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1. Molti naviganti del web si sono recentemente imbattuti in un articolo intitolato “La bufala di Henry Kissinger che però non è una bufala. A proposito della guerra e della comunicazione sulla rete in Italia“ a firma di Sergio Di Cori Modigliani e pubblicato sul suo blog “Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria“.Â
La prima parte è una elencazione dei difetti della rete e di chi ci casca. Per molti versi è una critica molto sensata, a parte tirare in ballo la Teoria dell”Informazione per sostenere che un”asserzione vera e una falsa possono coesistere.
Spero che non stia parlando della teoria di Claude Shannon, che è l”unica “Teoria dell”Informazione” nota nella scienza con questo nome, e che non dice per nulla questo, per il semplice motivo che si occupa di tutt”altro (al più della “coesistenza di Vero e Falso” se ne occupano alcune specifiche logiche polivalenti).
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Ma a parte questi peccati abbastanza usuali in un certo modo di esporre le cose, registriamo che il nostro autore critica il web anche con diversi buoni argomenti che ci vedrebbero consenzienti.
Ma arrivati al dunque la musica cambia. E se alcune cose dette a contorno ancora ci convincono, il nucleo dell”articolo ci lascia veramente perplessi.
Ci racconta dei particolari di un”intervista – in realtà auto-intervista – che nel 2010 lo stratega e uomo di stato americano Henry Kissinger avrebbe rilasciato – o meglio si sarebbe rilasciato – per confidare a un noto analista canadese, diciamo così “no global”, il professor Michel Chossudovsky, alcune pietre miliari del percorso che avrebbe condotto la superpotenza alla scelta della III Guerra Mondiale.
Una rivelazione da nulla! Â Che nel 2010 avrebbe fatto scalpore in tutto il mondo, ma non nel nostro Paese di santi, poeti, eroi e distratti navigatori della rete.
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2. Ma ci sono molte cose che fanno pensare che proprio qui siamo in piena bufala da rete.
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A) Non si riesce a trovare da nessuna parte il resoconto dell”incontro tra Michel Chossudovsky ed Henry Kissinger nell”appartamento a Manhattan di quest”ultimo, descritto invece con grandi particolari da Di Cori Modigliani (a parte alcuni siti che ripetono il medesimo racconto, ma A=A fornisce poche informazioni).
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B) Sul sito Globalresearch diretto da Chossudovsky – che frequento regolarmente da anni e che consiglio vivamente – si trova solo la bufala, così com”è, ovvero la supposta “intervista” a firma di Alfred Heinz (Heinz Alfred è il vero nome di battesimo di Kissinger), con un titolo che recita: “ACCURATE SATIRE: Henry Kissinger: “If You Can”t Hear the Drums of War You Must Be Deaf“.
C”è dal gennaio del 2012. Accurate Satire. Sarà anche “accurate” ma sempre di “satire” si tratta.
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C) Se si cercano nel sito Globalresearch gli articoli con la voce “Kissinger” oltre alla satira di cui sopra si trovano solo molte cose serie dove la supposta intervista non è mai evocata. Et pour cause: il raffinato e cinico diplomatico Kissinger non è uno che prende per il culo se stesso per fare un dispetto ai suoi avversari politici e a Globalresearch non sono degli sprovveduti, benché alcune smagliature siano possibili in una testata collaborativa).
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D) Nell”articolo intitolato “War on Iran Will Trigger World War III“, il professor Chossudovsky non cita nemmeno Kissinger (e tanto meno la suddetta “intervista” o il presunto incontro a Manhattan). Eppure l”articolo è del 24 settembre 2012 e la supposta intervista sarebbe una bomba. Detto per inciso, l”articolo è una presentazione del libro dello stesso Chossudovsky intitolato “Towards a World War III Scenario“.
