La guerra civile araba

Dentro il mondo arabo una frattura sociale che nessuno si aspettava: due nuovi campi emergono intorno alla questione dei diritti delle donne [Thierry Meyssan]

La guerra civile araba
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30 Marzo 2015 - 21.52


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«Sotto
i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale n°122

di
Thierry Meyssan
.

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Riprendendo
un tema che aveva già affrontato, Thierry Meyssan mostra che, al di
là delle strategie degli Stati, i popoli del mondo arabo si dividono
ora in due campi che non sono determinati da conflitti di classe, né
dalla Resistenza al sionismo, e nemmeno da guerre di religione. Il
confronto che sta diventando sempre più comune con il bombardamento
dello Yemen da parte dell”Arabia Saudita mostra una frattura sociale
che nessuno si aspettava: due nuovi campi stanno emergendo intorno
alla questione dei diritti delle donne.

Nell”illustrazione
più sopra:
Come
simboli della lotta di Muammar el-Gheddafi contro gli islamisti, il
leader libico era circondato da guardie del corpo femminili.
Tuttavia, dopo averlo linciato e sepolto, la NATO ha giustificato il
proprio crimine in faccia alle opinioni pubbliche occidentali nel
“rivelare” che le amazzoni erano solo prostitute nelle mani
di un predatore
sessuale.
Questa propaganda veniva trasmessa da un libro, basato su una sola e
unica testimonianza, quella della “giornalista” di
Le
Monde
Annick Coljean.

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DAMASCO
(Siria) – L”Occidente ha applaudito al bombardamento dello Yemen da
parte dell”Arabia Saudita e alla presa di Ileb da parte di al-Qa”ida.
Tuttavia, ufficialmente, al-Qa”ida sarebbe un”organizzazione
terroristica anti-saudita responsabile degli attentati dell”11
settembre. Che cosa dunque accade per far sì che i discepoli di
Osama bin Laden passino dalla parte dei “combattenti per la
libertà“, proprio come una volta, quando combattevano contro i
sovietici in Afghanistan, per il fatto che abbiano sottratto Idleb
alla Siria di Bashar al-Assad?

La
realtà sul campo conferma purtroppo quello che ho scritto in queste
colonne, due settimane fa: la follia omicida che si è impadronita di
tutto il mondo arabo non ha nulla a che fare con le classi sociali né
con spaccature ideologiche, né con sensibilità religiose. Per
quattro anni, molte persone si sono riposizionate e hanno cambiato
campo. A poco a poco, le cose decantano e una nuova linea di
divisione appare senza che le popolazioni ne siano consapevoli.

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Durante
gli anni ”50, il mondo arabo era diviso tra filo-americani e
filo-russi. Nel corso degli anni ”90, si è diviso tra
filo-israeliani e Resistenti. Ma la logica degli interessi statali
venne rotta da George W. Bush e Dick Cheney a favore degli interessi
delle compagnie petrolifere. E oggi raccogliamo i frutti della
politica di Barack Obama.

Stiamo
assistendo a un”esplosione di violenza da parte dei sostenitori della
poligamia contro quelli dei diritti delle donne. Monarchie arabe e i
Fratelli Musulmani difendono una società dominata dagli uomini,
mentre l”Iran e i suoi alleati difendono una nuova società in cui
uomini e donne sono in controllo della propria fertilità e uguali
nei diritti. Siamo in grado di ruotare e capovolgere i fatti in tutti
i sensi, ma non c”è quasi nessun”altra scissione tra i due campi.

Due
visioni del mondo si oppongono.

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Cosa
hanno in comune i bersagli dell”Occidente: Zinedine Ben Ali
(Tunisia), Hosni Mubarak (Egitto), Muammar al-Gheddafi (Libia),
Bashar al-Assad (Siria), Nuri al-Maliki (Iraq), lo sceicco Ali Salman
(Bahrain), Abdul-Malik al-Houthi (Yemen)? Nulla, se non che tutti
hanno combattuto contro la poligamia. Che cosa hanno in comune i
sostenitori dell”Occidente: gli Stati membri del Consiglio di
Cooperazione del Golfo e i Fratelli Musulmani? Sono tutti favorevoli
alla poligamia.

Oggi
questa è l”unica linea di demarcazione che attraversa l”insieme del
mondo arabo, ad eccezione dell”Iraq e dell”Egitto. Nel primo paese,
gli Stati Uniti non hanno ancora chiaramente scelto i loro partner.
Ufficialmente, sostengono Haider al-Abadi contro Daesh, ma la stampa
iraniana e irachena ha dimostrato che svolgono un doppio gioco e
hanno consegnato volontariamente delle armi a Daesh e ucciso soldati
iracheni. Quanto al secondo stato, il presidente al-Sissi esita
ancora tra la sua concezione personale favorevole ai diritti delle
donne e quella del suo sponsor saudita, il cui denaro è essenziale
per l”economia di questo paese in bancarotta.

Anni
di propaganda hanno foderato di prosciutto i nostri occhi.

