Monti il Caudillo

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17 Novembre 2011 - 21.36


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di Uriel Fanelli – keinpfusch.net.

[…]. Ho appena letto la composizione del governo Monti, e devo dire una cosa: se qualcuno pensava che Berlusconi avesse tendenze fasciste o ricordasse un regime, beh, adesso sarà meglio che apra gli occhi, perché il governo Monti non ha somiglianza con un regime: non è altro che un governo corporativo che sarebbe piaciuto tanto a Gentile, praticamente identico a quello dei tecnocrati di Francisco Franco, con un più gli aspetti corporativi tipici del fascismo italiano. Credo che mai, nella storia della repubblica, si sia arrivati ad un simile livello di corporativismo.

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Sigourney Weaver, in “Avatar”, disse qualcosa come “questi ci pisciano in testa e non perdono neanche tempo a dirci che è pioggia”. Eh, circa. Per capire l”incredibile, facciamo una mappatura.

  1. Renato Balduzzi. CEIMS ->  Fondazione CARIPLO, Compagnia di San Paolo,Fondazione CRAL.
  2. Corrado Clini: tramite GBEP -> EUBIA -> ENI.
  3. Francesco Profumo : Ansaldo, Finmeccanica, Breda, Microsoft, Mototola, Telecom, Pirelli.
  4. Giampaolo di Paola: made in N.A.T.O. 
  5. Mario Monti (interim economia) : Goldman Sachs
  6. Mario Catania: made in UE.
  7. Elsa Fornero: Compagnia San Paolo, Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio, Intesa San Paolo.
  8. Paola Severino: Eni.
  9. Corrado Passera: Mc Finsey, Poste, IntesaSanPaolo, etc etc. Credo ci sia poco da dire.
  10. Giulio Terzi di Sant”Agata: N.A.T.O.
  11. Lorenzo Ornaghi: ACLI, Coop Bianche Lombarde.
  12. Anna Maria Cancellieri: ENEL.
  13. Catricalà: Telecom Italia.

Ora, se vi piace tanto un governo simile e lo chiamate “governo di tecnici”, sappiate che non siete i primi. Un governo simile fu detto “governo dei tecnocrati” ed esistette gia” in Spagna ai tempi di Francisco Franco.

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I tecnocrati erano personaggi provenienti da Opus Dei, che però attuavano politiche suggerite dall”FMI dell”epoca, cioè politiche turboliberiste simili a quelle enunciate da Monti. Non c”è nulla di strano nelle proposte di Monti, per la semplice ragione che sono IDENTICHE a quelle del ”Desorollo” spagnolo. 

Se esaminiamo il curriculum vitae dei partecipanti al governo, addirittura, ci convinciamo ancora di più della similitudine con i tecnocrati di Francisco Franco, esaminando le aree accademiche di appartenenza:

  1. Renato Balduzzi. Professore dell”Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
  2. Corrado Clini: Uniparma.
  3. Francesco Profumo: Politecnico.
  4. Giampaolo di Paola: Militare
  5. Mario Monti (interim economia): Goldman Sachs
  6. Mario Catania: La Sapienza.
  7. Elsa Fornero: Unitorino.
  8. Paola Severino: LUISS
  9. Corrado Passera: Bocconi
  10. Giulio terzi di Sant”Agata: Unimilano.
  11. Lorenzo Ornaghi: Università del sacro cuore di milano.
  12. Anna Maria Cancellieri: Uniroma
  13. Catricalà: LUISS

In pratica, o cattolici, o tecnici di stampo liberale. 

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Ora , per carità: Francisco Franco fu , tra i leader fascisti, forse quello che ha saputo agire più in sordina, quello che ha fatto meno cazzate evidenti, e tutto quanto. Ma ciò non toglie che quello che abbiamo oggi è un governo franchista , detto governo dei tecnocrati. E” una formula conosciuta ed applicata esattamente, o quasi, allo stesso modo, e non c”e” quasi dubbio sul fatto che anche in italia abbiamo una giunta specializzata tra tecnocrati puri e cattolici. Esattamente come nella giunta dei tecnocrati di Francisco Franco.

