'Turchia: liberate Dündar e Gül! L''appello del mondo'

Tante personalità fanno appello a Erdogan perché rilasci i due giornalisti arrestati per aver fatto il proprio lavoro. Firma anche tu la petizione di Reporters without Borders.

'Turchia: liberate Dündar e Gül! L''appello del mondo'
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Redazione Modifica articolo

5 Dicembre 2015 - 22.29


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Intellettuali
e giornalisti , sociologi e politici fanno appello al presidente
Erdogan perché rilasci i due giornalisti arrestati per aver fatto il
proprio lavoro. Firma anche tu la petizione di Reporters without
Borders.

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Lettera firmata

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Prima di tutto, come primo ministro e ora come presidente, Recep
Tayyip Erdogan ha disposto una repressione metodica dei media in Turchia
per anni. Erdogan sta perseguendo giornalisti di tutti i colori
politici in maniera sempre più feroce nel nome della lotta al terrorismo
e per la difesa della sicurezza dello stato. Gli arresti del regime di
Erdogan, le minacce e intimidazioni non sono degni di una democrazia.

Can Dündar, direttore del quotidiano Cumhuriyet, e il
capo-redattore del suo ufficio di Ankara, Erdem Gül, sono in prigione
dallo scorso 26 novembre. Sono accusati di spionaggio e terrorismo
perché lo scorso maggio hanno pubblicato le prove delle consegne di armi
da parte dei Servizi di Intelligence turchi a gruppi islamisti in
Siria.
Sono entrambi giornalisti esemplari nella ricerca della
verità e nella difesa delle libertà. Il presidente Erdogan ha detto
pubblicamente che Dündar «pagherà per questo». Ma i giornalisti di
Cumhuriyet
hanno fatto solo il loro lavoro, pubblicando informazioni che
erano di interesse generale.

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In un momento in cui il terrorismo internazionale è al centro delle preoccupazioni di tutti, è inaccettabile che le accuse politiche siano usate per sopprimere il giornalismo investigativo. L’arresto
dei due giornalisti è l’esempio più estremo dell’uso della giustizia a
fini politici per mano della magistratura turca.

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Molti giornalisti sono in prigione con accuse pretestuose di
propaganda terroristica e insulti al presidente Erdogan. Il regime usa
anche leve economiche per mettere pressione crescente sui media, mentre
vengono approvate leggi draconiane. Noi, in qualità di figure pubbliche,
sindacati per la libertà di stampa e ong, rifiutiamo la clamorosa
erosione delle libertà di stampa in Turchia. Il paese è al 149esimo
posto su 180 nell’indice di libertà dell’informazione di Reporters
Without Borders
.

Facciamo appello alle autorità turche perché liberino Can Dündar e Erdem Gül senza indugio, di far cadere tutte le accuse a loro
carico, e di liberare tutti i giornalisti al momento il prigione per la
loro attività giornalistica e le opinioni che hanno espresso.

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Sollecitiamo le istituzioni e i governi dei paesi democratici di
prendersi le proprie responsabilità e rispondere agli eccessi sempre più
autoritari del presidente Erdogan.

Primi firmatari:

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Noam Chomsky, linguista, Usa; Edgar Morin, sociologo, Francia;
Carl Bernstein, giornalista, Usa; Günter Wallraff, giornalista,
Germania; Zülfü Livaneli, scrittore, Turchia; Ali Dilem, fumettista,
Algeria; Thomas Piketty, economista, Francia; Claudia Roth, politico,
Germania; Paul Steiger, giornalista, Usa; Kamel Labidi, giornalista,
Tunisia; John R McArthur, media executive, Usa; Jack Lang, ex ministro,
Francia; Reporters Without Borders (Rsf); Committee to Project
Journalists, (Cpj); International Press Institute (Ipi); World
Association of Newspapers and News Publishers (Wanifra); International
Federation of Journalists (Ifj); European Federation of Journalists
(Efj); Ethical Journalism Network (Ejn); Global Editors Network (Gen);
Turkish Association of Journalists (Tgc); Turkish Union of Journalists
(Tgs)

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Firma la petizione di Reporters without Borders

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