Tutti al mare. A Fukushima? Il Giappone e il nucleare dopo il disastro

Preroll AMP

Redazione Modifica articolo

25 Luglio 2012 - 14.14


ATF AMP

Top Right AMP

di Giovanna TinèDailyStorm

È di lunedì 16 luglio la notizia che la prefettura di Fukushima ha deciso di riaprire ai bagnanti la spiaggia di Nakoso, 65 km a sud della centrale distrutta in seguito al terremoto e allo tsunami che colpirono il Giappone l”11 marzo 2011. Le autorità garantiscono che la radioattivitàè sotto i livelli di guardia e una folla di persone fiduciose si gode i primi bagni.

Dynamic 1 AMP

Ma le autorità non ritengono di aprire né ora né in seguito alcuna delle altre 16 spiagge di propria competenza. Che strano: a pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca, vien da dire.

A fine giugno invece hanno sfilato per le strade di Tokyo più di 150.000 persone per protestare contro l”intenzione del governo di riaprire le centrali nucleari. Un movimento dal basso che sta crescendo e ottenendo visibilità molto velocemente – cosa non scontata in un Paese come il Giappone – e che ha già raccolto quasi 8 milione di firme per una petizione popolare in cui si chiede il definitivo abbandono del nucleare.

Dynamic 1 AMP

Il governo, da parte sua, cerca, per bocca del Primo Ministro Yoshihiko Noda, di convincere l”opinione pubblica sulla necessità delle centrali, paventando un rallentamento dell”economia e, specie nei mesi estivi, la carenza di energia elettrica. Intanto, però, dai primi di maggio ad oggi, cioè da quando anche l”ultimo dei 54 reattori del Paese è stato spento per permettere controlli e manutenzione, non risulta si siano verificate interruzioni nella fornitura di energia elettrica.

Sempre a far peccato, verrebbe da pensare che queste preoccupazioni abbiano più a che fare con gli interessi delle grandi compagnie energetiche come la TEPCO, proprietaria di 3 centrali nucleari tra cui Fukushima e monopolista nel campo dell”energia, che con i bisogni dei cittadini.

Così, è stato dato l”ok per la riapertura dei reattori 3 e 4 della centrale di Oi, di proprietà della compagnia KEPCO, nella prefettura di Fukui. Lo scorso 1 luglio è ripartito il reattore n°3, e coincidenza ha voluto che proprio quel giorno a Fukushima, per la seconda volta nel giro di un mese, un inconveniente abbia fatto fermare, stavolta per 24 ore, i sistemi di raffreddamento della piscina del combustibile esausto del reattore n.4. Quando si dice i segni del destino.

Dynamic 1 AMP

A completare il quadro del nucleare giapponese, il rapporto indipendente presentato lo scorso 5 luglio dal NAIIC (Commissione indipendente sull”incidente nucleare di Fukushima) al parlamento di Tokyo. Qui è messo nero su bianco che:

nonostante scatenato dagli eventi catastrofici, il successivo incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi non può essere considerato un disastro naturale. Fu un disastro assolutamente creato dall”uomo – che avrebbe potuto e dovuto essere previsto e impedito“.

E ancora:

L”operatore (TEPCO), gli organismi di regolamentazione (NISA e NSC) e l”ente governativo che sostiene l”industria nucleare (METI), hanno tutti fallito nel compito di sviluppare correttamente le più elementari esigenze di sicurezza, come valutare la probabilità di danni, prepararsi a contenere i danni collaterali di un tale disastro, e sviluppare piani di evacuazione per il pubblico, nel caso di un rilascio radiazioni serio“.

Veniamo infatti a sapere che questi organismi erano al corrente già dal 2006 del fatto che i reattori non sarebbero stati in grado di resistere ad uno tsunami e  ad un terremoto della portata di quelli dell”11 marzo 2011.

Dynamic 1 AMP

Nessun dubbio, quindi, sui responsabili e le loro motivazioni:

Ci sono state molte opportunità per l”adozione di misure preventive prima dell”11 marzo – continua il rapporto -. L”incidente si è verificato perché TEPCO non ha preso queste misure, e il NISA e la Nuclear Safety Commission (NSC) non hanno agito. O costoro hanno intenzionalmente rinviato l”attuazione di misure di sicurezza o hanno preso decisioni in base all”interesse della propria organizzazione, e non a quello della sicurezza pubblica“.  In conclusione: “L”incidente alla centrale nucleare di Fukushima è stato il risultato della collusione tra il governo, le autorità di regolamentazione e la TEPCO, e della loro mancanza di governance. Hanno effettivamente tradito il diritto della nazione di essere al sicuro da incidenti nucleari“.

Questo è l”ultimo contributo della rubrica prima della pausa estiva. Con l”augurio di trovare spiagge davvero incontaminate e passare delle buone vacanze in mezzo alla natura e in compagnia del dio Pan, Brave New World vi saluta e vi dà appuntamento a settembre.

(25 luglio 2012)

Dynamic 1 AMP

Fonte: http://dailystorm.it/2012/07/25/e-estate-tutti-al-mare-a-fukushima/

 

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version