Siamo in un centro congressi di Zola Pedrosa, a un tiro di schioppo da Bologna. In una sala davanti a centocinquanta giovani, ventinove anni l”età massima, provenienti da tutta Italia, c”è l”Elefantino, detto Giuliano Ferrara, ex comunista, per ragioni personali, da prima che il Pci spengesse i fari proprio partendo dal capoluogo dell”Emilia rosa, sezione della Bolognina.
Anche la destra ha diritto ad aprire una ” scuola” per i giovani, una scuola di partito come quelle organizzate dal Pci, a partire dalla mitica Frattocchie, per scendere giù giù per li rami con le scuole decentrate nel territorio, l”Emilia e la Toscana in particolare. In effetti non si tratterebbe di una notizia se, appunto, non fosse che la ” scuola” e i giovani che vi partecipano è organizzata dal Partito democratico. Non sappiamo se prenderla a ridere o se, invece, piangere.
Ma il cittadino normale davanti al piccolo schermo non può che rafforzarsi nell”idea che la politica non serve a niente, non risolve i suoi problemi. Sempre più si sente estraneo ai partiti, risponde a pulsioni populiste, alla demagogia a buon prezzo. Il berlusconismo, insomma, nella sua edizione peggiore. Già vediamo la scena quando l”Elefantino si presenterà  nella sala del palazzo dei congressi emiliano. Farà il gigione, l”uomo di ampie vedute, quello pronto al confronto, magari anche a mettere in campo qualche magagna di questa seconda repubblica, per non apparire proprio un uomo della corte berlusconiana. Poi spiegherà il suo laicismo clericale, la sua genuflessione, per quanto può, nei confronti degli inquilini del Vaticano. Magari dimenticherà il caso Englaro, le offese sanguinose che dalla sua parte sono venute a questo “padre coraggio”. Si aprirà un bel dibattito, un confronto fra gentiluomini, mica brutale come è abituato a fare Di Pietro. Il segretario-già decrepito dei giovani del Pd, dirà la sua. Riccardo Ricci Petitoni, questo il nome del già vecchio, ha spiegato che si tratta di “rileggere la storia attraverso punti di vista differenti, con il contributo di grandi nomi che possono avere visioni inusuali”.
A fronte di una democrazia sempre più svilita nei suo valori essenziali ognuno deve fare la propria parte. Quella del Pd, ha detto più volte il segretario da poco eletto da primarie che hanno mobilitato al voto tre milioni di persone, è la parte di una opposizione forte, che vuol tornare al governo del paese coniugando questione democratica con questione sociale. I giovani, dagli studenti ai precari, sono chiamati in prima persona a dare il loro contributo di idee, di iniziative, di lotta. Sabato prossimo a Roma speriamo ci siano anche quelli del Pd, quei centocinquanta selezionati per la ” scuola “emiliana . Il N.B.Day è una occasione da non perdere. Nasce dai giovani della Rete, centinaia di migliaia, si sono organizzati via internet. Siamo certi che non andranno a lezione da Ferrara.