Breivik e gli altri: siamo sicuri che siano tutti (e solo) matti?

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15 Dicembre 2011 - 11.04


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di Aldo Giannuli – aldogiannuli.it.

Cappuccino, brioche e intelligence n°32

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Quando, il 22 luglio 2011, Anders Behring Breivik sparò sui giovani socialdemocratici, lo scrittore norvegese Henning Mankell lo definì un “Don Chisciotte malato che si crede in guerra con il mondo” (Cds 29.7.11) e, dopo alcuni mesi, una squadra di psichiatri lo ha definito uno “schizofrenico paranoide”. Dunque, solo un caso patologico individuale, nel quale ha avuto un peso la campagna xenofoba delle destra che avrebbe scatenato la sua paranoia, ma destinato a restare un atto isolato.

E invece, ieri 13 dicembre 2011, un ragioniere fiorentino frequentatore di Casa Pound, tal Gianluca Casseri, va in piazza a sparare contro i venditori ambulanti senegalesi. Nelle stesse ore, un saldatore residente a Liegi, tal Nordine Amrani, un naturalizzato di origini marocchine, prende un kalashnikov ed un po” di granate e va a sparare sulla gente che era nella piazza centrale della città.
Sia Casseri che Amrani sono poi morti, forse suicidi, forse colpiti dalla polizia, forse da altri, non sappiamo. Anche qui la polizia belga si è precipitata a definire Amrani un pazzo e ad escludere un caso di terrorismo. Più cauta la polizia italiana, che, pur descrivendo Casseri come un personaggio non equilibrato, però ha debitamente sottolineato la sua appartenenza a gruppi di estrema destra.

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Ed allora, possiamo concludere che si tratti solo di pazzi che hanno agito individualmente?

Ma, folli questi lo sarebbero stati già da prima, come mai si svegliano tutti insieme (due nella stessa giornata!) per fare gesti così estremi?
Adrano Sofri, su Repubblica di oggi (14 dicembre) ha scritto un pezzo molto bello per dimostrare quale infernale miscela si possa innescare fra paure xenofobe e crisi finanziaria e quanta colpevole tolleranza ci sia stata nel far dilagare una cultura razzistica contro gli immigrati. A proposito, il “Corriere” di lunedì scorso dava notizia di una professoressa che ha dato due voti in meno ad una sua allieva -che aveva fatto il compito in modo identico agli altri- “perchè tu non sei come gli altri, sei nera”: possiamo sapere se le autorità scolastiche hanno disposto un immediato provvedimento disciplinare? Questa signora va licenziata in tronco ed immediatamente, non può svolgere compiti educativi.

La prospettiva suggerita da Sofri è corretta e condivisibile, ma forse non esaustiva. Togliamo di mezzo le cose ovvie: il mondo è pieno di matti e tutto fa pensare che i tre di cui ci occupiamo lo fossero. Così come è plausibile che in tutto questo abbia giocato un ruolo il particolare momento che viviamo e le cupe nubi che si affacciano al nostro orizzonte. Ma questo potrebbe essere solo il quadro di insieme, su cui si innestano altri fenomeni: il fatto che possa trattarsi di psicopatici turbati dal clima sociale, non esclude che essi possano essere stati “usati”: la storia è piena di “strumenti ciechi di occhiuta rapina”, spostati che sono stati usati da gente lucidissima.

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Riflettiamoci meglio: i casi presentano strane analogie.
In primo luogo,in tutti tre i casi la dinamica dei fatti non è per nulla chiara e la spiegazione ufficiale presenta non pochi punti deboli. Per limitarci ad un esempio, Amrani, già tempo prima, era stato trovato in possesso di un arsenale di armi (oltre che di 28.000 dico ventottomila piantine di marijuana) ed era “tenuto d”occhio” dalla polizia. E meno male! Infatti questo non gli ha impedito di uccidere una donna ed occultarne il cadavere in casa (come si è scoperto all”indomani della strage) e di farsi un nuovo arsenale completo di granate e kalashinikov.

Poi, due attentatori su tre sono morti alla fine dell”azione e non si capisce come (suicidio? Spari della polizia? Uccisi da un complice?).
In secondo luogo, tutte tre le azioni sembrano state condotte come da manuale di “guerra tra la folla”: questo film lo abbiamo già visto.

Ancora: in tutti tre i casi lo sfondo è dato dalla questione dell”immigrazione: Breivik ha sparato a suoi concittadini che giudicava troppo arrendevoli verso gli immigrati, Casseri direttamente agli immigrati, invece Amrani sarebbe un immigrato che spara ai cittadini del paese ospitante. In tutti i casi, si evidenziano delle frizioni estreme fra la comunità ospitante e gli immigrati, a sottolineare l”impossibile convivenza dell”una e degli altri.
Beninteso: non abbiamo prove che ci sia un legame fra i tre fatti, ed è solo un sospetto, tutto da approfondire, ma come si fa ad escludere così precipitosamente che non si tratti di episodi terroristici?

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Insomma, varrebbe la pena di investigare vi pare?
Anche qui, però, andiamoci con i piedi di piombo prima di saltare frettolosamente alle conclusioni: non ho simpatia per quelli di casa Pound, ma non è detto che chi sta dietro a Casseri sia il gruppo che bazzicava. Casseri era perfetto per un dirty job sia perchè squilibrato sia perchè frequentatore di certi gruppi, ma non è affatto detto che chi lo abbia usato debba per forza essere di quell”area. Anzi, il sospetto è che possa trattarsi di persone anche di ben altra latitudine ideologia.

Che si scateni un clima di guerra civile latente fra immigrati ed autoctoni in Europa, in questo momento, è cosa che farebbe comodo a troppi. Ciò non di meno, è utile studiare meglio cosa sta diventando l”estrema destra europea in questo scorcio di tempo. Ad esempio, al posto della polizia studierei molto meglio il convegno delle destre xenofobe a Colonia nell”estate 2009 e magari studierei meglio il web: non solo -scontatamente- i siti di destra, ma anche certi post che si leggono nei siti dei quotidiani (andate a leggere i commenti nel sito della “Nazione” del 13 dicembre, quando non si sapeva bene chi fosse l”autore della strage).

In ogni caso non corriamo troppo e stiamo ai fatti: ci sono coincidenze che meritano di essere indagate e non è il caso di chiudere troppo un fretta l”ipotesi di un rinascente terrorismo di questa marca.
Per quel che mi riguarda, posso solo dichiararmi a disposizione della difesa delle parti lese (come i senegalesi di Firenze) per un eventuale supporto, sulla base delle mie conoscenze del tema e delle precedenti esperienze giudiziarie. Beninteso, a titolo perfettamente gratuito e come forma di militanza democratica.

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Tratto da: aldogiannuli.it.


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