Soros studia Grillo, mentre in Italia gli si dà del black bloc o del fascista

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24 Febbraio 2013 - 21.17


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di Abate Faria Il Contagio.

In tutto il mondo si parla di Grillo.  Tv e giornali cercano di capire il fenomeno, di analizzarlo, in attesa dell”esito delle elezioni italiane. Grillo non è il primo esperimento di partito nato “in rete”, ma, certamente, è quello che si candida a diventare la case history per eccellenza.

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Poco importa, da questo punto di vista, se prenderà il 15%, il 20% o il 25%.

Conterà per i futuri assetti del nostro Governo-Parlamento, non per la portata storica  che avrà,comunque, la sua affermazione politica. Un partito che in 3 anni, senza soldi e sovvenzioni, in rete e senza l”appoggio dei media, diviene il terzo o secondo partito in Italia è una cosa incredibile. Teniamo conto che il Psi che ha a lungo governato questo paese non ha mai superato il 15% o che, Forza Italia, nel 1994 arrivò al 21%.

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In Italia stupisce, invece, la modalità con la quale politici, studiosi e giornalisti hanno affrontato ieri ed oggi il fenomeno: un misto di ignoranza, provincialismo e supponenza, dovuti soprattutto al fatto di essere, in fondo, sulla stessa barca del potere.

Definito “qualunquista”, “black block”, “fascista”, “comico” (nel senso spregiativo del termine), “terrorista”, “populista”, “demagogo”, etc, etc a seconda della convenienza o dell”appartenenza politica.

Ci si stupisce che il 35% dei giovanissimi voterà Grillo.

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Ma scusate: in un paese “vecchio” (e non solo anagraficamente) chi dovrebbero votare?

In un paese dove Berlusconi/Bersani stanno a Scalfari/Mieli come De Benedetti/Caltagirone stanno a Bonanni/Angeletti.in un paese dove ai giovani è preclusa ogni possibilità.mi dite chi cazzo avrebbero dovuto votare?

Bersani puo” portare gli ex sessantottini a votare, gli iscritti ingrigiti della Cgil; Berlusconi le massaie e casalinghe.ma i giovani, twittando, chattando, whattsappando, youtubando di queste mummie non se ne fanno nulla.

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Questi parlano un altro linguaggio, vivono una realtà diversa, pensano in modo differente.

Monti che va su in rete si ridicolizza (al Banana, infatti, l”hanno sconsigliato), un po” come farebbe una massaia che si lanciasse in una lap dance in discoteca.

Non ci si improvvisa così.

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La rete, poi, ha “memoria” e ti sbrana in pochi minuti.

In rete non ci sono le domandine facili di giornalisti venduti, nè Barbara D”urso compiacente.

La rete è un mondo duro, che va maneggiato con esperienza e maestria.

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E Bersani che fa? Manda avanti la “belloccia” di turno (Ale Moretti) e la mena con l”unica genialata del suo vero speech writer Crozza con lo “smacchiamento del giaguaro”.ma è troppo poco.

Se non lo avete capito: oggi tocca ai politici, domani ai giornalisti, dopodomani ai sindacalisti.

C”è una parte del paese (soprattutto, ma non solo, i giovani) che ormai è impermeabile a qualsiasi discorso”vecchio”, per quanto improntato al senso di responsabilità.

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Ci sono milioni di persone che non hanno più nulla da perdere, ai quali non si puo” chiedere il senso di “responsabilità“, che hanno paura, che hanno capito che per loro si mette davvero male.

Ebbene, in tutto ciò, all”estero hanno già studiato Grillo, da noi no.

dal sito http://www.formiche.net

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I social media stanno irrimediabilmente cambiando la politica in Europa e Beppe Grillo è una delle punte più avanzate di questo processo. Ad affermarlo è uno studio del think tank britannico Demos, interamente dedicato al “partito” a 5 stelle e agli elettori del movimento fondato dal carismatico comico genovese.

Il dossier è stato realizzato con il supporto della Open Society del magnate George Soros e il contributo di ricercatori dell”Istituto universitario europeo di Fiesole. L”obiettivo? Comprendere analogie e differenze del M5s con gli altri movimenti “populistico-digitali” presenti in Europa.

