Soros non lascia, rilancia!

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5 Agosto 2011 - 08.03


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di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
No, George Soros non chiude il suo hedge fund. Molti giornali hanno purtroppo erroneamente o falsamente titolato.
Non si è nemmeno pentito per le sue continue e devastanti scorribande sui mercati. Ha molto semplicemente deciso di sottrarsi ai controlli più stringenti della Security Exchange Commission, la Consob americana che ha più poteri e più capacità di intervento rispetto a quella di casa nostra. Ciò non depone a suo favore né di quello della sua pretesa “onestà” di speculatore confesso.

Una delle nuove regole previste dalla legge finanziaria Frank-Dodd, fortemente voluta dal riformatore Obama per cercare di neutralizzare altre crisi sistemiche, obbliga i fondi che gestiscono capitali di investitori esterni a registrarsi presso la Sec, a comunicare una serie di informazioni sulle loro operazioni e a sottoporsi ai controlli previsti.

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Detti fondi non potranno più operare nell”oscurità giocando sul fatto di non essere banche e quindi non soggetti a delle precise regolamentazioni. Ciò aveva permesso la proliferazione di una “finanza ombra” fuori da ogni regola e controllo.

In verità, Soros ha candidamente annunciato di preferire l”opacità alla trasparenza. Per garantirsi mano libera d”azione, il suo Quantum Fund continuerà a gestire soltanto il patrimonio di famiglia, che dovrebbe essere un gruzzoletto non insignificante di circa 25 miliardi di dollari!

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A febbraio 2010 il suo nome era apparso tra i partecipanti al meeting dei principali hedge fund tenutosi a New York per scommettere sulla caduta dell”euro.

Per sua stessa ammissione, Soros non ha mai mancato un”operazione speculativa internazionale importante.

Venne alla ribalta nel 1992, quando alla guida di una cordata di predatori finanziari, attaccò la sterlina, il franco francese e la nostra lira. Scardinò lo Sme, il Sistema Monetario Europeo. Giocando allo scoperto e al ribasso contro le monete e i titoli di Stato dei paesi presi a bersaglio, costrinse i governi e le banche centrali ad una estenuante e costosa difesa delle monete prima di capitolare di fronte alla galoppante svalutazione.

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Come è noto, questa operazione costò all”Italia riserve per oltre 30.000 miliardi di lire. Poi sfociò in una svalutazione della nostra moneta del 30%. Per l”Italia fu ancora più devastante. Perchè era impegnata in una suicida politica di privatizzazioni dei nostri migliori gioielli tecnologici e industriali e dell”intero sistema delle Partecipazioni Statali.

Naturalmente chi comprò fece affari d”oro. Chi vendette fu a dir poco incompetente.

Chi non ricorda il famoso incontro sul panfilo “Britannia” che ospitò interessati finanzieri anglosassoni e i nostri “venditori di Stato”? Non c”è bisogno di ricorrere a teorie del complotto per comprendere che fu una fase molto buia della nostra storia, i cui effetti negativi si avvertono ancora oggi.

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Soros si assunse la responsabilità mediatica di quelle operazioni. Si compiacque che la stampa internazionale lo descrivesse come il grande burattinaio, il finanziere-manipolatore.
In realtà alla sua ombra si nascondevano interessi più grandi e la volontà della geopolitica di sabotare lo Sme. Ne risultò un grave rallentamento del processo di unificazione economica e politica dell”Europa.

Ancora oggi c”è chi persegue lo stesso obiettivo. Infatti la grande speculazione si muove contro l”euro e i paesi più deboli dell”Europa per sgretolarne le fondamenta.

Dopo il ”92 Soros conquistò le prime pagine dei nostri giornali per i suoi attacchi alla Borsa e alle banche italiane, considerate vecchie, arretrate e lente.

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In nome di una strana “democrazia finanziaria” chiedeva loro di aprirsi ai mercati, a quelli più spregiudicati e speculativi, che ci hanno poi portato alla più grave crisi finanziaria ed economica della storia.

Il Quantum Fund fu anche partecipe nel 1997 agli attacchi contro le monete delle “tigri asiatiche”, a cominciare dal bath tailandese. Fu un bagno di sangue per quelle economie e per quelle popolazioni.

Poi guidò le cordate finanziare alla conquista della Russia messa in vendita da corrotti oligarchi. Ma la crisi del debito russo del ”98 e il risveglio politico di Mosca furono per lui una doccia ghiacciata accompagnata da un foglio di via come persona non grata.

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Nell”ultimo ventennio Soros ha lavorato e pagato profumatamente per costruirsi una verginità di filantropo che difende le democrazie, che sostiene i bambini orfani della guerra in Bosnia, che finanzia i giornalisti anti regime attraverso la sua fondazione “Open Society”.

Ha promosso anche la liberalizzazione della marijuana e il diritto all”eutanasia! Bella filantropia, fatta con i soldi della speculazione più selvaggia!

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
*Sottosegretario all”Economia del governo Prodi     **Economista

Fonte: http://www.italiaoggi.it

Tratto da:
comedonchisciotte.org

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