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Abbiamo conosciuto Giorgio S. Frankel in una conferenza al Centro Einaudi di Torino, e il suo intervento, lucido, pacato e coraggioso, ci aveva colpito per la inconsueta dimensione di verità . Ne seguì una collaborazione preziosa con ISM-Italia: la partecipazione al seminario di Biella del maggio del 2006 con un intervento su L”Europa e il Medio Oriente, a Torino nel 2008 su Gli interessi occidentali nella guerra infinita di Israele e a Roma nel 2009 su Il Modello Israeliano di Occupazione e Repressione. Numerosi i suoi interventi in assemblee e conferenze organizzate da ISM-Italia. Numerosi i suoi articoli documentati e incalzanti.
Se la reciprocità è alla base del dono, si era stabilita con Giorgio una reciprocità asimmetrica. Da parte sua il dono della sua dimensione morale, culturale, intellettuale e politica, da parte nostra il dono della attenzione che si deve a un maestro e insieme della rottura del suo isolamento.
Era venuto a parlare anche al CSOA Transiti di Milano, un covo notorio di pericolosissimi antagonisti. E, a dire il vero, eravamo leggermente preoccupati delle sue possibili reazioni in quell”ambiente effervescente. Ma anche in questa occasione si mostrò completamente a suo agio, fece il suo intervento con la consueta efficacia e apprezzò divertito, con Anna che lo accompagnava, la cena offerta dagli organizzatori.
Alfredo soleva dire, nel presentarlo, che Giorgio era uno dei migliori, se non il migliore, tra gli analisti sui temi del Medio Oriente, del petrolio e degli armamenti, anche se poco conosciuto. Su quel “poco” esercitava la sua ironia invitandolo a essere meno pessimista. E poi nel 2010 è arrivata la pubblicazione de L”Iran e la bomba per i tipi di DeriveApprodi, nella collana Samizdat. In sole centotrentanove pagine, Giorgio è riuscito a spiegare le ragioni dell”atomica più lenta della storia, un altro contributo fondamentale alla verità , smascherando le ragioni dei virulenti e ripetuti attacchi di Israele, degli USA e del mondo occidentale contro un paese che non ha nel suo DNA il virus della aggressività e della guerra.
Caro Giorgio, questa città , questa città di Torino, divenuta, da tempo, terreno di conquista di mercanti e di politicanti, non ti ha meritato.
Un signore, lodato e riverito, si è accanito contro quanto rimane dello statuto dei diritti dei lavoratori, promosso a pieni voti da un politicante miserrimo, votato da una società senza memoria, “se fossi un operaio voterei per lui”! Hanno spento le luci della mole antonelliana per un giovane soldato, complice ubbidiente degli ordini dei criminali di guerra israeliani, dimentichi delle migliaia di prigionieri, torturati e disumanizzati nelle carceri israeliane. Lo stesso campione di servilismo senza scrupoli, nel 2006, ebbe a dire, mentre il Libano veniva distrutto, che bisognava “salvare Israele”.
Non ti ha conosciuto, non ha avuto nessun riconoscimento verso di te, la società italiana, immersa in una coltre di ipocrisia e di cinismo senza precedenti, una società dedita a coltivare la menzogna e a completare il saccheggio dei beni comuni.
Tu invece ti iscrivi a pieno titolo nella storia di una Torino altra, la Torino dei Gobetti, dei Gramsci, dei Bobbio, dei Leone Ginzburg, dei Di Nanni, la Torino del movimento operaio e della resistenza contro il fascismo e contro il nazismo.
Il tuo pensare, il tuo scrivere, il tuo dire sono stati una dedizione continua e assoluta alla verità .
Non sei stato un merluzzo lesso in frigorifero, come Raniero Panzieri definiva, già negli anni Cinquanta, gli intellettuali torinesi.
Sei stato, con Ilan Pappé, Jamil Hilal, Tanya Reinhart, Aharon Shabtai, Ghada Karmi, Ziyad Clot, Wasim Dahmash e molti altri, uno dei maestri con i quali ISM-Italia ha svolto il lavoro culturale necessario per dare un senso al suo agire poliitico.
Non hai concesso nulla al conformismo, all”opportunismo e alla propensione tipica dei chierici.
Sei stato un combattente non-violento, armato di una pacatezza disarmante, resistendo, in questi tempi oscuri, con l”etica della testimonianza.
Continueremo nella direzione che ci hai indicato.
Fonte: http://www.ism-italia.org/wp-content/uploads/In-memoria-di-Giorgio-S.-Frankel.pdf.
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