'Così ho colto all''opera la mentalità coloniale'

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15 Aprile 2012 - 09.47


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di Mandasi Majavuwww.znetitaly.org

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Frances Piven e Richard Cloward (1977) una volta hanno scritto che quando i movimenti formati dai poveri vanno contro la dottrina di coloro che si considerano come avanguardia rivoluzionaria intellettuale, i movimenti vengono spesso derisi e scartati. La storia è piena di esempi di movimenti che sono stati  scartati o perché erano “nazionalisti” o per “mancanza di coscienza di classe”. Per esempio, anche se Il Movimento della Coscienza Nera (BCM)  è ora considerato come uno dei movimenti politici che hanno avuto un ruolo fondamentale nella lotta contro il regime dell”apartheid, una volta era stato accusato di essere manipolato dalla CIA. Il Movimento dell”Unità, un”organizzazione politica defunta che ha ugualmente combattuto contro il regime dell”apartheid, ha caratterizzato il BCM come un “impianto americano, basato sulla classe e manipolato dalla CIA” (Chisholm, 1991).

In gradi diversi, i movimenti sociali del dopo apartheid hanno imparato che dissentire da coloro che si considerano come avanguardia intellettuale rivoluzionaria, si ottiene a un costo elevato. A causa dell”eredità del sistema dell”apartheid, l”avanguardia intellettuale rivoluzionaria in Sud Africa tende ad essere formata da attivisti bianchi istruiti di classe media che fanno ricerche e scrivono riguardo ai  movimenti sociali per le riviste. Nei circoli intellettuali/accademici è l”avanguardia intellettuale rivoluzionaria che stabilisce il tono e i limiti dei dibattiti che riguardano i movimenti sociali nel Sud Africa del dopo apartheid. Gli intellettuali di colore come Buntu Siwisa (2008) si riferiscono a quegli attivisti bianchi di classe media come a “attivisti intellettuali cittadini da salotto. Siwisa nota inoltre che questi  attivisti intellettuali cittadini da salotto hanno come caratteristica quella di avere un”educazione universitaria e un posto di lavoro sicuro, mentre gli attivisti neri di base popolare non sono istruiti e sono spesso disoccupati.

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Recentemente gli attivisti di colore poveri del Sud Africa sono stati oggetto di una disgustosa campagna condotta da Heinrich Bohmke – uno degli “attivisti urbani intellettuali” dei quali ha scritto Siwisa nel suo articolo, che è intitolato “Crowd Renting or Struggling from Below? The Concerned Citizen”s Forum in Mpumalanga Township, Durban, 1999-2005″. Secondo Siwisa (2008), Heinrich Bohmke è stato una volta il “consigliere legale” e uno degli “organizzatori preminenti” del movimento sociale ora defunto, che aveva la sede a Durban: il Concerned Citizens Forum (CCF) – Il forum dei cittadini impegnati.

In questi giorni Bohmke ha cambiato musica. È dell”opinione che “I movimenti sociali sono morti”. Tramite il suo blog, Dispositions: http://dispositionsjournal.blogspot.co.nz/, Bohmke  ha lanciato una serie di attacchi ostili e distruttivi contro il movimento dei poveri. Il disprezzo di Bohmke per  i dirigenti di colore è senza pari. Per esempio, sostiene che S”bu Zikode del movimento Abahlali base Mjondolo (AbM)* è intellettualmente incapace di discutere su Franz Fanon** senza l”aiuto di un mentore bianco. Queste sono le parole che Bohmke scrive: “Quando leggiamo le affermazioni di Abahlali e i discorsi di Sbu Zikode, è l”interpretazione di Pithouse [un”accademia bianca] su Fanon, che troviamo, parola per parola, non quella di Zikod.”

Bohmke continua: “Per avere un esempio penoso di quanto ho detto, guardate l”intervista di Zikode fatta dopo la conferenza di Fanon, ospitata dal Church Land Programme, che trattava di ” Perché Fanon è importante oggi .. Sebbene egli riesca a stare a galla abbastanza bene, Zikode non è semplicemente non altezza della situazione e le banalità su Fanon potrebbero riferirsi a qualsiasi attivista per i diritti umani.”

