di Roberto Siconolfi.
La terza stagione di Twin Peaks risulta essere un vero capolavoro di David Lynch, oltre che dell’altro regista Mark Frost. Essa riprende, sviluppa e chiude le prime due serie realizzate 25 anni fa, e il film prologo “Fuoco cammina con me”. Gli elementi sono diversi e di vario tipo, sviluppati su un’analisi profonda della società americana e più in generale della contemporaneità, e articolati in senso trasversale. Proprio come avviene in base alle teorie scientifiche innovative, le divisioni e le fratture tra le diverse branche della conoscenza scompaiono. Il tutto in un quadro olistico che unisce elementi della fisica quantistica, dottrine orientali, aspetti cruenti della quotidianità, esoterismo, psicoanalisi e progetti “segreti” di vario tipo ad opera dei governi mondiali.
Partiamo dalla società americana e dalla contemporaneità più in generale, visto che gli USA e l’american way of life sono un punto di approdo della situazione anche europea. Sicuramente le vicende di Laura Palmer e il suo contorno familiare e comunitario – la cittadina Twin Peaks, i college americani, la vita giovanile, uomini d’affari e femmes fatales varie – ben rappresentano questa base sulla quale Lynch e Frost articolano la loro opera.
Laura Palmer è una bella ragazza di famiglia rispettabile che, secondo un modello di vecchia data ma sempre più attuale, è agita da tutta una serie di fattori che sfuggono a una logica prettamente razionale dell’esistenza. In fin dei conti, se non si disponesse di tutta una serie di conoscenze a riguardo, essa sarebbe “semplicemente” una figlia unica dal carattere ribelle, e che fa un certo stile di vita (uso di droghe, locali notturni, determinate pratiche sessuali). Il problema fondamentale, che si evince andando a fondo, è che Laura è combattuta tra il bene e il male. Essa, inoltre, è a conoscenza della doppia vita del padre, infestato da uno di quelli che le dottrine tradizionali, ad esempio la religione cristiana, decodificano come un parassita dello spirito: Bob.
Tuttavia la permeabilità “familiare” a fenomeni di questo tipo è presente nella sua vita stessa, come viene fuori dai suoi atteggiamenti “dissonanti”, oltre che nella madre. Nel film dopo la sua morte la aspetta una presenza “angelica” a dispetto di una vita tutt’altro che tale e a testimonianza di un’anima bella, ma macchiata da un qualcosa alla base. Questo qualcosa è presente in varie forme in tutti i personaggi di Twin Peaks, e si identifica in Bob, come dicevamo prima.
Twin Peaks “una comunità dove tutti sembrano avere qualcosa da nascondere”, rappresenta molto bene, parte dell’essenza delle nostre località di provincia. Queste stanno prendendo sempre più in esempio certi modelli metropolitani, dei più deleteri e difficilmente integrabili in tessuti di questo tipo. Nella terza stagione, poi, certi episodi di violenza fisica e psicologica sono davvero esorbitanti, come col personaggio Richard Horne nipote di Benjamin, e con la vita stessa di Mr. C nuovo agito/agente dell’entità Bob.
Ritornando alla molteplicità di elementi della conoscenza, essi sono tutti ben collegati da Lynch, e per conoscenza intendiamo non solo il sapere di tipo intellettualistico, ma anche tutti quei saperi esoterico/tradizionali che portano ad una conoscenza di sé in tutte le varie sfaccettature. Già in altri suoi film Lynch ha dato spazio ai temi classici della psicoanalisi come l’inconscio e il sogno. Celebre è proprio la frase detta da Monica Bellucci alla 15° puntata “Siamo come il sognatore che sogna e vive nel sogno. Ma chi è il sognatore?” Inoltre, questa capacità di vedere il sapere come un corpo unico, non frammentato e non sottoposto alla classica divisione scienze razionali e mondo della metafisica, è tipica di chi è consapevole dell’assenza di dualità nelle diverse sfere della realtà.
Nella terza stagione sono interessanti, a riguardo, i fenomeni di riverbero dell’azione dell’individuo sul mondo esterno e viceversa. Prendiamo ad esempio quando Richard Horne investe e uccide un bambino. Qui la rabbia, più o meno taciuta, di coloro che assistono alla scena scatena un “campo di forze” molto potente e che risulta addirittura visibile. Allo stesso modo, al Double R, Bobby sembra sopraffatto dallo sgomento, dopo aver saputo dei guai della figlia col fidanzato, e dopo aver visto la moglie Shelly che scambia effusioni con Red, criminale alla stregua del vecchio Leo. Bene a quel punto succede un evento molto “forte” che irrompe: la sparatoria che manca per poco i protagonisti. Ciò sembra trasmettere proprio che gli alti livelli di rabbia si sono ribaltati sulla scena stessa.
A tutti gli effetti questi meccanismi di apparente separazione tra l’individuo e il tutto, velo di Maya, sono ben risolti da tutte le nuove teorie della fisica, come quelle di Bohm e Pribram su Universo e Cervello Olografico. Queste teorie definiscono la realtà come proiezione della coscienza e come corpo unico, di cui la dualità, appunto, è espressione piena solo nel 7° livello energetico, il nostro.
Sempre alle nuove scoperte della fisica quantistica è riconducibile la vicenda finale del salvataggio, o tentato tale, di Laura Palmer ad opera di Cooper. Egli agisce, in pratica, sulla time line. Ecco perché ci tiene a ricordare, nella riunione finale nell’ufficio dello sceriffo, che è il passato che determina il futuro. Ancora su questo elemento “l’uomo da un braccio solo” dirà: “questo è il passato o il futuro?”, oppure il celebre “nell’oscurità di un futuro passato il mago desidera vedere…”. A testimonianza, sempre, di una assenza di divisione tra scienza e metafisica, della quale, i maghi erano un tempo, con la loro attività, espressione. La capacità di agire sul passato per determinare il presente, il futuro e viceversa, è tipica tra l’altro delle tecniche ipnotiche (azione sulla time line).