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Riteniamo,
a torto, che i codici di abbigliamento iraniani siano equivalenti a
quelli dei sauditi. Ma in Iran, le donne sono diventate padrone della
loro fertilità nei primi anni della Rivoluzione, cioè prima delle
donne di parecchi Stati europei. Sono molto più numerose nelle
università di quanto non lo siano gli uomini ed esercitano le più
alte responsabilità. Invece, in Arabia Saudita, non hanno alcun
diritto per se stesse.

Noi
pensiamo, a torto, che il mondo musulmano sia diviso tra sunniti e
sciiti che si lasciano andare a una guerra senza pietà. Tuttavia, in
Yemen, gli Huthi, di certo largamente maggioritari a livello
nazionale, non avrebbero potuto conquistare Sanaa o Aden, senza il
sostegno di una potente forza sunnita, maggioritaria in queste due
città. E qui, in Siria, l”esercito arabo siriano, sostenuto
dall”Iran contro i takfiristi, è composto per oltre il 70 per cento
da sunniti.

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Yusuf
al-Qaradawi, leader dei Fratelli Musulmani e consigliere spirituale
del canale televisivo del Qatar Al-Jazeera, si è specializzato nel
difendere la poligamia e il diritto di picchiare le proprie mogli.
Durante la campagna elettorale di Mohamed Morsi,
in Egitto, è
intervenuto a predicare in piazza Tahrir al Cairo che la priorità
politica non stava tanto nel lottare contro Israele, quanto
nell”uccidere gli omosessuali. Lo si vede qui come ospite d”onore in
un meeting della «opposizione siriana moderata».

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Si
può rimanere increduli nel vedere che la prima forma di
realizzazione della «rivoluzione»
tunisina — prima di qualsiasi decisione legislativa — sia stata
quella di organizzare il ritorno di Rached Ghannouchi, un Fratello
musulmano, che ha proposto sin dal suo arrivo di ripristinare la
poligamia.

Si
può rimanere sbalorditi nel vedere dei membri del Baath siriano
rivoltarsi contro lo Stato o ancora dei comunisti yemeniti rivoltarsi
contro il loro partito e unirsi poi tutti ad al-Qa”ida. Basta
tuttavia osservare le loro famiglie per capire perché hanno cambiato
campo.

E
che dire dei vincitori libici che annunciavano il ripristino della
Shari”a?

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Questi
esempi sorprendenti sono frequenti, ma i passaggi dal campo
filo-occidentale a quello anti-occidentale sono assai più numerosi.

Come
sempre, le potenze coloniali si sono alleate con le forze che non
potevano trionfare senza il loro aiuto, in questo caso i sostenitori
di un mondo antico. Naturalmente gli Stati Uniti non hanno previsto
le conseguenze delle loro scelte. I loro strateghi pensavano solo ai
loro interessi imperialisti a breve termine. Oggi cavalcano l”onda
delle violenze che hanno causato, ma che li superano così come
superano le popolazioni interessate.

Nessuno
può spegnere l”incendio che infiamma il mondo arabo, perché questo
è cambiato troppo in fretta. Nessuno può sfuggire alla questione
dei diritti delle donne.

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L”Occidente
ha avviato la produzione industriale di preservativi nel 1844, ma si
è dovuto attendere fino all”epidemia dell”Aids, un secolo e mezzo
più tardi, per avere che tutti gli Stati occidentali ne
autorizzassero la pubblicità. Il diaframma è stato inventato nel
1880 e la spirale si è diffusa negli anni ”30 del XX secolo, mentre
la pillola anticoncezionale è apparsa nei successivi anni ”50.

Il
controllo della fertilità ha profondmente trasformato la vita delle
coppie eterosessuali. Il matrimonio combinato, che era la norma in
Occidente fino alla prima guerra mondiale, ha ceduto il posto al
matrimonio d”amore, dopo la seconda guerra mondiale. Pertanto, la
società ha accettato l”omosessualità che prima descriveva come
“contro natura”, sebbene fosse attestata presso tutti i
mammiferi studiati e anche in alcuni uccelli.

Tornando
indietro dal maggio 1968, le società occidentali sotto l”influenza
della «società dei consumi» generalizzano oggi i divorzi multipli.
Non sono più solo le donne, ma entrambi i sessi, a essere
considerati come prodotti usa e getta. Per la prima volta nella
storia umana, la poligamia diventa un fatto della società, ancorché
scaglionato nel tempo. Si possono tante mogli o tanti mariti a
volontà, a condizione che si susseguano.

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Contemporaneamente,
le femministe, che un tempo hanno combattuto per liberare le donne,
spesso oggi si accaniscono per rinchiuderle di nuovo, ma in ruoli
maschili. Esse affermano che entrambi i sessi, pur essendo diversi
tra loro, sono assolutamente identici e negano l”esistenza di persone
inter-sessuali (in un caso su 700, le persone con genitali femminili
non sono portatrici di cromosomi XX ma XXY, in un caso su 20.000,
sono portatrici di cromosomi XY tuttavia reputati maschili). È
questa visione del mondo che viene incarnata negli Stati Uniti
dall”avvocato femminista Hillary Clinton, divenuta Segretaria di
stato e grande organizzatrice delle «primavere arabe». Questa
ideologia trionfa in Francia con il Partito Socialista e i suoi
concetti di “matrimonio per tutti” e di “parità“:
alle ultime elezioni nessun cittadino poteva presentarsi da solo. È
stato costretto a formare un “binomio” con un altro
cittadino di sesso legale opposto.