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Nello stesso articolo, che è intitolato “Ventriloquio, Fanon e l”attività febbrile del  Movimento Sociale”, Bohmke attacca un altro movimento dei poveri, il Movimento delle persone disoccupate (UPM) e deride e mette in ridicolo il movimento dicendo che:

“Le mani del UPM non tengono in mano la penna. Kota (Ayanda Kota è il capo del UPM) e Co. forniscono i dati puri e semplici, ma la scrittura in cui “le parti più importanti dati sono inserite” è fornita da un mentore esterno. È sia al di sopra che al di sotto delle capacità dei singoli membri dell”UPM scrivere ciò che appare negli inbox in tutto il mondo.”

Bohmke “zumma” su Ayanda Kota. Citando una fonte anonima, scrive che: “Un accademico che ha condiviso un palco con Kota ricorda che è riuscito a stento a fare  un discorso su Fanon. E” stato penoso” dice,  ”si capiva che non aveva scritto il discorso””.

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Uno degli stereotipi razzisti più duraturi è l”idea che la gente di colore non riesce a usare le loro funzioni cerebrali (Wright 1997). Bohmke quindi trova sia facile rappresentare i capi dei movimenti sociali  del post-apartheid come degli idioti. Per quanto dice Bohmke, la dirigenza di colore dei movimenti sociali imita i bianchi quando si impegna in dibattiti intellettuali, e, inoltre, i dirigenti di colore hanno bisogno dell”aiuto dei bianchi per parlare di Frantz Fanon.

Bohmke accusa inoltre la dirigenza di colore dei movimenti sociali del dopo-apartheid di essere disonesta e li etichetta come imbroglioni che godono dei vantaggi che gli arrivano in quanto sono dirigenti del movimento sociale.

“L”uomo di colore, un po” imbroglione, che può incolpare lui che è ugualmente un attivista, pensa che possa reggere le fila. Ci sono le tariffe aeree, i soldi dalle ONG, il senso di grandiosità. Però è in trappola. Le fila si stringono, la dipendenza aumenta, e diminuisce lo spazio di manovra. Deve darsi da fare. Deve organizzare  giri nelle township*** per i  ricercatori che vengono da oltremare, denunciare il bianco cattivo rivale del suo mentore. Mantenere un”apparenza di un”organizzazione che funziona.”

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Quando l”AbM si rifiuta di lavorare con il Centro per la Società Civile di Durban, Bohmke scrive che il movimento dei poveri viene usato come pretesto da un certo accademico bianco per combattere le sue personali battaglie accademiche. Cito Bohmke:”E poi essere il pretesto per un stupido e insostenibile boicottaggio del Centro per la Società Civile, dove lavorava uno dei suoi mentori;  se ne è dovuto andare in  una nuvola di accuse da parte delle colleghe, non per una  persecuzione politica, nel periodo esatto in cui iniziava il boicottaggio di Abahlali.”

Il messaggio di fondo era che i poveri di colore sono semplicemente incapaci di arrivare alle conclusioni. Bohmke ha la tendenza irritante di rappresentare i poveri di colore come persone che mancano di iniziativa e senza una rappresentanza.

Scrivendo in modo spezzante degli sforzi dei poveri di organizzarsi, Bohmke accusa l”AbM di essere un marchio e una “ONG liberale”.

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“La rappresentazione tipica di Abahlali è quella di un”organizzazione con forti tendenze anarchiche; è decisamente democratica, militante di massa, vibrante e radicalmente autonoma dallo stato. È un”organizzazione con affinità estetiche chic, inclinazioni teoriche verso Badiou, Fanon e Engels..”

L”AbM è un movimento dei poveri per i poveri. Al contrario di quanto sostiene Bohmke, l”AbM non è né un marchio né una ONG liberale. Cito l”AbM:

Abbiamo pensato per conto nostro, abbiamo discusso tutti i problemi importanti per conto nostro e preso le decisioni per conto nostro riguardanti tutti i problemi importanti che ci riguardano. Abbiamo chiesto che lo stato ci inserisca nella società e ci dia quello che è necessario avere per una vita dignitosa e sicura. Abbiamo anche fatto quello che possiamo per rendere le nostre comunità dei luoghi migliori per gli esseri umani. Abbiamo  gestito asili nido, organizzato campagne di pulizia, abbiamo dato l”acqua e l”elettricità alla gente, abbiamo cercato di rendere sicure le nostre comunità e abbiamo lavorato sodo per unire le persone superando tutte le divisioni. Abbiamo affrontato molte sfide, ma abbiamo sempre operato per essere sicuri che durante tutto questo lavoro ci trattiamo con rispetto e dignità reciproca.

