Osservatorio di Pavia: nei TG manca il pluralismo

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16 Maggio 2010 - 12.06


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di Pasquale Giordano – dazebao.org.

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ROMA – Non che servisse l”Osservatorio di Pavia – che dal 1995 svolge il monitoraggio permanente del pluralismo politico delle reti Rai, Mediaset e La7 -  a dirci che ”pluralismo” è una bella parola che non ha mai trovato applicazione, ma i dati pubblicati oggi su Il Sole 24 Ore, fanno sentire normale chi ha pensato che, nell”ultimo periodo, maggioranza ed opposizione siano diventate la stessa cosa.

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A monopolizzare i telegiornali nazionali, sia RAI che Mediaset, nel mese di aprile è stato, per l”appunto, lo scontro Berlusconi-Fini. Ma i dati potrebbero essere già vecchi, appena ieri i “finiani” annunciavano di essere stati epurati dalla Rai.

La polemica di Vita
“È triste essere costretti pressoché ogni giorno a intervenire sulle faziosità incredibili del Tg1, che anche oggi è riuscito a cancellare l”opposizione, guarda caso proprio quando il governo annuncia lacrime e sangue” dichiara il senatore del Pd e membro della commissione di Vigilanza Rai, Vincenzo Vita. “È sconfortante dover ripetere le stesse cose – aggiunge Vita -, del resto essere parte della commissione di Vigilanza Rai impone per l”appunto di essere attenti osservatori delle infrazioni del e nel servizio pubblico.” Vita nota che i dati dell”Osservatorio evidenziano “lo squilibrio abnorme tra governo, maggioranza e opposizione nei telegiornali (con le dovute eccezioni) nel mese di aprile.”

Dagli all”untore
A snocciolare tutti i dati, qualche cosa di interessante viene sempre fuori. Ad esempio si scopre che Berlusconi predilige il balcone che gli offre il Tg2 a quello del Tg1. Nel Tg2 ha parlato per 682 secondi (più di undici minuti), mentre al Tg1 si è intrattenuto 15 secondi di meno (667 secondi per l”esattezza). Secondo in questa classifica di prezzomolismo si è piazzato Fini che al Tg2 ha parlato per 407 secondi, mentre al Tg1 gli sono stati riservati 314 secondi. Effetto “Liberati gli operatori Emergency” per la medaglia di bronzo Franco Frattini che è riuscito a ritagliarsi 294 secondi in solitaria nel Tg1.

Per il Tg2 non esistono altri partiti oltre quelli rappresentati in Parlamento, ma in compenso ha dato qualche spazio in più all”opposizione parlamentare (Pd, Udc, Idv e Alleanza per l”Italia hanno avuto il 24,5% del tempo). Sorprende il tg3 che è stato il telegiornale a dare più spazio ai partiti di maggioranza rispetto a Tg1 e Tg2 (21%), con l”opposizione al 34% e gli altri partiti al 3,3%.  Sorpasso del Tg5 sul Tg4 di Emilio Fede. Ad aprile, infatti, è stato il telegiornale della rete ammiraglia Mediaset a dare più tempo di parola al governo (64,9%) rispetto al Tg4 (51,3%). Ma se si analizzano i minuti in cui parlano esponenti della maggioranza, allora Fede si invola verso la vittoria assestando un 31,7% che non lascia scampo (Tg5 7,2%). Manco a dirlo il tempo dato in più alla maggioranza viene tolto dal “monte ore” dell”opposizione 9,8% del tempo al Tg5 e 6,1% al Tg4.

IDV “Ci hanno cancellato”. Capezzone “Frustrazioni da sconfitti”
“Sono mesi che l”Italia dei Valori viene sistematicamente cancellata dai Tg nazionali.” afferma in una nota il senatore Pancho Pardi, capogruppo dell”Italia dei Valori in commissione di Vigilanza Rai. “È noto a tutti ormai che, a causa del “direttorissimo”, il Tg1 ha perso ascolti e credibilità – aggiunge Pardi – Anche con il Tg3 l”Italia dei Valori trova non poche difficoltà ad andare in onda e le sue apparizioni sono centellinate”.
“Anche oggi, secondo un copione ormai logoro, l”opposizione strilla contro il Tg1 di Minzolini.” Dice il portavoce del Pdl, Capezzone. “Anziché riflettere su se stessa – continua Capezzone – su una minoranza incapace di proposta politica, su uno schieramento che perde da due anni tutte le elezioni senza eccezioni, Pd e alleati scaricano le proprie frustrazioni sull”ammiraglia dell”informazione Rai”.

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Dati già vecchi
Se ne era accorto anche Gaetano Quagliariello, qualche settimana fa, che il Popolo delle Libertà era troppo libero in tv. In ossequio al famoso detto “chi gioca da solo non perde mai, ma finisce per stufarsi”, aveva chiesto ai conduttori dei programmi televisivi di non invitare più di un pidiellino per volta. Il suo intento era quello di ricompattare la maggioranza, ma, visto oggi, sembra quasi un monito. Sarcasticamente siamo costretti a registrare che i dati sono già vecchi. Appena ieri Barbareschi urlava ai giornali “Noi finiani siamo stati epurati”. I vertici RAI non consentirebbero a Barbareschi di produrre un talent show (sembra trenta puntate da centomila euro ciascuna), lui si è sfogato in diretta su La7 “Io non posso, ma la Endemol di Berlusconi si”.

Nella prossima infornata di dati troveremo sicuramente il terzo incomodo tra maggioranza e opposizione: i finiani. Sempre che, nel frattempo, non finiscano all”opposizione anche loro.

 

Fonte: dazebao.org.

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