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Intervista al segretario del sindacato dei giornalisti in vista della manifestazione di sabato 19 a Piazza del Popolo a Roma. Fra le adesioni quelle di Cgil, Arci, Acli. Parlerà Valerio Onida
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ROMA – Berlusconi, mentre si allontana da piazza del Duomo e dopo aver trovato il modo, anche ai funerali di Mike Bongiorno, di recitare il solito sermone ai giornalisti e di autocelebrarsi risponde così ad una domanda sui suoi rapporti con Fini: “Ci vediamo stasera a cena.”. Lascia intendere che si tratta di un incontro fra vecchi amici, una specie di rimpatriata. Apre il Tg1 e Susanna Petruni, la vicedirettore appositamente nominata da Berlusconi, pardon dal consiglio di amministrazione Rai, ma fa la stesso, annuncia con enfasi che Berlusconi e Fini ceneranno insieme, quasi una riappacificazione. L”ha detto il capo e la cosa non può essere messa in dubbio. La realtà è che Berlusconi e Fini prenderanno parte a una cena ufficiale con i presidenti dei Parlamenti dei paesi del G8. I loro posti a tavola non consentono colloqui. Non hanno fumato il calumet della pace come si è voluto far credere a milioni di telespettatori. Parte da questo piccolo ma significativo episodio di mala informazione la nostra conversazione con Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della Stampa che ha promosso la manifestazione di sabato 19 a Piazza del Popolo a Roma. Subito ci parla del peso del fardello che il sindacato unitario dei giornalisti si è caricato sulle spalle: ” Non ci facciamo mettere il guinzaglio. Noi abbiamo inteso porre all”ordine del giorno dei problemi del paese quello fondamentale che si chiama  diritto dei giornalisti ad informare e diritto dei cittadini ad essere informati. La libertà dell”informazione, il sale della democrazia. La nostra bussola, al di là del colore dei governi, una scelta che per noi viene da lontano.”
Intimidazioni ai giornalisti: chi tocca i fili muore
“Il presidente del Consiglio, il governo hanno un potere immenso, negli ultimi mesi- prosegue Siddi- c”e stata e continua ancora, una pressione che sta incidendo sui valori essenziali della convivenza. Una cronaca giudiziaria limitata o impedita, con il pretesto della privacy di persone pubbliche crescente fastidio, talvolta disprezzo, del potere odierno, troppo spesso espresso dal presidente del Consiglio, che non desidera si disturbi il manovratore circa questioni sociali, immigrazione, povertà , crisi del lavoro. Tutto questo con l”evidente scopo di introdurre censure e autocensure. La vicenda Avvenire rappresenta, a suo modo, un”intimidazione: attenti, chi tocca i fili muore! Ogni giorno, esternazione dopo esternazione, denuncia dopo denuncia, si moltiplicano le ragioni di chi teme a ragion veduta che si voglia arrivare all”opzione secca: applauso o silenzio. Bandita ogni possibilità di dissenso o di critica.” Siddi prende fiato, ci esterna una sua sensazione: che Berlusconi “punti ad arrivare alla conta finale, si prepari all”affondo finale per abbattere,eliminare, comprimere con leggi bavaglio, il giornalismo che vuole raccontare i fatti approfondire, fornire ai cittadini un”informazione completa.” “Sabato a piazza del Popolo -continua il segretario della Fnsi-non chiamiamo i cittadini a Piazza del Popolo per raccontare loro quella che Berlusconi, riferendosi all”allarme lanciato a difesa della libertà di stampa, ha definito una barzelletta dei cattocomunisti.
Manifestiamo per recuperare i valori della Costituzione
Persone libere, sindacati, associazioni e movimenti, ampi settori della società civile italiana si ritroveranno a Roma. L”appuntamento è alle ore 16 in una delle più belle più belle piazze romane. Sarà Ottavia Piccolo a condurre la manifestazione nel corso della quale, dopo i saluti di Franco Siddi e di altri esponenti del mondo del giornalismo e dell”associazionismo fra i quali il presidente della Federazione mondiale dei giornalisti prenderà la parola Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale. Ad oggi sono tantissimi i messaggi di adesione,tante le sigle che hanno aderito. Il segretario della Fnsi ce ne indica alcune, dalla Cgil, all”Arci, alle Acli, a Articolo 21,Libertà e giustizia, Cita Dazebao, il nostro giornale che si è messo in navigazione in un mare burrascoso e tiene dritta la barra della libertà di informare. “Si tratta di una risposta civica -conclude Siddi-per recuperare piena consapevolezza dei principi costituzionali, del valore della libertà dell”informazione in ogni stagione. Un segnale pubblico al presidente del Consiglio e al suo tentativo di affondo. Una risposta limpida, forte e partecipata sarà di grande significato: per noi giornalisti, interessati a salvaguardare le condizioni essenziali di esercizio del nostro lavoro e per tutti i cittadini che non vogliono vedere ulteriormente ridimensionati gli spazi di racconto dell”Italia reale.”
Fonte: www.dazebao.org
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