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ROMA – “L”iniziativa dei lavoratori di Alcoa di questi giorni- afferma un comunicato di Fiom, Fim, Uilm- con le forti mobilitazioni sul territorio, i presidi ai cancelli e i blocchi delle merci negli stabilimenti di Portovesme e di Fusina, ha raggiunto l”obiettivo di anticipare l”incontro alla Presidenza del Consiglio, che è stato fissato per martedì 2 febbraio alle ore 20:30.”
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Dal primo pomeriggio, in piazza Montecitorio si terrà la manifestazione nazionale dei lavoratori di Alcoa, con presidio, per fermare le decisioni dell”Azienda e per impedire lo smantellamento della produzione strategica dell”alluminio primario in Italia.
Nelle lunghe trattative di questi mesi, il governo, attraverso il ministero dello Sviluppo Economico, ha messo in atto alcune misure relative alla fornitura di energia che, sottolineano i sindacati dei metalmeccanici, “rispondono ampiamente alla sostanza delle richieste che Alcoa aveva avanzato” L”Azienda le considera insufficienti, oltre che non al riparo dal rischio di sanzione da parte della Commissione Europea, “dimostrando- proseguono Fiom, Fim, Uilm- la pretestuosità del proprio atteggiamento.”
IL governo ora deve esercitare le necessarie pressioni per costringere la multinazionale Alcoa a rivedere la decisione di smantellamento e mantenere la sua presenza in Italia  garantendo la la continuità produttiva dei siti di Portovesme e di Fusina.”
“Siamo ad un punto decisivo della vertenza.- conclude il comunicato dei sindacati - facciamo appello alle Istituzioni nazionali, regionali e territoriali, alle forze politiche e all”opinione pubblica affinché continui l”importante pressione e mobilitazione in atto per impedire la distruzione di un apparato industriale strategico per il Paese e decisivo per il futuro dei lavoratori e delle popolazioni dei territori interessati, per impedire la chiusura di Alcoa.”
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Fonte: dazebao.org.
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