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La
Russia e la Vittoria
Russia e la Vittoria
«Sotto i nostri
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°173
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°173
di Thierry Meyssan.
L”annuncio
del ritiro parziale dell”esercito russo dalla Siria ha sollevato molti commenti
che spiegano il partito preso degli uni e degli altri, più che la realtà . Non
solo, osserva Thierry Meyssan, i fatti dimostrano che le divergenze tra Mosca e
Damasco sono state risolte, ma la Russia – che è riuscita a ribaltare
l”Occidente nel campo anti-terrorista – intende lasciare i siriani a liberare
essi stessi i loro territorio.
del ritiro parziale dell”esercito russo dalla Siria ha sollevato molti commenti
che spiegano il partito preso degli uni e degli altri, più che la realtà . Non
solo, osserva Thierry Meyssan, i fatti dimostrano che le divergenze tra Mosca e
Damasco sono state risolte, ma la Russia – che è riuscita a ribaltare
l”Occidente nel campo anti-terrorista – intende lasciare i siriani a liberare
essi stessi i loro territorio.
DAMASCO (Siria) – L”annuncio da parte del presidente
russo del «ritiro del raggruppamento principale del suo contingente» [1] ha provocato una nuova campagna
di disinformazione. Secondo la stampa occidentale e del Golfo, Putin sarebbe
“irritato” dall”intransigenza del presidente Bashar al-Assad e avrebbe
deciso di lasciare la Siria per metterlo di fronte alle proprie responsabilità .
Gli stessi commentatori aggiungono che, non avendo alleati, quest”ultimo dovrÃ
fare concessioni a Ginevra e accettare di abbandonare il suo paese. Mosca
avrebbe fatto un bel regalo a Washington per i cinque anni di guerra «civile».
russo del «ritiro del raggruppamento principale del suo contingente» [1] ha provocato una nuova campagna
di disinformazione. Secondo la stampa occidentale e del Golfo, Putin sarebbe
“irritato” dall”intransigenza del presidente Bashar al-Assad e avrebbe
deciso di lasciare la Siria per metterlo di fronte alle proprie responsabilità .
Gli stessi commentatori aggiungono che, non avendo alleati, quest”ultimo dovrÃ
fare concessioni a Ginevra e accettare di abbandonare il suo paese. Mosca
avrebbe fatto un bel regalo a Washington per i cinque anni di guerra «civile».
Ora, tutto questo è assurdo.
1- L”intervento militare russo è stato negoziato nel 2012
dal generale Hasan Turkmani. Si è avverato solo tre anni più tardi, poiché Mosca
puntava innanzitutto a completare lo sviluppo delle sue nuove armi, prima di disporsi
sul campo. Le truppe russe hanno cominciato a installarsi a luglio 2015 e siamo
stati i primi ad annunciarlo, un”informazione poi immediatamente ripresa dalla
stampa israeliana e infine dai media internazionali [2].
dal generale Hasan Turkmani. Si è avverato solo tre anni più tardi, poiché Mosca
puntava innanzitutto a completare lo sviluppo delle sue nuove armi, prima di disporsi
sul campo. Le truppe russe hanno cominciato a installarsi a luglio 2015 e siamo
stati i primi ad annunciarlo, un”informazione poi immediatamente ripresa dalla
stampa israeliana e infine dai media internazionali [2].
Si era convenuto che la campagna di bombardamenti sarebbe
iniziata dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza che doveva tenersi a
margine dell”Assemblea generale dell”ONU e sarebbe durata fino al Natale
ortodosso, il 6 gennaio 2016.
iniziata dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza che doveva tenersi a
margine dell”Assemblea generale dell”ONU e sarebbe durata fino al Natale
ortodosso, il 6 gennaio 2016.
Era pure previsto che, una volta che la pace fosse tornata,
una forza della CSTO sarebbe stata schierata per mantenerla; cosa che per ora non
è stata ancora possibile.
una forza della CSTO sarebbe stata schierata per mantenerla; cosa che per ora non
è stata ancora possibile.
2- Tuttavia, viste le difficoltà della Casa Bianca a
controllare i suoi alleati, la campagna di bombardamenti è stata estesa fino
alla ripresa dei negoziati a Ginevra, finalmente fissata per il 15 marzo. È ovvio
che la Russia non abbia mai preso questa data come l”anniversario di una
pseudo-rivoluzione. Tutto è cominciato il 12 dicembre 2003 con la promulgazione
da parte di George W. Bush della dichiarazione di guerra (Syria Accountability Act) e ha continuato di anno in anno (vertice
della Lega araba a Tunisi nel 2004 sulla «democratizzazione» forzata del Libano
e della Siria, assassinio di Rafic Hariri nel 2005 e accuse contro i presidenti
Lahoud e Assad di esserne stati i mandanti, invasione del Libano nel 2006 per
provocare l”intervento della Siria, creazione del Fronte di salute nazionale da
parte dei Fratelli musulmani nel 2007, distruzione dei mezzi di comunicazione e
di approvvigionamento di Hezbollah nel 2008, ecc.), passando per l”arrivo delle
ostilità sul territorio siriano nel 2011, fino ad oggi.
controllare i suoi alleati, la campagna di bombardamenti è stata estesa fino
alla ripresa dei negoziati a Ginevra, finalmente fissata per il 15 marzo. È ovvio
che la Russia non abbia mai preso questa data come l”anniversario di una
pseudo-rivoluzione. Tutto è cominciato il 12 dicembre 2003 con la promulgazione
da parte di George W. Bush della dichiarazione di guerra (Syria Accountability Act) e ha continuato di anno in anno (vertice
della Lega araba a Tunisi nel 2004 sulla «democratizzazione» forzata del Libano
e della Siria, assassinio di Rafic Hariri nel 2005 e accuse contro i presidenti
Lahoud e Assad di esserne stati i mandanti, invasione del Libano nel 2006 per
provocare l”intervento della Siria, creazione del Fronte di salute nazionale da
parte dei Fratelli musulmani nel 2007, distruzione dei mezzi di comunicazione e
di approvvigionamento di Hezbollah nel 2008, ecc.), passando per l”arrivo delle
ostilità sul territorio siriano nel 2011, fino ad oggi.
