TURCHIA: auto-golpe, una tesi italiana

'Autogolpe in Turchia? La tesi si trova solo dai noi ma senza prove: Molti citano le ''loro'' fonti che però spiegano sempre le cose dopo, non prima. [Alberto Negri]'

TURCHIA: auto-golpe, una tesi italiana
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Redazione Modifica articolo

22 Luglio 2016 - 05.54


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di
Alberto Negri
.

Autogolpe? La tesi è si trova solo dai noi
ma non viene presentata nessuna prova: Rainews ieri ci ha montato una
trasmissione coinvolgendo anche seri professionisti. Citano le “loro”
fonti che però spiegano sempre le cose dopo, non prima.

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La realtà è più prosaica e meno
affascinante delle dietrologie. Erdoğan è astuto ma non così lungimirante.
Commette molti errori di valutazione, dalla Siria ai curdi, dall’Egitto alla
Russia, e anche dentro il suo Paese, altrimenti non avrebbe convocato nel 2015
a giugno elezioni anticipate che ha rischiato di perdere. Ha l’istinto di chi
si salva dal baratro prima di precipitare, quindi rimedia con la tattica la sua
debolezza strategica.

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TUTTE LE FORZE ARMATE
HANNO TRADITO ERDOĞAN, NON SOLO I GOLPISTI

Basta passare davanti alle caserme a
Istanbul per fare un semplice ragionamento: sono sbarrate da autotreni e camion
della spazzatura con la polizia e i servizi che tengono d’occhio le entrate. In
pratica le forze armate sono consegnate in caserma perché durante il golpe di
venerdì 15 luglio anche se non si sono schierate con la minoranza dei militari
ribelli NON sono intervenute a difesa di Erdoğan.

Il presidente turco è atterrato all’alba
all’aereoporto Atatürk: nel raggio di un chilometro ci sono tre caserme di
militari che non sono MAI intervenute contro i golpisti, tanto è vero che è
stata la polizia a riprendere il controllo dello scalo.

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GENERALI: UN TERZO
ARRESTATI O RIMOSSI

Può essere finto un golpe dove cadono i
generali turchi della NATO?

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Sono stati uccisi dei generali tra cui il
vice del comandante delle base NATO di Maslak a Istanbul, fulminato sul ponte
del Bosforo di Bogazici. Il suo capo è stato arrestato. La base è presidiata
dalla polizia, portoni sbarrati da camion di immondizia e morale sotto i tacchi
dei militari.

Dentro sono di stanza anche militari
europei e basta informarsi un po’ per capire come è andata. Per non parlare di
quanto accaduto a Incirlik dove ci sono due squadriglie Usa con armi nucleari
tattiche: il comandante è stato arrestato, da qui decollò l’aereo aereo
cisterna degli F 16 ribelli e ora la base, da dove partono i raid del
Califfato, è ancora senza luce.

Tra i generali arrestati, un centinaio, un
terzo degli alti gradi delle forze armate, ci sono il fratello del vicepresidente
dell’AKP, generale Mehmet Disli, consiglieri militari del presidente e del
primo ministro: questi non sono neppure gulenisti ma nominati dallo stesso Erdoğan
e dalla sua cerchia. Per questo il golpe rischiava di riuscire anche con pochi
militari: Erdoğan e i suoi avevano le liste dei gulenisti, che pi hanno usato,
ma non pensavano di avere a fianco ribelli che loro stessi avevano nominato.

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CHI COMANDA LA NATO?

In Turchia ci sono 24 basi NATO con missili
nucleari schierati e armi nucleari tattiche. Eppure né gli americani né la NATO
sapevano nulla, almeno così dichiarano, di un colpo di stato che li ha
direttamente coinvolti in almeno un paio di basi, per quello che ci è noto.
L’Alleanza Atlantica, se è vero che non ne sapeva nulla, dovrebbe procedere a
un’epurazione di massa di generali e servizi di intelligence.

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Da notare che sopra lo spazio aereo turco
gli Awacs pattugliano costantemente i cieli quindi potevano vedere sui radar
quanto accadeva ad aerei ribelli e lealisti. O alla NATO mentono oppure sono
guidati da un manipolo di ufficiali inutili.

Gli europei e gli americani hanno esitato a
a dare il sostegno a Erdoğan perché ritenevano che i golpisti potessero
farcela.

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CHANCE

Erdoğan ha ancora qualche chance di
sopravvivenza, è certamente meno sprovveduto dei dietrologi ma soprattutto
degli americani e degli europei che gli hanno commissionato il lavoro sporco,
fallito, di fare fuori Assad usando i jihadisti. Qui non ci voleva nessuna
fonte segreta per capirlo già molto tempo fa.

Non solo non è stato capace di abbattere un
dittatore ma lo sta diventando a sua volta. In più con i profughi e altre
amenità come le stesse basi NATO conserva una certa capacità di ricatto nei
confronti dell’Europa che gli ha affidato il controllo delle frontiere esterne.

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EPURAZIONI

Non solo 10mila arresti e 60mila silurati,
ma un bel pezzo di media borghesia turca che se va dalla scena. L”aspetto più
interessante sono le confessioni dei golpisti, autodafé, in stile santa
inquisizione, dei gulenisti. Milioni di turchi appartegnono a confraternite
religiose, anche Erdoğan membro dei Naqshibendi. Le tariqa erano state proibite
da Ataturk ma sono silenziosamente sopravvissute e anzi si sono espanse negli
ultimi vent”anni. Forse anche in Turchia avremo un”Inquisizione?

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Dalle confessioni alle delazioni il passo è
breve e magari anche Erdoğan sarà costretto a confessare, un giorno,
l”autogolpe che piace tanto ai dietrologi italiani, ai quali invece di andare
in tv è consigliabile farsi un giro sul posto a porre qualche domanda ai militari
occidentali della NATO.

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