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L”AbM è formata da povera gente; gente che è diventata povera a causa del regime dell”apartheid. Sono persone che, al contrario di Bohmke, sono stati privati di opportunità di vita semplicemente perché sono di colore. Sono persone che hanno l”umiltà di fare discorsi nelle loro seconda o terza lingua (cioè l”Inglese) per condividere le proprie esperienze con il mondo esterno.

Accecato dal suo sciovinismo culturale, Bohmke umilia gli sforzi di questa gente povera e li rappresentando come imbecilli che vanno in giro imitando i loro mentori bianchi. Cito Bohmke: “Quando la gente intervista il capo essi apprezzano le sue ovvie qualità ma sanno anche benissimo che i discorsi e gli articoli non sono opera sua.”

Bhomke ha anche  accusato l”AbM di avere “alleati discutibili”. Secondo Bohmke: “Abahlali è affiliato alla Rete Informale degli insediamenti  iniziata nel maggio 2009. L”ISN è un”alleanza di organizzazioni a livello di insediamenti e a livello nazionale di abitanti di insediamenti non tradizionali  in Sud Africa”.. L”ISN è appoggiata dal Centro per le risorse dell”Organizzazione di Comunità (CORC) che ha sede a Città del Capo e del transnazionale SDI, Shack/Slum Dwellers International – Internazionale degli abitanti di baracche e di quartieri poveri – che ha sede negli Stati Uniti.”

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L”AbM ha dichiarato che di fatto “non abbiamo mai aderito all”ISN e non siamo neanche al corrente dei loro programmi e progetti.” Secondo l”AbM, Bohmke è un “bugiardo”. L”UPM chiama Bohmke “Il famigerato calunniatore”.

Tra l”altro, il privilegio di essere bianco protegge Bohmke dall”essere interrogato e mostrato per quello che è  – un fanatico scapestrato. In un paese come il Sudafrica dove l”eredità coloniale influenza ancora ogni singolo aspetto della vita sociale della gente, la parola di un bianco ha ancora grande peso. È su questo sfondo che perfino alla creatura colonialista più irriducibile e a un vero e proprio razzista come R.W. Johnson può essere ancora accordato rispetto intellettuale e può essere permesso che le loro opere razziste circolino sui forum di internet della società civile. Nel 2010, oltre 30 accademici di tutto il mondo hanno scritto alla London Review of Books /LRB) facendo obiezioni per la continua pubblicazione sulla LR delle sfuriate e dei deliri razzisti di RW Johnson. Nella loro lettera, questi accademici notano che “troviamo sconcertante che perciò che continuiate a pubblicare scritti di RW Johnson che, secondo noi, sono spesso strapieni di superficialità e razzismo.”

Per comprendere perché a voci come quelle di RW Johnson si dia continuamente spazio per far conoscere  i loro miti sostenitori della supremazia bianca, bisogna ricordarsi che, tra le altre cose, il sistema fautore di questa, dà autorità e supremazia alle voci dei bianchi che sarebbero considerate come  veri e propri deliri razzisti in una società egualitaria. Ciò che il sistema mira a raggiungere è impedire la comprensione e, allo stesso tempo, rinforzare i punti di vista della supremazia bianca.

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Questo sistema fa sì che sia facile che i poveri di colore siano accusati di essere disonesti, corrotti e imbroglioni. In tale contesto “tutti i tipi di accuse possono essere rivolte contro di voi senza che venga presentata alcuna prova per sostenerle e molte gente ci crederà. Si può dire che siete antidemocratici, che siete corrotti, che non sapete pensare e parlare da soli, e cose anche peggiori,” secondo l”UPM.