3- La Russia apparentemente ha cominciato a ritirare il
proprio contingente. Piani di volo sono stati regolarmente depositati con quattro
giorni di anticipo per tutti gli aerei cargo che hanno il compito di ripiegare uomini
e mezzi. La data di per sé non è stata una sorpresa. Così il capo di Stato
Maggiore giordano, il generale Mishal Al Zaben, era stato informato nel merito da
Mosca già a gennaio, a opera del ministro russo della Difesa Sergei Shoigu e del
suo omologo siriano, il generale Fahd Jassem al-Freij [3].
È pertanto ridicolo collegare questa decisione a presunti disaccordi intervenuti
negli ultimi giorni.
proprio contingente. Piani di volo sono stati regolarmente depositati con quattro
giorni di anticipo per tutti gli aerei cargo che hanno il compito di ripiegare uomini
e mezzi. La data di per sé non è stata una sorpresa. Così il capo di Stato
Maggiore giordano, il generale Mishal Al Zaben, era stato informato nel merito da
Mosca già a gennaio, a opera del ministro russo della Difesa Sergei Shoigu e del
suo omologo siriano, il generale Fahd Jassem al-Freij [3].
È pertanto ridicolo collegare questa decisione a presunti disaccordi intervenuti
negli ultimi giorni.
I disaccordi politici sono stati risolti.
Il primo è stato sulla proposta russa di un sistema
federale – respinta sia da Damasco che da Riad – che rinvia all”esperienza
sovietica. Ma le minoranze del Vicino Oriente, a differenza di quelle dell”ex
URSS, sono intrecciate e parlano la stessa lingua.
federale – respinta sia da Damasco che da Riad – che rinvia all”esperienza
sovietica. Ma le minoranze del Vicino Oriente, a differenza di quelle dell”ex
URSS, sono intrecciate e parlano la stessa lingua.
Il secondo riguardava le elezioni parlamentari del 13
aprile, che i russi volevano respingere per includerle nei negoziati di Ginevra
laddove Damasco rifiutava di violare la Costituzione.
aprile, che i russi volevano respingere per includerle nei negoziati di Ginevra
laddove Damasco rifiutava di violare la Costituzione.
4- Sul piano militare, l”esercito russo si ritira dal
campo di battaglia, ma non dal Quartier Generale. Non è più necessario ammassare
gli aerei, perché non vi sono quasi più bersagli da colpire: le fortificazioni
costruite dai jihadisti e i loro mezzi per il trasporto del petrolio rubato
sono stati distrutti. Per contro, il dispositivo antiaereo – costituito dai
missili S-400 e Pantsir-S2 – non si muove di lì. La consegna di armi e
munizioni, nonché l”accesso alle informazioni satellitari russe, continuano. La
Russia ha rinnovato i materiali e ha addestrato i soldati dell”Esercito arabo siriano,
che si trovava sotto embargo da dieci anni [4].
campo di battaglia, ma non dal Quartier Generale. Non è più necessario ammassare
gli aerei, perché non vi sono quasi più bersagli da colpire: le fortificazioni
costruite dai jihadisti e i loro mezzi per il trasporto del petrolio rubato
sono stati distrutti. Per contro, il dispositivo antiaereo – costituito dai
missili S-400 e Pantsir-S2 – non si muove di lì. La consegna di armi e
munizioni, nonché l”accesso alle informazioni satellitari russe, continuano. La
Russia ha rinnovato i materiali e ha addestrato i soldati dell”Esercito arabo siriano,
che si trovava sotto embargo da dieci anni [4].
Ormai, questo non solo è in grado di difendere la
popolazione civile di fronte ai jihadisti, ma di liberare il territorio
occupato, cosa che ha cominciato a fare. L’aiuto russo è pertanto un sostegno aereo
— e non più un semplice bombardamento — in favore delle truppe di terra, come si
è visto ieri a Palmira.
popolazione civile di fronte ai jihadisti, ma di liberare il territorio
occupato, cosa che ha cominciato a fare. L’aiuto russo è pertanto un sostegno aereo
— e non più un semplice bombardamento — in favore delle truppe di terra, come si
è visto ieri a Palmira.
Dopo aver investito centinaia di miliardi di rubli in
Siria, la Russia non si ritira certo dal Vicino Oriente in un momento in cui la
Turchia, l”Arabia Saudita e il Libano sono sull”orlo della guerra civile. Lascia
ai siriani la gloria della loro Vittoria.
Siria, la Russia non si ritira certo dal Vicino Oriente in un momento in cui la
Turchia, l”Arabia Saudita e il Libano sono sull”orlo della guerra civile. Lascia
ai siriani la gloria della loro Vittoria.
NOTE
[2] «“Les Russes arrivent (en
Syrie)!â€: analyse d’une incertitude», De Defensa, 3 septembre 2015.
Syrie)!â€: analyse d’une incertitude», De Defensa, 3 septembre 2015.
[3] “Jordan Says It Knew of Russian Drawdown Plan in Syriaâ€, Awad Mustafa, Defense
News, March 15, 2016.
News, March 15, 2016.
Thierry Meyssan, 16
marzo 2016.
marzo 2016.
Traduzione a cura
di Matzu Yagi.
di Matzu Yagi.
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