A riguardo faccio notare in molti siamo, se così si può dire, un filino avanti allo stimabile professore canadese dato che sosteniamo che di già dall”11/9 siamo nella prima fase della III Guerra Mondiale, quella che in modo artistico-visionario ma non scorretto, anzi a suo modo pregnante, Di Cori Modigliani chiama “fase Invisibile” che starebbe ora trapassando in una fase “Potenzialmente Visibile“. Una fase, aggiungiamo, che come avevano previsto già negli anni Novanta gli studiosi di strategia della Rand Corporation, sarebbe stato un misto di guerre stellari e di guerre premoderne. E infatti abbiamo droni guidati da remoto tramite satellite e joystick che complementano tagliagole fondamentalisti che sgozzano civili in riti medievali a finalità eversiva.
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F) Le tre “alternative” che si sarebbero presentate agli strateghi statunitensi, e che stanno al centro del ragionamento del Di Cori Modigliani, ovvero: “a) scontro frontale americano tra democratici e repubblicani sull”economia, b) esplosione dell”euro con gigantesco impatto su tutto l”occidente e rimescolamento delle carte e delle nazioni, c) la guerra mondiale“, non sono né alternative, né credibili ognuna in sé.
Non capiamo cosa significhi l”asserzione che con la vittoria repubblicana nelle midterm election del 2010 “iniziarono subito i guai per Obama e per tutti noi“. Per tutti “noi”? Perché? Perché Obama sarebbe veramente un pacifista mentre quelle elezioni avrebbero spinto verso l”opzione c), ovvero la guerra mondiale, un”opzione in realtà già ampiamente praticata dal «premio Nobel per la Pace che ha lanciato più missili di tutti i suoi colleghi Nobel precedenti messi insieme» (come qualcuno ha ironizzato)?
Paradossalmente l”unico vero politico pacifista negli States milita in campo repubblicano e si chiama Ron Paul; e sebbene sia stato solertemente messo fuori gioco nella corsa alle primarie gode di un seguito non indifferente tra gli elettori.
E infine, cosa significa “esplosione dell”euro con gigantesco impatto su tutto l”occidente e rimescolamento delle carte e delle nazioni“? Sì, capiamo il senso di quello che il nostro blogger vuol dire. Noi in Alternativa parliamo di “bruciare i libri contabili”, ma le strategie sono al contempo più complesse, più intralciate (cosa che aumenta la loro complessità ), a volte interagenti e a volte interferenti tra di loro, un po” come i farmaci.
Ma a parte l”eccessiva semplicità della presentazione delle supposte opzioni, l”articolista non si avvede che gli USA stanno da anni affrontando la crisi sistemica con aggressioni finanziarie (l”inconvertibilità del dollaro in oro è stata un”aggressione finanziaria tanto quanto le speculazioni a base di spread teleguidate col laser dalle agenzie di rating americane; e anche il quantitative easing, se si va oltre il semplice ragionamento economicistico, è un”aggressione finanziaria) assieme ad aggressioni militari, e tutto tramite amministrazioni sostanzialmente (ovvero “strategicamente”) bipartisan (quella di Obama anche semi-formalmente).
Infine, è rilevabile di fondo la classica inversione di sinistra per la quale il berlusconismo sarebbe la causa dei disastri italiani e non sarebbe finito con Monti. È invece lecito ritenere che il berlusconismo sia stato l”effetto di un lungo sbandamento e sfilacciamento preesistente della sinistra. In più c”è da ritenere che la fase del berlusconismo – tardo erede della Prima Repubblica più che iniziatore della Seconda – sia effettivamente finita con Monti e il montismo, nuova ideologia prêt–à –porter della sinistra effettivamente esistente, o “fu-sinistra” che dir si voglia. Ideologia che sul piano dei comportamenti partitici per ora convive col berlusconismo, ormai metabolizzato anche dalla sinistra.
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3. In definitiva con questo articolo Di Cori Modigliani lancia il cuore oltre l”ostacolo dei fatti testardi. Un atteggiamento artistico diciamo così immaginifico e un po” troppo totalizzante, precipitoso e schematico nelle conclusioni.
La realtà è molto più complessa, asimmetrica e poco armonica (parole di Lenin) di quanto ce la presentino i nostri schemi concettuali.
L”estremizzazione logica in alcuni settori dà buoni frutti (in Matematica capire come si comporta ad esempio un operatore o una funzione nei casi limite è un classico metodo euristico).
Ma come si diceva: “Adelante, Pedro. Con juicio!”.
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