‘
Nella lunga e triste storia degli assalti alla rete, oggi dobbiamo aggiungere, increduli e sbigottiti, l”ultima colossale e paradossale presa per il culo.
Nel video qui sotto, che riassume tutti i tentativi – dichiarati – di ricondurre internet ad una grande, immensa televisione, grosso modo lo schema è sempre lo stesso: si prende uno spazio libero (la rete) e si cerca di mettergli la museruola. Mai è avvenuto il contrario, a costo di togliere ripetutamente fondi agli interventi economici e strutturali in favore dello sviluppo della banda larga più volte annunciati e puntualmente svaniti nel nulla (e ricordiamoci che siamo cinquantatreesimi nel mondo per penetrazione della rete internet).
http://www.youtube.com/watch?v=GK2vLQl6saI
Improvvisamente, la settimana scorsa il governo decide invece che è prioritario “un piano di interesse nazionale per il diritto di accesso a Internet, mediante la razionalizzazione, la modernizzazione e l”ammodernamento delle strutture esistenti”. Parole di Paolo Romani, quello del famigerato Decreto.
Sentire Romani che parla di Diritto di accesso a internet é come vedere il lupo fondare un”associazione a difesa e tutela delle vecchine che abitano da sole in una casa nel bosco e attendono ogni pomeriggio una nipotina con una torta nel cestino. Potrebbe mai essere qualcosa di diverso che la solita ingegnosa presa per il culo?
E infatti l”ipotesi dura 48 ore, giusto il tempo di convincere il direttore di LA7 a far sfumare l”intesa con Santoro per Annozero. LA7 è una creatura Telecom Italia Media, la quale vive e sopravvive anche grazie all”infrastruttura di rete di esclusiva proprietà di Telecom Italia, la stessa infrastruttura che il piano Romani vorrebbe razionalizzare (in parole povere, sottrarre e ripartire tra gli altri operatori).
Il governo dei monopolisti dell”informazione, che ha sempre ostacolato e minacciato la rete, questa volta ha superato se stesso: è riuscito a strumentalizzare perfino le legittime aspirazioni dei cittadini italiani ad avere un”agenda digitale degna dell”Europa (e non la vecchia scalcinata caffettiera che abbiamo adesso, mantenuta ad arte in uno stato di decandenza e inefficienza totale) per minacciare la concorrenza e costringerla a non dare spazio a una voce libera.
La cosa è paradossale: si combatte la libertà (di avere Annozero in un qualsiasi palinsesto) agitando strumentalmente la libertà (lo sviluppo di una infrastruttura internet adeguata). E” come vedere due assassini che si minacciano vicendevolmente di uccidere i rispettivi padri confessori se l”altro oserà convertirsi e non peccare più. E” l”insulto più basso e volgare che la cricca di governo potesse fare al popolo italiano: minacciare di favorire i suoi interessi per impedire ad un terzo di perseguire i suoi, ottenendo alla fine di perseguire solo ed esclusivamente i propri. Una perversione degna dello psicopatico di Saw – L”enigmista.
Il paradosso finale è che se mai Santoro, per andare in onda svincolato da ogni rete televisiva nazionale, dovesse scegliere di tentare l”esperimento della rete – alla maniera del PalaDoza per intenderci -, si troverebbe a dover contare sullo stesso mezzo – internet – per mantenere il controllo del quale chi era pronto ad offrirgli un contratto – LA7 – ha ritrattato. Con quali garanzie, insomma, potrebbe ora affidarsi alle infrastrutture di rete di proprietà di quella stessa azienda che le possiede solo per avere ceduto ai ricatti di chi, se potesse, le distuggerebbe?
Anche questo è conflitto di interessi.
Fonte: http://www.byoblu.com/post/2011/07/04/Il-piu-grosso-insulto-alla-rete-del-governo-Berlusconi.aspx.
‘