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Vendola Nichi apre al PD e alla creazione di un nuovo soggetto politico che superi il modello partito, ormai inadatto per facilitare la governance del sistema paese.
Con simpatia, inoltre, il nostro eroe guarda al contributo che Tabacci potrà dare alla nuova Milano da bere (nel senso che l”hanno data a bere un”altra volta ai loro elettori). Immagino che questa apertura illuminata segni, per il carismatico leader di SEL, il momento apicale della grande “narrazione” che da mesi va annunciando al Paese.
Per noi, invece, è il prevedibile capolinea della sinistra ecologista e parolaia, pronta ad assumere il ruolo di esecutrice materiale delle politiche liberiste e distruttive volute dai ceti dominanti e dalla UE. Con tanti saluti, dice, a chi non vuole «accorgersi, per esempio, che non si può tenere in piedi il vecchio welfare».
La fusione a caldo tra PD, IDV e SEL (ma FLI non sarebbe di qualche aiuto?) è comunque auspicabile: a parte le scorie impossibili da smaltire, potremo vedere senza infingimenti chi sono gli interlocutori privilegiati del capitalismo assoluto, e – per chi non lo avesse ancora compreso – chi sono i falsi amici.
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