La Francia in preda al terrorismo, vittima dei suoi alleati della NATO

Il terrorismo internazionale - cui la Francia partecipa – ha i suoi mandanti e utilizzatori - anche contro di essa - presso alcuni dei suoi alleati della NATO. [T. Meyssan]

La Francia in preda al terrorismo, vittima dei suoi alleati della NATO
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22 Aprile 2017 - 22.57


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica
internazionale n°236

di Thierry Meyssan.

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La Francia è appena stata fatta bersaglio di un nuovo attacco terroristico,
tre giorni prima del primo turno delle sue elezioni presidenziali. Per Thierry
Meyssan, Parigi deve smettere di raccontare sciocchezze e prendere la misura
degli eventi. Il terrorismo internazionale – cui la Francia partecipa – ha i
suoi mandanti e utilizzatori – anche contro di essa – presso alcuni dei suoi
alleati della NATO.

Nell’immagine in apertura, l’attentato
agli Champs-Élysées, il 20 aprile 2017.

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DAMASCO (Siria)  –  All”inizio del 2017, siamo stati informati
che i jihadisti stavano preparando azioni che avevano lo scopo di costringere
la Francia e la Germania a rinviare le loro elezioni. Non era facile
distinguere:

       
se l”obiettivo fosse quello di far posticipare le
elezioni presidenziali francesi (aprile-maggio), le elezioni parlamentari
francesi (giugno) o entrambe;

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se la Francia fosse un obiettivo in sé o se le azioni in
Francia fossero una preparazione per azioni future contro la Germania.

Tra i candidati alle elezioni presidenziali, solo François Fillon e Marine
Le Pen hanno criticato il sostegno offerto dalla Francia ai Fratelli Musulmani.
Fillon ne ha anche fatto uno dei temi ricorrenti della sua campagna.

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Discorso a Chassieu (Lione), 22 novembre 2016.

Abbiamo avvisato i nostri lettori sul fatto che le campagne giornalistiche
e le azioni legali lanciate contro Donald Trump negli Stati Uniti e contro
François Fillon in Francia avevano come mandanti gli stessi gruppi. Scrivemmo
che, secondo Trump & Fillon, «non
sarà possibile ripristinare la pace e la prosperità senza prima mettere fine
alla strumentalizzazione del terrorismo islamico, senza liberare il mondo
musulmano dall”ascesa dei jihadisti e senza attaccare la vera matrice del
terrorismo: la Fratellanza Musulmana.»
[1]

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A quel tempo, i francesi, poiché credevano a torto che i Fratelli Musulmani
fossero solo un movimento all”interno della religione musulmana, non reagirono.
In seguito, ho pubblicato un libro,
Sous
nos yeux. Du 11-Septembre à Donald Trump
(“Sotto i nostri
occhi. Dall”11 settembre a Donald Trump”, ndt),
la cui seconda parte descrive in dettaglio e per la prima volta cosa sia questa
organizzazione segreta, creata e controllata dall’MI6, cioè i servizi segreti
britannici. È questa Fratellanza che, dalla seconda guerra mondiale, sta
tentando di trasformare l”Islam sunnita in uno strumento politico. Tutti i
leader dei gruppi jihadisti, senza eccezioni, provengono dalla Fratellanza – da
Osama Bin Laden a Abu Bakr al-Baghdadi.

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Il 26 febbraio, senza alcuna spiegazione, François Fillon ha pubblicato un
comunicato che è stato ampiamente criticato:

«Ci troviamo in una situazione senza
precedenti: a meno di due mesi dalle elezioni presidenziali, viviamo in una situazione
di quasi guerra civile che perturba il corso normale di questa campagna (…).
Ricordo che siamo in stato di emergenza, eppure il governo lascia fare (…)
Oggi, in qualità di ex-Primo Ministro, come membro eletto della Nazione, accuso
solennemente il Primo Ministro e il governo di non aver garantito le condizioni
per un sereno esercizio della democrazia. Hanno una responsabilità molto
pesante nel permettere che nel paese si sviluppi un clima di quasi guerra quasi
civile di cui possono trarre vantaggio solo agli estremi (…) Chiunque siano i
candidati, essi devono avere il diritto di esprimersi e il governo deve
prendere le misure necessarie affinché i teppisti e i nemici della democrazia
cessino di perturbare la campagna presidenziale».
[2]

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Il 17 aprile, la Polizia nazionale ha informato i quattro candidati
principali in merito alle minacce alla loro sicurezza e hanno rafforzato la
loro protezione.

Il 18 aprile, M. (29 anni) e Clement B. (23 anni) sono stati arrestati
mentre stavano preparando un attentato durante un incontro a sostegno di
François Fillon.

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Il 20 aprile, un poliziotto è stato ucciso e altri due gravemente feriti
durante un attacco agli Champs-Elysées.

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François Fillon e Marine Le Pen hanno annullato i loro viaggi che avevano
previsto per il 21 aprile. Seguendo il movimento, sebbene non vi fosse una
minaccia reale che lo riguardasse, Emmanuel Macron ha fatto lo stesso.

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La responsabilità del prossimo presidente
della Repubblica francese

La sicurezza del popolo francese sarà una questione centrale per il
prossimo quinquennio. Questa questione è tanto più difficile in quanto i
recenti attentati terroristici perpetrati sul suolo francese hanno coinvolto
tre degli alleati della Francia: lo Stato profondo statunitense, il Regno Unito
e la Turchia.

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Ho ampiamente trattato la questione degli attentati di Parigi (13 novembre
2015) e di Bruxelles (22 marzo 2016) [3].

Nel mio ultimo libro, ho indicato che mentre la responsabilità di questi
attentati è stata rivendicata dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e dalla
sua stampa, essi sono stati eseguiti da «commando distinti, tranne un operatore
comune, Mohammed Abrini dell’MI6» (p. 231) [4].

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Da anni i governi successivi di Nicolas Sarkozy e Alain Juppé, nonché quello
di François Hollande e Laurent Fabius, hanno occultato le loro attività
criminali agli occhi del popolo francese e la conseguenza di quel che hanno
seminato: il terrorismo intra muros.

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È assurdo ritenere che al-Qa’ida e Daesh possano disporre di così tanti denari
e armi senza che abbiano il sostegno di grandi Stati. È assurdo credere che la
Francia potesse partecipare alle operazioni di rimodellamento nel «Medio
Oriente allargato» senza subirne i contrattacchi. È assurdo credere che sia
facile combattere il terrorismo internazionale quando i suoi mandanti sono
nostri stessi alleati in seno alla NATO.

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NOTE

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[1] «Chi
utilizza la stampa e la giustizia contro Trump e Fillon?
»
di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 11 febbraio
2017.

[2] «Violences perturbant la
campagne présidentielle
», François
Fillon, Fillon2017.fr, 26 février 2017.

[3] Si veda per
esempio «La Repubblica Francese presa in ostaggio», e «Il
movente degli attentati di Parigi e di Bruxelles
», di Thierry Meyssan, Rete
Voltaire
, 16 novembre 2015 et 28 marzo 2016.

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[4] Su questi
attentati, si veda anche p. 91.

Per saperne di più
sulla guerra segreta contro il Medio Oriente allargato, si legga
Sous nos yeux. Du 11-Septembre à Donald Trump

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Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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