L”UPM fa anche notare i pericoli che ci sono se soltanto si ignorano i deliri razzisti dei Bohmke di questo mondo che fa conto sul sistema fautore della supremazia bianca per dare ai loro scritti credibilità e legittimità.

“Siamo consapevoli che gli altri movimenti e individui pensano che i deliri di Bohmke non meritino neppure il disprezzo e non dovrebbero essere degni di alcuna replica. È vero che i suoi attacchi velenosi contro individui e movimenti sono sempre  estremamente disonesti dall”inizio alla fine. Mentre, però, rispettiamo le opinioni di coloro che ci hanno consigliato di ignorare semplicemente le calunnie di Bohmke e di concentrarci invece sulla costruzione del nostro movimento, sentiamo che la sinistra deve confrontarsi onestamente e apertamente se dobbiamo evitare di ripetere gli errori del passato. La realtà è che alcune di queste persone della sinistra che credono di avere il diritto di guidare tutte le lotte popolari, hanno usato le calunnie di Bohmke per cercare di distruggere i movimenti che non riescono a controllare. Un sacco di gente sta combattendo spietate dispute territoriali a sinistra e alcune di loro sono state disposte a usare gli attacchi di Bohmke per i loro propri interessi.”

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In effetti la sinistra in generale, dovrebbe accettare il fatto che i movimenti dei poveri non derivano da regole e dogmi di qualcuno. Come hanno fatto notare una volta Piven e Cloward (1977), le lotte sociali dei poveri nascono da circostanze storicamente specifiche.” È necessario ricordarselo quando discutiamo dei movimenti sociali.

*http://it.wikipedia.org/wiki/Abahlali_baseMjondolo

**http://it.wikipedia.org/wiki/Frantz_Fanon

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***http://it.wikipedia.org/wiki/Township

Fonti bibliografiche

  • Bohmke, H. (2012). Ventriloquism, Fanon and the Social Moviment Hustle [Il ventriloquio, Fanon e l”attività febbrile del Movimento sociale). http://dispositionsjournal.blogspot.co.nz/

  • Bohmke, H (2010). The branding of Social Movements in South Africa[Stigmatizzare i movimenti sociali in Sudafrica] http://dispositionsjournal.blogspot.co.nz

  • Bohmke, H. (2009). Between the Halo and the Panga: Accounts of Abahlali Base Mjondolo. [Tra l”halo e il panga: resoconti del [movimento]Abahlali Base Mjondolo]. http://dispositionsjournal.blogspot.co.nz/ (Non conoscendo il testo completo, ho lasciato questi due termini in originale; comunque il panga è un pesce, n.d.T.)

  •  Chisholm, L. (1991) Education, Politics and Organisation: The educational traditions and legacies of the Non-European Unity Movement, 1943-1986. [Educazione, politica e organizzazione: le tradizioni educative e le eredità del Movimento non europeo per l”unità] Transformation, 15.

  •  Piven F.F. & Cloward, R.A. (1977). Poor People”s Movements: Why They Succeed, How They Fail. [I movimenti dei poveri: perché hanno successo, perché falliscono], New York: Pantheon Books.

  • Siwisa, B. (2008). “Crowd Renting or Struggling from Below? The Concerned Citizens” Forum in Mpumalanga Township, Durban, 1999-2005″ [ Prendere in affitto la folla o lottare dal basso? Il forum dei cittadini impegnati nel quartiere di Mpumalanga a Durban, 1999-2005

  • Wright, W.D.  (1997). Black Intellectuals, Black Cognition, and a Black Aesthetic [Intellettuali di colore, cognizione della gente di colore e un”estetica della gente di colore]. Preger Publishers:Connecticut. Open Letter to the LondonReview of Books. (2010). http://jhwtc.blogspot.co.nz/2010/07/open-letter-to-london-review-of-books.html

Tratto da: www.znetitaly.org

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Fonte: http://www.zcommunications.org/i-thus-caught-that-colonial-mind-set-at-work-the-mis-representation-of-post-apratheid-social-movements-by-mandisi-majavu

Originale: Mandisi Majavu”s Zspace Page

Traduzione di Maria Chiara Starace

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Traduzione © 2011 ZNET Italy -Licenza Creative Commons  CC BY-NC-Sa  3.0

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