Quel
che l”Occidente ha praticamente vissuto in quasi 2 secoli, il mondo
arabo l”ha conosciuto in una sola generazione.

Se,
in generale, i sostenitori dell”Arabia Saudita sono musulmani
sunniti, mentre quelli dell”Iran appartengono a tutte le comunità
religiose, ci sono molte eccezioni che si possono spiegare solo con
il loro atteggiamento nei confronti della contraccezione.

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Nel
XIX secolo, le chiese cristiane sono state violentemente contrarie
alla contraccezione. Nel 1958, Papa Pio XII condannava la pillola,
mentre nel 2015 Papa Francesco magnifica la “genitorialità
responsabile” e denuncia i cristiani che “si riproducono
come conigli”. Ancora poco tempo fa, la Chiesa Cattolica
insegnava che l”omosessualità era un peccato in contrasto con il
“piano di Dio”, mentre Papa Francesco dichiara oggi che non
può giudicare gli omosessuali.

Tuttavia,
l”evoluzione delle mentalità non è ancora finita poiché molti
cristiani considerano ancora l”aborto durante le prime settimane di
gravidanza come un omicidio sebbene perfino San Tommaso d”Aquino, nel
XIII secolo, avesse dimostrato che un feto di poche settimane non
poteva essere un essere umano. E il sostegno fornito da alcuni
giovani musulmani occidentali a Daesh certifica che la battaglia
della “genitorialità responsabile” non è ancora vinta in
Europa.

Da
quattro anni, analizzo le strategie degli Stati di fronte alle
«primavere arabe», ma oggi constato che i popoli non obbediscono a
quelli che li manipolano. Le persone sono mosse da un”altra forza,
più potente, che le possiede anche a loro insaputa, e le scatena.

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A partir dal 1936, il Terzo Reich aprì i Lebensborn, degli stabilimenti che dipendevano dal ministero dell’Agricoltura, incaricati di generare e allevare dei giovani «ariani» per conto delle SS.

Forse
potremmo rileggere la nostra storia alla luce di quanto sta accadendo
oggi nel mondo arabo. Constateremmo allora con lo stesso stupore che,
durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati (Regno Unito, Francia
Libera, Unione Sovietica, Stati Uniti) erano attraversati da
movimenti femministi, e hanno accordato delle responsabilità alle
donne quando i loro uomini sono morti in combattimento. Mentre le
potenze dell”Asse (Germania, Italia, Stato francese, Giappone)
proibivano rigorosamente la contraccezione e hanno persistito,
nonostante la necessità, nel tenere le donne fuori da qualsiasi
responsabilità.
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__________________

NOTE:

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[1] La difficoltà sta nel fatto che, per secoli, i ricercatori occidentali
hanno definito la sessualità animale solo come un comportamento riproduttivo,
benché Aristotele avesse osservato coppie omosessuali di pernice. A partire
dagli anni ”90, sono stati condotti molti studi su oltre 1500 specie. Si
trovano risultati completamente diversi a seconda che si tenga conto conto di
corteggiamento, affettività, vita di coppia ed educazione familiare.
Biological Exuberance: Animal Homosexuality and
Natural Diversity
, Bruce
Bagemihl, St. Martin’s Press (1999).
Nel 2006, l”Università di Oslo ha
organizzato una mostra notevole,
Against Nature? – an exhibition on
animal homosexuality
, facendo il punto della questione. Queste opere
hanno portato a una ridiscussione della teoria dell”evoluzione, con scienziati
come Joan Roughgarden che elaboravano il concetto di “selezione sociale” per
sostituire quello di “selezione sessuale”.
Evolution’s Rainbow : Diversity, Gender and Sexuality in Nature and
People
, University of California Press (2004).


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[2] Vi è una grande quantità di casi distinti che vanno – da un lato – da
quelli di persone con caratteristiche biologiche di entrambi i sessi senza che
si possa dire con certezza a quale sesso appartengano, fino a – dall’altro lato
– a persone il cui cariotipo non corrisponde all”aspetto fisico. L”unica cosa
chiara è che alcuni soggetti non sono esattamente degli uomini né esattamente
delle donne.

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Questa
“cronaca settimanale di politica estera” appare simultaneamente in
versione araba sul quotidiano“Al-Watan”(Siria), in versione
tedesca sulla “Neue Reinische Zeitung”, in lingua russa
sulla “Komsomolskaja Pravda”, in inglese su“Information
Clearing House”
, in francese sul “Réseau Voltaire”.

Thierry Meyssan, 29 marzo 2015.

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Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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