WEF Davos 2024: "ricostruire la fiducia". No, grazie

Ecco lo show dei padroni universali. Interessante leggere i documenti WEF: i migliori tra gli esseri umani scrivono relazioni e articoli surreali, tutti improntati al bene comune, ipocriti, stucchevoli. La mistificazione ormai è ovunque, a tutti i livelli

WEF Davos 2024: "ricostruire la fiducia". No, grazie
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14 Gennaio 2024 - 15.01


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di Alfredo Tocchi.

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Domani 15 gennaio si terrà a Davos il meeting annuale del World Economic Forum (WEF). Il tema è “Rebuilding trust”, “Ricostruire la fiducia”.

Sul sito del WEF, si può leggere: «È necessario iniziare a ripristinare la fiducia a tre livelli fondamentali: verso il futuro, all’interno delle società e tra le nazioni. Per questo motivo, il 54° incontro annuale del World Economic Forum si riunirà sotto il tema Ricostruire la fiducia, per fornire lo spazio cruciale per fare un passo indietro e concentrarsi sui principi fondamentali che guidano la fiducia, tra cui trasparenza, coerenza e responsabilità».

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Quelli che contano, quelli che prendono le decisioni che plasmano il nostro futuro, sono preoccupati: qualcuno di noi – finalmente – si è svegliato e ha perso la fiducia. La fiducia, diceva una vecchia pubblicità, è una cosa seria. Anche le masse – per essere guidate – devono avere fiducia nel pastore. Quando il pastore è chiaramente un malato di mente, può succedere (anche se è rarissimo) che persino le pecore si ribellino. E la ribellione spinge il pastore a comprare altri cani e a menare colpi di bastone.

Trovo sempre interessante leggere i documenti del WEF: i migliori tra gli esseri umani scrivono relazioni e articoli surreali, tutti improntati al bene comune, ipocriti, stucchevoli. La mistificazione ormai è ovunque, a tutti i livelli. A poca distanza dalle nostre case un esercito regolare compie un genocidio e la televisione italiana come reagisce? Trasmettendo ogni sera, da settimane, film sull’olocausto. Poveri ebrei, pensano le pecore: sì, ma quelli della Shoah, che nulla hanno a che fare con quelli che da cento giorni commettono il più orrendo ed esecrabile dei crimini. Il mio bisnonno antifascista sarà anche stato un uomo eccezionale e una vittima, ma a distanza di ottant’anni che diritto ho io di atteggiarmi a vittima?

Scrive un giornalista: «gli ultimi anni hanno annunciato un periodo particolarmente dirompente nella storia dell’umanità. Sullo sfondo del riscaldamento del pianeta e delle ripercussioni della pandemia COVID-19, ci troviamo ad affrontare alcune delle condizioni economiche e geopolitiche più difficili degli ultimi decenni». E da qui in poi le cose potrebbero solo peggiorare.

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Queste sfide sono ampiamente descritte nel Rapporto sui rischi globali 2024 del World Economic Forum, pubblicato questa settimana. Il rapporto, basato sulle opinioni di quasi 1.500 esperti di rischi globali, responsabili politici e leader del settore, rileva che i tre rischi principali per il mondo nei prossimi due anni sono le false informazioni, le condizioni meteorologiche estreme e la polarizzazione della società.

Grafici a ciambella che mostrano i cinque principali rischi globali percepiti per il 2024: Clima estremo, disinformazione AI, polarizzazione sociale, crisi del costo della vita e attacchi informatici.

La minaccia rappresentata dalla disinformazione e dall’informazione scorretta occupa il primo posto, in parte a causa di quanto possa proliferare l’accesso aperto a tecnologie sempre più sofisticate, che potrebbero compromettere la fiducia nelle informazioni e nelle istituzioni. Il boom di contenuti sintetici che abbiamo visto nel 2023 continuerà e un’ampia gamma di attori probabilmente capitalizzerà questa tendenza, con il potenziale di amplificare le divisioni sociali, incitare alla violenza ideologica e consentire la repressione politica.

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Nei prossimi due anni, quasi 4 miliardi di persone si recheranno alle urne nazionali o comunali in diverse economie, tra cui Stati Uniti, India, Messico, Pakistan e Indonesia. La presenza di informazioni errate e di disinformazione nei processi elettorali potrebbe rischiare di destabilizzare la legittimità reale e percepita dei governi appena eletti, e le campagne di manipolazione hanno il potenziale di minare i processi democratici in generale.

Inoltre, la falsa informazione e la polarizzazione sociale sono intrinsecamente intrecciate e possono potenzialmente amplificarsi a vicenda. Le società polarizzate possono diventare polarizzate non solo nelle loro affiliazioni politiche, ma anche nella loro percezione della realtà. Questo può avere un impatto profondo su molte questioni cruciali che vanno dalla salute pubblica alla giustizia sociale, dall’istruzione all’ambiente. Le informazioni falsificate possono anche alimentare l’animosità nei confronti di gruppi specifici, da pregiudizi e discriminazioni sul posto di lavoro, a violenza e crimini d’odio».

Questo esempio mirabile di mistificazione dimostra che i veri problemi devono restare nascosti. Si punta il dito contro le fake news, non contro il disegno criminale di mantenere l’egemonia unipolare americana ad ogni costo, non contro il disegno di chi davvero detiene il potere di concentrare la sovranità in ambiti cruciali come la finanza, l’informazione, l’istruzione, la salute, la difesa nelle mani di organismi sovranazionali infiltrati da filantropi come Bill Gates.

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“Le campagne di manipolazione hanno il potenziale di minare i processi democratici in generale”. Ma che bella frase! Infatti. ci sono ancora miliardi di idioti che credono che i vaccini contro il Covid-19 abbiano ridotto la proliferazione e la mortalità del virus.

“I tre rischi principali per il mondo nei prossimi due anni sono le false informazioni, le condizioni meteorologiche estreme e la polarizzazione della società”. Da non credere. Mi arrogo il diritto di rispondere a nome dei 500.000 esseri umani morti nella guerra russo ucraina e dei 20.000 palestinesi sterminati come ratti a Gaza: il rischio principale per il mondo sono gli Straussiani che da trent’anni dettano la politica estera degli Stati Uniti.

È semplicemente rivoltante che i temi reali non emergano, che non si avanzino idee per ridimensionare il potere dei Signori Bill Gates, Jeff Bezos e Larry Fink (BlackRock).

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Il problema siamo noi, piccole pulci della controinformazione che (a volte) riusciamo a intuire la Verità e a scriverne. Contro di noi vengono varate leggi che violano l’Articolo 21 della Costituzione, leggi che consentono a un manipolo di cani mordaci di bollare come falsi i nostri articoli, i nostri post sui social, anche quando palesemente non lo sono.

I “crimini d’odio” come li chiama l’articolista che non voglio neppure chiamare per nome, sono conseguenza delle ingiustizie, delle sperequazioni, delle disuguaglianze, della riduzione in schiavitù di popolazioni intere costrette a subire persino trattamenti sanitari pericolosi per la loro salute. I crimini d’odio sono conseguenza di un esercito regolare che massacra innocenti di ogni età, che uccide giornalisti, che proclama l’inferiorità razziale, che chiama “animali umani” tutti – indiscriminatamente tutti – coloro che non sono ebrei ma vivono da sempre nello Stato Nazione degli ebrei.

Mi dispiace deludervi, signori del WEF, ma temo che vi sarà impossibile riconquistare la mia fiducia.

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Fonte: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/568066/web-davos-2024-ricostruire-la-fiducia.html

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