Referendum, Comunicazione e TAV

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15 Giugno 2011 - 09.14


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Successi ed insuccessi nel veicolare le ragioni di una battaglia.
Di FabioNews – con contributo del Gruppo Comunicazione di Uniti e Diversi Piemonte

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Le analisi del successo e delle conseguenze di questa tornata referendaria sono complesse poiché molte sono le ripercussioni e le conseguenze di questi referendum; quello che vorrei provare a analizzare con voi è l”aspetto “comunicativo” legato a questa vittoria.  Partiamo da un dato di fatto: i referendum sono stati snobbati ed attaccati dall”apparato mediatico televisivo-giornalistico eppure la coscienza dell”importanza del voto referendario ha raggiunto abbondantemente la maggioranza della popolazione italiana.

Perché è potuto succedere? Perché per altre battaglie il condizionamento mediatico risulta, al contrario, un ostacolo insormontabile per incontrare la partecipazione delle persone?
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La spiegazione è la forza crescente della rete?

Molti analisti spiegano così questo grande successo…

Da informatico e da utilizzatore di internet come mezzo di reperimento di informazione da anni, sono sempre stato critico verso la forza della rete e la fede di chi vede nella rete la chiave per superare molti dei limiti odierni della nostra democrazia. Tra i tanti limiti “informativi” di questo mezzo considero determinante il fatto che molti utenti della rete non riescono a bypassare i mainstream anche informandosi su internet; molti utenti (tra coloro che utilizzano la rete anche per informarsi e non solo per motivi ludici) infatti, si limitano leggere, visitare e considerare affidabili i siti degli stessi media che controllano Tv e giornali.

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Nel caso specifico dei referendum la diffusione di notizie da fonti esterne all”apparato mediatico è avvenuta in maniera capillare.

Io credo sia stata fondamentale la rete per diffondere informazioni e coscienza tra le persone, soprattutto tra i giovani che più di altri passano molto del loro tempo in rete. In particolare ha assunto un ruolo importante face book (ed anche le “vecchie” mail) poiché attraverso questo social network è stato possibile raggiungere direttamente molte persone che non sarebbero mai andate di loro volontà in rete a cercare le informazioni se non ci fosse stato un amico (uno dei molti che su questo tema specifico hanno deciso di attivarsi in prima persona) a segnalargliele e farle apparire direttamente sulla loro bacheca personale (1).

Questi aspetti hanno sicuramente contribuito a aumentare la partecipazione ma non sono sufficienti spiegare il successo referendario.

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Ha influito la semplicità del messaggio?

I media, oltre che veicolare o no certe informazioni, influiscono anche sulla nostra capacità di recepire o no un certo tipo di messaggio. Il messaggio televisivo, ed in parte anche il messaggio veicolabile su web, è per sua natura un messaggio semplice, lineare, privo di risvolti complessi ed è un messaggio facile da recepire senza bisogno di ragionare (capacità che diventa sempre più rara tra ala popolazione italiana (2)). Il messaggio televisivo per eccellenza è lo spot pubblicitario che riesce, attraverso una semplice immagine, una frase ad effetto e un jingle a comunicarti delle emozioni che si fissano indelebilmente nella tua mente.

Possibile che, pur non ricevendo i messaggi attraverso il mezzo televisivo, siamo talmente abituati a ricevere questo tipo di messaggi che oggi recepiamo con estrema facilità un messaggio “di tipo televisivo”?

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Il tema dell””acqua (ma anche il nucleare) presentava questo aspetto. Pensare ad una frase ad effetto, uno slogan su questo tema è stato molto semplice: “l”acqua è vita”, “sorella acqua”, “l”acqua è un diritto di tutti”..

La semplificazione del messaggio e la facilità di comprensione per veicolare informazioni hanno giocato un ruolo importante per far aumentare la consapevolezza della necessità di mobilitarsi per l”acqua pubblica e contro il nucleare.

In altri casi, pur avendo argomentazioni validissime a supporto, pur avendo dati inconfutabili a sostegno delle proprie tesi e posizioni è difficilissimo trovare solidarietà e allargare i consensi tra la popolazione soprattutto nei casi in cui i tuoi oppositori (a volte proprio perché privi di argomentazioni a loro favore) creano delle campagne “pubblicitarie” per screditarti o diffondere false verità.

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La trasversalità del tema che ha portato a sentirci tutti coinvolti e” stata fondamentale per il risultato?

Purtroppo spesso anche a chi è in buona fede, ha normali anticorpi per difendersi dalla manipolazione mediatica ed è in grado di “pensare” e seguire e comprendere anche un ragionamento complesso, se non coinvolto in prima persona e quindi “costretto a informarsi e approfondire”, finisce per subire l”effetto condizionante del “rumore di fondo”.

Il tema dell”acqua pubblica e del rifiuto al nucleare con estrema facilità ed immediatezza hanno portato chiunque a sentirsi coinvolto in prima persona per l”uso quotidiano del bene “acqua” e per la paura di immaginarsi coinvolto in un”emergenza radioattiva.

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La partecipazione come rimedio contro la disinformazione?

Ci sono casi particolari nei quali la macchina mediatica mette in campo tutta la sua potenza per distorcere la realtà e confondere le menti utilizzando tecniche differenti per condizionare il pensiero anche (o soprattutto?) dell”ascoltatore “distratto”…

Credo che “la partecipazione” sia l”unico vero rimedio a questa manipolazione della realtà. Nel momento in cui ti trovi a vivere in prima persona una particolare situazione e tornato a casa ascolti e apprendi dai media che i fatti che tu hai vissuto in realtà non sono assolutamente avvenuti come tu ricordi è il momento in cui capisci che qualcosa non quadra.

