Licio Gelli, un colonnello del potere mondiale

'Parla Giulietto Chiesa: ''Licio Gelli non era un leader, ma è un vincitore. La sua rete continua''. Gestiva una rete di interessi con lo scopo di difendere l’ordine Occidentale'

Licio Gelli, un colonnello del potere mondiale
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16 Dicembre 2015 - 22.53


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Intervista a Giulietto Chiesa a cura di Marco Guerra.

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“Licio Gelli era un colonnello del potere mondiale. Gestiva una
rete di interessi e di coperture intrecciate che aveva lo scopo di
difendere l’ordine Occidentale”. Il giornalista e scrittore Giulietto Chiesa
tratteggia per IntelligoNews la figura dell’ “Uomo dei misteri
d’Italia”. “Non era un leader – spiega Chiesa – ma è un vincitore,
perché ora è in atto la distruzione della Costituzione che lui ha sempre
auspicato”.


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Chiesa, la morte Gelli
riaccende i riflettori sul “maestro” della P2. Ma chi era veramente
quest’uomo? Il deus ex macchina della politica italiana o un
millantatore la cui fama è andata oltre le sue reali capacità di
condizionare gli eventi?

“È stato personaggio importante nella politica italiana, era uno
che contava molto… aveva il controllo su un pezzo dell’elite di questo
Paese”.

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Gelli è stato anche fascista e poi
si è riciclato in tutte le fasi della Prima repubblica. È il classico
arci-italiano buono ogni stagione o aveva uno scopo ben preciso?  

“Era
un agente di quelli che io chiamo i padroni universali e ha svolto il
suo ruolo. Certo non era né un genio, né un leader di sua iniziativa,
lavorava per coloro che comandano il mondo, i grandi banchieri, fondi
internazionali…”.

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Ma tutta questa gente che ha portato nella sua sfera influenza che doveva fare? Difendere l’Occidente dal comunismo?

“Esatto,
difendere l’ordine Occidentale. Fino a che è esistito un antagonista a
questo ordine, ovvero il sistema economico sovietico, lui ha svolto il
ruolo di organizzatore della controffensiva dell’Occidente. È un
vincitore e insieme a lui hanno vinto tutti coloro che volevano privare i
popoli della libertà di decidere”.

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Lui faceva il lavoro sporco delle elite?

“Si proprio come la mafia, lui era un mafioso sotto veste massonica. Faceva quello che i politici non potevano fare”.

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Però è strano che Gelli non ha mai nascosto la sua appartenenza
alla massoneria. Per essere uno che operava nell’ombra sembrerebbe
l’atteggiamento più appropriato da tenere. Si tratta semplicemente di
spavalderia?

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“Lui sapeva di essere coperto,
la rete di connivenza che aveva messo in piedi lo copriva. Questa è
gente che sa di avere una rete di protezione nelle strutture principali
dello Stato. Sodali che saranno ricompensati con privilegi di varia
natura. Cioè la rete massonica porta avanti coperture intrecciate. Se
c”è un magistrato che ti può colpire sai che ce n’è uno che ti coprirà,
ci sarà una procura dove le accuse verranno seppellite. È questo il
sistema che ha caratterizzato il dopoguerra italiano. La struttura più
importante è fatta di legami, io ti do tu mi dai, se succede qualche
cosa a me tu mi proteggi, se succede a te io ti proteggo. Gelli era la
rete di collegamento che serviva a tenere in piedi questa cosa. Ma ormai
tutto l’Occidente è costruito in questo modo”.


Infatti
adesso sono quasi alla luce del giorno questi legami tra banchieri,
politici, magistrati e altri pezzi da novanta dello Stato…

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“Esatto, Gelli è morto come un vincitore perché il suo programma di demolizione della Costituzione è in atto”.


Tra
l’altro Gelli, malgrado tutti gli scandali  in cui è stato coinvolto,
ha pagato veramente poco in termini di condanne e giorni di detenzione?

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“A dimostrazione che questa rete funziona e continua a funzionare”.


Ideologicamente dove va collocato un personaggio come Gelli? Nel campo del mondialismo massonico?    

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“Dal
punto di vista storico si qualificava come fascista, ma non è
essenziale questo per inquadrare la sua storia. Per usare un termine
militare era un colonnello, un medio grado di una struttura di potere né
di destra né di sinistra. Anche perché ora abbiamo un presidente del
Consiglio di sinistra che fa le riforme che auspicava Gelli. D’altra
parte quando tu hai un governo non eletto e una maggioranza parlamentare
che vuole abolire la Costituzione e fare dell’Italia un Paese governato
di fatto da una sola persona, beh questi come li chiamiamo? Non c’è un
termine tecnico, è solo il potere che si manifesta come aveva descritto
la trilaterale: la democrazia non serve nulla, è una perdita di tempo,
un ostacolo alle decisioni del grande potere economico e finanziario
mondiale. Quindi bisogna eliminare la democrazia. Ognuno  li chiami come
vuole. Io li considero i manovratori tecnici del potere mondiale”.



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