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che hanno motivato il loro esposto con le misure censorie e disciplinari adottate nei confronti dei due programmi di giornalismo investigativo condotti da Milena Gabanelli e da Michele Santoro e con quanto riferito dalla stampa italiana sulle interferenze dello stesso presidente del Consiglio sulle nomine dei vertici Rai, per statuto di competenza del suo consiglio di amministrazione.
L”esposto, depositato al Consiglio d”Europa, si richiama all”articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali, nonché a due risoluzioni, approvate a larghissima maggioranza nel 2004 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d”Europa, che avevano denunziato nel nostro paese il conflitto di interessi tra proprietà e controllo delle aziende televisive da parte di Silvio Berlusconi e le sue funzioni istituzionali di presidente del Consiglio.
“I rilievi sono stati ignorati o disattesi negli ultimi cinque anni dai governi Prodi e Berlusconi”, hanno sottolineato i promotori dell”esposto, che hanno poi documentato i provvedimenti promulgati dai vertici Rai contro “Report” e “Annozero” a seguito degli attacchi portati ai programmi stessi dal ministro dell”Economia Giulio Tremonti e dallo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L”esposto ha chiesto quindi agli organi competenti del Consiglio d”Europa il varo di una “indagine conoscitiva” e di un”monitoraggio di questi e prevedibili nuovi attacchi alla libertà di informazione in Italia”, nonché un richiamo al governo e al Parlamento della Repubblica Italiana acciocché osservino i rilievi già avanzati dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d”Europa. All”esposto sono stati allegati due recenti articoli della stampa britannica sul rischio di un”involuzione fascistica in Italia, nonché una pubblicazione redatta nel 2004 dagli stessi firmatari, tradotta in tre lingue, sull”informazione nel nostro paese dopo la “scesa in campo” di Silvio Berlusconi.
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All”attenzione:
Del Segretario Generale del Consiglio d”Europa
Dell”Assemblea Parlamentare
Della Corte europea dei Diritti dell”Uomo
Del Commissario per i diritti umani
Da:
Lucio Manisco,
Deputato al Parlamento italiano 1992-1994, 1996
Deputato al Parlamento Europeo 1994-1999, 1999-2004
Giuseppe Di Lello
Deputato al Parlamento Europeo 1999-2004
Senatore della Repubblica Italiana 2006-2008
Alessandro Cisilin
Giornalista
Roma, 18 aprile 2009
Con riferimento alla risoluzione del Consiglio d”Europa 1387 (2004): Monopolio dei media e possibile abuso di potere in Italia; e alla risoluzione del Parlamento Europeo P5TA (2004) 0373: Libertà di espressione e di informazione. Rischi di violazione nell”Ue e particolarmente in Italia della libertà di espressione e di informazione (articolo 11, paragrafo 2 della Carta dei Diritti Fondamentali, 2003/2237 INI), i sottoscritti sottopongono all”attenzione del Consiglio d”Europa e dei suoi organi competenti quanto segue:
I rilievi avanzati dalla risoluzione del Consiglio d”Europa sono stati ignorati o disattesi negli ultimi cinque anni dai governi Prodi e Berlusconi e da due legislature parlamentari italiane per quanto riguarda il conflitto d”interesse tra proprietà e controllo delle aziende e carica di ufficio pubblico (presidente del Consiglio), gli emendamenti alla legge Gasparri, il duopolio, divenuto ora monopolio, Rai-Mediaset, l”indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo.
La situazione della libertà di critica, di informazione e di pluralismo mediatico ha registrato soprattutto nel settore televisivo un ulteriore devastante degrado negli ultimi cinque anni.
A riprova di quanto sopra richiamiamo all”attenzione del Consiglio d”Europa tre ultimi gravissimi episodi che attestano interferenze dirette del potere esecutivo con la libertà di informazione e di critica degli operatori di due programmi del servizio pubblico televisivo e il dominio autocratico del capo del governo su tutti i programmi dello stesso:
Il programma di giornalismo investigativo “Report” di Milena Gabanelli sulla “social card”, una direttiva del governo a favore dei meno abbienti, è stato fatto oggetto di aspre critiche dal ministro dell”Economia Giulio Tremonti, e il nuovo direttore generale della Rai Mauro Masi ha immediatamente provveduto a sottoporre ad azione disciplinare il programma stesso da parte del Comitato Etico della Rai. L”onorevole Giuseppe Giulietti (Associazione Art.21) ha stigmatizzato tale misura nei seguenti termini: “L”attacco a Report dimostra che c”è un disegno preciso: la progressiva espulsione dalla Rai dei temi e degli autori sgraditi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”.
Un secondo programma di giornalismo investigativo della Rai, “Annozero”, diretto da Michele Santoro (già sospeso nel 2001 per ”editto” del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e poi riattivato con nuova denominazione su sentenze della magistratura italiana), nella puntata del 9 aprile c.a. dedicata alla carenze di misure preventive della Protezione Civile sul terremoto nell”Abruzzo, è stato attaccato tre giorni dopo, domenica 12 alle 16.30, dal presidente del Consiglio in questi termini: “La tv pubblica non può comportarsi in questo modo”. Alle 18 dello stesso giorno il nuovo presidente della Rai Paolo Garimberti e il direttore generale Masi in una nota ufficiale disponevano un esame di “approfondimento” su Annozero. Il direttore generale ordinava quindi al conduttore di Annozero Michele Santoro di programmare una puntata “riequilibratrice” e gli ingiungeva di sospendere la collaborazione di Vauro Senesi, il più noto vignettista politico italiano.
Secondo quanto riferito dalla stampa italiana, il 17 aprile 2009 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una riunione indetta con i suoi alleati di governo (Popolo della Libertà e Lega) nella sua residenza romana ha deciso il nuovo organigramma della Rai assegnando a giornalisti e funzionari a lui fedeli le direzioni dei telegiornali e delle reti, compito questo che dovrebbe essere invece espletato per statuto dal consiglio di amministrazione della Rai.
Si appalesa così, con inconfutabile evidenza, un controllo diretto, arbitrario e autocratico del capo del governo sul servizio pubblico televisivo, controllo la cui immediata efficacia censoria viene favorita dalla subordinazione degli organi direttivi della Rai ai poteri del capo del governo, che già controlla le emittenti private Mediaset.
I sottoscritti chiedono pertanto al Consiglio d”Europa di predisporre sui suddetti eventi un”indagine conoscitiva dell”Assemblea parlamentare, di monitorare questi e prevedibili nuovi attacchi alla libertà di informazione in Italia, di rinnovare al governo e al Parlamento della Repubblica Italiana, aggiornandoli,i rilievi già avanzati nella risoluzione 1387 del 2004.
Pubblicazioni allegate all”esposto:
articolo di fondo del «Guardian», 30 marzo 2009: “Fascism”s shadow”.
articolo dell”«Indipendent», 20 marzo 2009: “The march of Mussolini into Italy”s mainstream”.
pubblicazione GUE/NGL aprile 2004 a cura di A.Cisilin, G. Di Lello, G. Manisco: “EU:Liberty under attack. Italian Anomaly and the Berlusconi media control”.
Lucio Manisco
www.luciomanisco.com
luciomanisco@mclink.it
Giuseppe Di Lello
giuseppe.dilello@tin.it
Alessandro Cisilin
acisilin@yahoo.it
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