Sempre sul tema “Universo Olografico”, collegato ai concetti fondamentali dell’Induismo, vi è la parte nel sogno con Monica Bellucci dove Gordon rivede se stesso come probabile autore del sogno. Da qui l’aggancio alla scena di “Fuoco cammina con me” con Philip Jeffries e il suo “era un sogno, viviamo dentro un sogno”. In ultim’analisi si afferma il concetto dell’Uomo “creatore e co-creatore” della propria realtà e di Brahma, il Dio coscienza che tutto genera.
Anche Tibet e India sono un tema portante della saga Twin Peaks. Cooper addirittura si fa guidare dalle pratiche e dalle intuizioni di tipo Tibetano nelle sue indagini, come nelle puntate della prima serie. E anche uno dei suoi più stretti collaboratori, Albert, è, nonostante il suo carattere non proprio facile, un sostenitore dell’azione non-violenta. Altre capacità di “contatto”, invece, sembrano possedute da Hawk, segugio infallibile a detta dello stesso sceriffo Harry Truman e in costante dialogo con la veggente Margaret, la signora ceppo, nella terza serie.
Sempre tornando alle dottrine Indo-Tibetane vengono fuori altri elementi come il Tulpa, entità incorporea che agisce sul piano astrale e che può manifestarsi anche in quello materiale. Questo è la finta Diane creata alla Gas Station Convenience Store. Come anche si possono collegare all’esistenza di tali entità, quegli uomini deturpati e probabilmente costituiti da energia “negativa”. Essi vengono fuori allo scoppio delle bombe nucleari nei test (forte energia distruttiva?), si nutrono del corpo di Mr. C (cattiveria?), o ancora escono sempre dalla Gas Station (benzina, petrolio?). Essi assomigliano molto alla categoria degli incorporei di cui parla Carlos Castaneda, agli Arconti della tradizione gnostica oppure a Demoni e Jinn di Cristianesimo e Islam.
Ancora, sull’argomento India, con la vera Diane nell’ultimo episodio viene eseguito un rito di magia sessuale tipico del tantrismo. La posizione stessa dei due suggerisce questa possibilità. Infatti la femmina, Diane, si avvinghia al corpo del maschio, Cooper, tenendo il ruolo attivo nell’amplesso (viparita maithuna). Da qui alcuni sostengono che si realizzi un passaggio spazio-temporale verso un’altra possibile realtà, dove i nomi cambiano, quelli di Cooper, Diane, della Palmer e dei suoi genitori, e cambieranno anche altri pezzi di realtà, come la proprietà della casa dei Palmer.
Altro asse portante di tutta la saga Twin Peaks, sono quei progetti “segreti” tenuti da importanti agenzie governative, spaziali o da centri occulti di potere. L’attività del maggiore Briggs ha a che fare con i “rapimenti alieni” (abductions). Una questione riguardo la quale “la guerra fredda è stata un raffreddore” si dice nelle prime serie. E anche il messaggio, proveniente dallo spazio, riferito da Briggs: “Cooper, Cooper Cooper”, fa presagire che l’agente FBI potesse essere un eletto, una sorta di anello di congiunzione tra le forze del cielo e quelle della terra. Un anello di congiunzione che trova proprio nella cittadina Twin Peaks il suo punto fondamentale. Ciò può fa pensare che essa sia, a tutti gli effetti, un punto di accumulazione di energie terrestri in + o -, loggia bianca/ loggia nera, come definite dalla geomanzia (la conoscenza dei fluidi energetici della terra). Sempre a riguardo si parla del progetto Blue Rose, seguito al Blue Book, col trio Gordon, Mike e Tammy. Nella terza stagione, questo è un progetto governativo sull’attività paranormale al quale Bob sembra essersi rivoltato contro.
Infine stendiamo un elogio del personaggio Douglas Jones (Dougie). Questo tipo molto “naïf” sembra essere davvero una forza della natura e di quelle del bene, in particolare, che si oppongono in una lotta eterna a quelle del “male” – in Twin Peaks 3 è evidente questo contrasto, e stesso nell’opposizione Dougie/Mr C. Egli riesce ad appianare diverse situazioni “brutte”, si diversifica dalla malvagità traboccante in tutte le puntate della terza stagione e riesce a “convertire” il cuore dei due spietati gangsters.
Nell’analisi complessiva della serie teniamo conto anche di tutti i vari fattori, tra cui il cast davvero notevole tra cui Kyle MacLachlan, Ray Wise, Sheryl Lee, lo stesso David Lynch, Monica Bellucci, Jim Belushi, Naomi Watts e David Bowie in “Fuoco cammina con me”.
Tessiamo anche le lodi della colonna sonora affidata ad Angelo Badalamenti. Essa riesce a toccare tutte le sensazioni evocate dai vari momenti. Dalle vicende “angoscianti” di Laura Palmer, nel film, al ritrovamento del luogo dove viene uccisa con “Into The Night”. Ancora, la sound track, tocca le fasi d’amore, come con la canzone suonata e cantata da James “Just You” (testo di David Lynch), o quelle sensuali ballate da Audrey “Audrey’s Dance”, tarata proprio per quel ruolo. Tra tutte le canzoni, ovviamente, “Falling”, cantata da Julee Cruise e ripresa in modo emozionante anche nel 16° episodio della terza stagione, quando Cooper rientra, prendendo il posto di Dougie, e torna a fare il suo “dovere”.