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Personalmente ho vissuto questa “esperienza mistica” durante le proteste contro il G8 di Genova… Dico “esperienza mistica” in quando è stata un”esperienza che ha aumentato notevolmente la mia consapevolezza, mi ha aperto gli occhi e distrutto molte illusioni comportando una “crescita” personale.

In particolare ho compreso la Forza del sistema mediatico e l”importanza che ricopre nel controllo e manipolazione sociale.

Visto che è impossibile per chiunque partecipare ed essere adeguatamente informato su tutto bisogna fare un passo successivo e, una volta presa “la malattia”, sviluppare gli anticorpi e cambiare radicalmente il nostro modo di relazionarci con i media.

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Sicuramente, ma non solo, sviluppando un forte spirito critico in generale, ma imparando a riconoscere i casi in cui la “macchina di costruzione di fango e menzogne” è chiamata a lavorare a pieno regime ed a reagire di conseguenza assumendo, fino a prova contraria, una posizione opposta quella propagandata dai media.

Spesso questi casi riguardano argomenti legati a grandi interessi finanziari sia a livello globale (in occasioni di manifestazioni contro istituzioni finanziarie quali WTO; BM, G8…). sia a livello locale (in occasione di movimenti che si oppongo alle devastazioni perpetuate nei nostri territori per il perseguimento di quegli stessi interessi).

Si possono spiegare allo stesso modo le difficoltà del movimento NoTav valsusino?

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Il “caso” del movimento NoTav valsusino è uno dei casi di “killer aggio mediatico” a noi vicini più eclatanti.

Pur avendo dalla sua parte la forza della ragione il movimento NoTav ha incontrato e, dopo 20 anni, continua ad incontrare enormi difficoltà a far capire alle persone che vivono fuori dalla valle l”importanza della loro battaglia e il fatto che questa battaglia riguarda tutti noi anche fuori dalla Val di Susa.

Le ragioni del movimento NoTav sono tali da portare i sostenitori dell”Opera ad evitare ogni tipo di confronto nel quale sia possibile approfondire il tema e spiegare le proprie ragioni ma mancano alcuni degli aspetti sopra elencati.

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L”informazione in rete è abbondante e di qualità; chi è veramente interessato a capire può accedere ai progetti, verificare i tracciati e i limiti tecnici, verificare i potenziali pericoli. Ma queste importanti informazioni sono complesse, richiedono approfondimenti e pertanto non vengono diffuse in rete, nei social network .

Il messaggio “spot” è, al contrario,  utilizzato dai fautori dell”opera che in questi anno hanno ripetuto come dei mantra frasi come “ci isolano dall”Europa”, “e” l”Europa che paga e vuole la realizzazione”, “ch si oppone è violento, ignorante, contro il progresso, causa della crisi e della disoccupazione in valle”.

Il concetto che l”Opera influisce pesantemente sulle casse e i bilanci dello stato, nonchè sull”ambiente, quindi riguarda tutti noi non è passato e, ad oggi, sono in molti, anche tra coloro che appoggiano la resistenza valsusina, a considerare la lotta NoTav un conflitto di rilevanza locale e a non cogliere l”importanza globale, le conseguenze sul modello di sviluppo da perseguire che son patrimonio sempre più comune tra chi partecipa al movimento.

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Possibile resistere senza Strumenti di comunicazione efficaci?

La vittoria referendaria può servire a farci riflettere sull”importanza e sul funzionamento della comunicazione ed insegnarci a sfruttare l”impatto del condizionamento mediatico sulle nostre capacità di apprendimento e recepimento dei messaggi per stabilire delle campagne comunicative che puntino a raggiungere una massa critica di persone anche senza avere  la possibilità di trasporto del nostro messaggio attraverso i canali mainstream.

Nella realtà attuale diventa fondamentale per le forze sociali e politiche che stanno prendendo forma e che si oppongono a questo modello “criminale” di sviluppo attrezzarsi con strumenti di comunicazione efficaci rivolti sia verso gli stessi Media (dotandosi di uffici stampa ed instaurando contatti diretti con giornalisti e comunicatori); sia verso l”esterno attraverso forme indipendenti di comunicazione (dal vecchio agit-prop (3) fino ai nuovi media, passando da radio e tv) che tengano in considerazione le capacità e le caratteristiche del tipo di messaggi che i nostri cervelli sono stati educati a recepire

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Articolo originale QUI

Note :

(1) questi ragionamenti sono alla base anche della nascita di Fabionews ovvero il tentativo di “forzare” l”attenzione verso una notizia facendola pervenire direttamente e filtrata in modo “personalizzato” nella casella di posta dell”utente che può “evitare” il peso della ricerca in rete: www.fabionews.info

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(2) vedi L”uomo massa al voto: manipolazione televisiva e incapacità di leggere

(3) Agit Prop (contrazione per le parole Agitazione e Propaganda) era una forma di teatro didattico del XX secolo molto diffuso nella Russia post-rivoluzionaria, avente come scopo la propaganda e l”informazione presso il pubblico analfabeta degli ideali rivoluzionari. http://it.wikipedia.org/wiki/Agit-Prop

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