Ora, voglio dire, ma vi faceva proprio schifo Mussolini? Cioè, per dare al paese una governo fantoccio del tutto identico a quello dei tecnocrati di Franco  avete tirato in ballo di tutto. Ma non facevate prima a finanziare un colpo di stato fascista? In ultima analisi si tratta di una composizione politica e tecnica praticamente identica a quella dei tecnocrati di Franco, e professionalmente e idealmente analoga a quello del primo governo di Mussolini:

  • 3 ministri fascisti: Alberto De Stefani, Giovanni Giuriati e Aldo Oviglio, oltre allo stesso Benito Mussolini,
  • 2 popolari: Stefano Cavazzoni e Vincenzo Tangorra,
  • 2 democratico-sociali: Gabriello Carnazza, poi fascista, e Giovanni Antonio Colonna di Cesarò,
  • 1 liberale salandrino: Giuseppe De Capitani D”Arzago,
  • 1 liberale giolittiano: Teofilo Rossi (come il successore Orso Mario Corbino)
  • 1 nazionalista, poi fascista: Luigi Federzoni,
  • 2 militari: Armando Diaz e Paolo Emilio Thaon di Revel,
  • 1 indipendente, poi fascista: Giovanni Gentile.

Allora la componente liberale l”abbiamo, la componente popolare l”abbiamo , abbiamo quella  nazionalista , quella militare anche  , e pure l”indipendente, e abbiamo anche la ministra democratica-sociale del welfare.

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Come vedete, abbiamo un governo evidentemente franchista, del tutto analogo ai tecnocrati spagnoli, e mutatis mutandis, essenzialmente una copia del primo governo presieduto da Benito Mussolini semplicemente aggiungendo la commistione corporativa industriale che mancò a Franco (per mancanza di industrie).

Non è una cosa strana, se pensiamo che questa evoluzione è stata spinta proprio da un rottame del Novecento come Napolitano, il quale pur di sentire l”aria dei suoi bei tempi probabilmente si accontenta dell”odor di caudillo.

Del resto, se guardiamo solo il dato economico i tecnocrati Franchisti fecero rialzare la Spagna. Se osserviamo tutto l”insieme, la cosa non fu proprio cosi” bella: alcuni distretti divennero potentissimi e il resto della spagna si svuotò creando quella che oggi viene detta “Espana Profunda”.

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Le campagne si spopolarono e a formare il nuovo ceto medio andò parte della piccola proprietà immobiliare che esplose di valore durante l”esodo dalle campagne. La maggior parte della popolazione non migliorò lo stile di vita, poiché il ceto medio era formato da “predestinati”, e quindi fu un periodo di enorme emigrazione verso il Sudamerica e il resto d”Europa: gli immigrati spagnoli che vedo qui in Germania sono quasi tutti residui del periodo di Franco.  Questo perché la componente cattolica del governo non colpì l”immobiliare e non colpi” la gerontocrazia, cioe” l”idea di accumulare ricchezze ed autorità col tempo. Così i giovani fuggivano dalla spagna, dal momento che alla fine le liberalizzazioni rendevano semplicemente più facile costruire banlieues di sottopagati: se si fanno riforme economiche ma non riforme sociali, e l”economia cresce, a beneficiarne è ovviamente chi è già in vantaggio, mentre gli altri si scannano in una guerra tra poveri.

Non è molto diverso da quel che vedo per l”Italia, e nemmeno da quel che volevano, sotto sotto, alcuni personaggi della nobilta” nera italiana, o quello che aveva in mente Almirante. Un popolo povero e molto lavoratore, una piccola borghesia molto attiva , quasi turbolenta formata da proprietari di immobili, grandi industrie legate a doppio mandato col potere politico, societa” culturalmente immobile.

Come dicono gli spagnoli “si te gusta….”. E se considerate che dietro agli applausi per monti c”è ancora l” IMF, lo stesso IMF che collaborò coi caudilli di Franco, di certo non si muore per lo stupore.

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Ho soltanto una cosa da dire : almeno per decenza, li” a sinistra, evitate per favore di cantare Bella Ciao, e di fare la sparata dei partigiani. Sul piano politico, questa roba si è già vista, e se aveste fatto un liceo almeno decente lo sapreste. Si chiamava governo dei tecnocrati di Franco, ed era una versione leggermente più cattolica dei governi fascisti di Mussolini.

Non è niente di nuovo, non è niente di speciale, l”unica cosa che ripeto è questa: abbiate almeno la decenza di girare in camicia nera e di smetterla con quella roba di “Bella Ciao”. 

Che coi partigiani, i caudilli non ci andavano d”accordo.

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Fonte: http://www.keinpfusch.net/2011/11/monti-il-caudillo.html.

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