‘
da Il Fatto Quotidiano.
L”espulsione di Favia e Salsi dal Movimento 5 Stelle è stata “una decisione attesa, non solo giusta ma necessaria. Anzi, io avrei fatto molto prima”, il fuorionda di Favia “era posticcio, comunque anche prima. Favia che rompeva le scatole a tutti a settembre. La Salsi subito dopo”. E poi la domanda di democrazia? “Quisquilie che ci danneggiano”. Sono alcune delle risposte alle domande della Stampa al capogruppo regionale del Movimento 5 stelle in Piemonte Davide Bono secondo cui la cacciata dei due consiglieri è stata una “decisione attesa: non solo giusta, ma necessaria. Anzi io avrei fatto molto prima”.
Del consigliere regionale dell”Emilia-Romagna Bono dice: “E” un personaggio particolare: brigava, passava le giornate a parlar male: Grillo cattivo, Casaleggio cattivone... Gli stava antipatico. Favia ha fatto di tutto per cacciare Casaleggio. E poi voleva far fuori anche Grillo. Voleva impadronirsi del movimento. Si è allargato un po” troppo, no?  Voleva candidarsi in Parlamento, altro che ideali e democrazia! Puttanate. Le regole sono chiare fin dall”inizio, c”è un collegio di garanzia composto da due persone: Grillo e Casaleggio. Se non lo accetti e vuoi fare altro sei fuori. Ci sono tanti partiti in cui puoi pensare di influire”. Â
Anche sulla Salsi, che aveva disubbidito alla regola di non andare in tv ed era stata bollata da Grillo, Bono ha la sua opinione: “Di punto in bianco ha mostrato un grande interesse a mettersi in mostra in tv attaccando Grillo e Casaleggio. Come impazzita di colpo”. Prima isolata dai suoi stessi colleghi poi espulsa, ma per Bono è tutto in regola: “Contravveniva a una norma non scritta ma accettata. Io estenderei il divieto di andare nei talk show anche agli eletti, e per sempre”.
Le discussioni, le critiche e le domande possono essere espresse solo in un modo: “Non abbiamo congressi. Ci sono assemblee locali per mandare critiche a Grillo e Casaleggio, che sempre le hanno recepite.” Su Grillo nessun dubbio: “Grillo ha quarant”anni di storia, ha fondato il movimento! Non confondiamo. Lui e Casaleggio non sono segretari di partito. Sono i fondatori. Se uno decide di occuparsi di organizzazione, sbaglia. Fuori”. Un atteggiamento considerato dall”esterno poco democratico: “Ah, siete molto attaccati a questa parola. Ormai i media hanno svuotato le parole. La domanda non ha senso, non so che cosa vuol dire democratico oggi. Metodo sperimentale: niente segretari, niente responsabilità organizzative degli eletti. In cui gli iscritti decidono? “Neanche loro, certo” risponde il consigliere.Â
Bono poi risponde “Sì” alla domanda se Grillo e Casaleggio possano essere considerati i “padroni” del M5S, ma considera “ingeneroso il paragone” con il leader del Pdl: “Berlusconi è presidente e candidato premier, sceglie i candidati, tutto. Grillo e Casaleggio hanno un progetto, creano un contenitore, lo mettono a disposizione degli italiani e non vogliono vederlo distruggere da attacchi pretestuosi di quattro ragazzini”. Nessun difetto domanda l”intervistatore? “Non è un metodo perfetto, ma c”è orizzontalità totale, piena autonomia degli eletti e due persone come garanti. Negli altri partiti non esiste la democrazia. Gli iscritti votano solo per cordate e c”è una struttura piramidale. Non è vero che i singoli contano. Il Pd è democratico? Vedi le primarie”. Â
Condivide anche la regola sui soldi dei futuri gruppi parlamentari gestiti da Grillo Bono: “Regola condivisibile, comunicativamente non è stato il massimo, si poteva discutere successivamente. E al giornalista che sottolinea come chi faccia domanda rischia di essere fuori Bono spiega: “Siamo un po” strani, lo so, ma non vedo problemi di democrazia. Noi deleghiamo coscientemente organizzazione e comunicazione a livello nazionale a Grillo e Casaleggio. Il movimento nasce nel blog di Grillo gestito da Casaleggio. Se te ne accorgi dopo, o sei tonto o hai fini personalistici. Stiamo cercando di scrivere la storia del Paese e vai a rompere le palle su quisquilie che ci danneggiano?”.
L”espulsione dal Movimento 5 Stelle “è la dimostrazione di assenza di democrazia, perché in questa maniera vengono aggregate persone che aderiscono a un verdetto, non che vogliono costruirlo. La capacità di dibattito e la volontà di confronto vengono di fatto spente” dice la consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, commentando il suo allontanamento al movimento da parte di Beppe Grillo a Skytg24.
Â
Â
‘