Capite?

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Soros lo studia.

Perchè?

Perchè le persone intelligenti (non ho detto oneste!) quando vedonoemergere un fenomeno di queste dimensioni lasciano da parte le loro convinzioni e CERCANO DI CAPIRE.cercano di “rubare il segreto”.magari, poi, per contrattaccare!

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Ma non si chiudono nelle loro convinzioni e basta!

Mesi fa scrissi un post, “in difesa di Grillo”, che, ovviamente è stato uno dei meno letti.perchè mi rendevo perfettamente conto delle strumentali polemiche inventate ad hoc da pennivendoli e politici italioti.

Ero convinto che per 10 elettori che lasciavano Grillo a seguito di questi attacchi, altri 15 ne sarebbero arrivati.

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Fu così anche con la Lega agli inizi: “razzisti”, “bifolchi”, “separatisti”, “squadristi”, etc, etc salvo poi allearsi con loro (la destra) o definirli “costole della sinistra” (la sinistra, appunto)

E mi ricordo perfettamente Bossi alle elezioni del 1996 con “Roma Polo-Roma Ulivo”: tutti ad attaccarlo e lui che, stando fuori dalle coalizioni, arrivò ad oltre il 10% al Senato.

E” pazzesco come non si voglia capire che le cose non nascono dal nulla.

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Se i partiti 3 anni fa avessero capito il fenomeno che stava montando e si fossero un minimo autoriformati, Grillo non sarebbe arrivato fin dove è adesso.

Invece, nulla.

Se il Parlamento si fosse degnato di prendere in considerazione le sue leggi di iniziativa popolare, forse non ci sarebbe stato questo tsunami.

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La stessa cosa vale per il sentimento anti-euro che sta crescendo.

Non basta criticare! Bisogna capire ed aprirsi al confronto!

L”euro non è sempre esistito e nulla è irreversibile, dunque, non è un dogma.

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Continuare a ripetere esclusivamente che un ritorno alla lira sarebbe una tragedia è non solo sbagliato e falso, ma anche molto pericoloso.

I media, in questi 3 anni, cosa hanno fatto?

I professori universitari e politologi dove erano?

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Grillo aveva capito benissimo che Rai e giornali vari non lo avrebbero mai ascoltato e, dunque, ha fatto senza, attaccandoli per la connivenza interessata col potere politico.

Tutti coloro che detengono una qualche forma di potere o di rendita di posizione in questo paese dovrebbero iniziare a preoccuparsi almeno un po”.

Il fenomeno Grillo non è solo politico: è culturale, linguistico, sociologico, antropologico.

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E” vero che i cittadini che voteranno Grillo non sanno cosa accadrà dopo, ma è stupido da parte dei partiti confidare in questo. Il problema vero è che, votando i partiti che ci governano ininterrottamente da 20 anni, sanno, invece, benissimo cosa li attende!

Per questo molti italiani voteranno più o meno convintamente M5S.

Buon voto a tutti!

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Fonte: http://ilcontagio.org/2013/02/24/soros-studia-grillo-in-italia-ci-si-divide-black-block-o-fascista/.

 

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Panico a palazzo: cosa si inventeranno i lavapiatti della Nato?

A poche ore dal voto il palazzo è nel panico. Se ne sentono di ogni colore. Da quel poveraccio di Giannino, caleidoscopio vivente, che si è inventato il master in America, e due lauree finte (esagerato!); a Bersani, che forse progetta di comprare un mazzo di grillini; a Berlusconi, che sogna il sorpasso come nel famoso film; a Monti che, sempre più ieratico, celebra la messa nel tempio bancario con corredo di cagnolini. Quest”ultimo, francamente, è il più comico della compagnia.  Hanno paura. Le sedie traballano. Il fatto è che non sono abituati ad avere un”opposizione, e adesso ne avranno più d”una: che immaginano composta di selvaggi sconosciuti e vocianti, orde di popolo che stanno per invadere il parlamento. Che fare? Ci sarà da piangere e da ridere.

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In vista delle elezioni …

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Risoluzione dell”Ufficio Centrale di Alternativa

“In vista delle elezioni parlamentari del 24 febbraio 2013”

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