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Una notizia come tante, un suicida, uno dei molti per i quali la disperazione supera la paura e decide lui quando lasciare questo mondo. Viltà , paura, irresponsabilità – dicono gli altri – ma io non riesco a dimenticare il piccolo quadretto in ceramica nella cucina di mia madre, col cinesino che dice: “Essi dicono. Cosa dicono? Ma lascia che dicano.” Premetto che non lo conoscevo, e gran parte della stampa lo presenta come la solita persona “debole” che si spara per non affrontare la malattia: posizione ben nota da parte del giornalismo imperante, che però non tiene conto della personale libertà di scelta e, soprattutto, della sempre più scarsa capacità dei medici d”intervenire sotto il profilo olistico. Hai fatto le analisi? Tutto a posto? Stai bene. Ma io continuo a star male.eh, sarà la psiche.
L”elettrocardiogramma è perfetto, l”ecografia delle arterie non denota nulla.la prova di carico è notevole: ciò non toglie – sentenzia il cardiologo – che lei potrebbe morire d”infarto domattina!
Che belle certezze.
Invece, questa persona – seppur malata – decide di togliersi la vita fra una palestra ed un campetto di calcio: in mezzo ai ragazzi che aveva amato per tutta la sua vita d”insegnante. Non è mica un caso: non s”è sparato nel folto di un bosco, non ha scelto una solinga spiaggia invernale. Lì, nella sua realtà .
Infine, scopri che il collega era stato uno dei fondatori dei COBAS della scuola cittadini, che aveva lottato a lungo per la dignità – oggi calpestata, disprezzata, dileggiata, irrisa – di chi fa veramente andare avanti la scuola, non i ministri che si susseguono con un palmares, veramente singolare, di nulla di fatto sotto il profilo educativo e didattico.
Però, quel 1954.quel 1954 mi fa male, mi fa pensare al peggio, ai pensieri più tristi: già , quel 1954 significava probabilmente, nel 2014, la famosa “quota 96″ o più.forse i 40 anni di servizio.invece, arriva la coccodrilla Fornero e ti cancella la lavagna, nel nome dell”Europa e dei bilanci.
Se avevi progetti o bisogni, desideri o necessità , sono rimandati.a quando? 2016, 17, 18, 19.la notte dei tempi. Senza illudersi troppo, perché la pensione a 70 anni è oramai dietro l”angolo: con il beneplacito dei giovani industriali, di Bersani e della “combattiva” CGIL, che ha contrastato la riforma Fornero con un”ora di sciopero.
Così, forse, inizi a pensare che è tutto inutile, che non ci arriverai mai – soprattutto se sei malato – ma la malattia, quando l”animo è devastato, trova facile appiglio: strade lastricate, sulle quali impazzare a piacimento.
Non è la paura o lo sconforto a spingerti ad inserire il caricatore – come raccontano i pennivendoli di regime – bensì la dignità : la tua vita, trascorsa nella disperata ricerca di vivere in un Paese normale, con diritti e doveri normali, con uno stato sociale normale, urla per il tradimento.
I politici – tutti quanti – ti canzonano: mentre la CGIL li fa firmare inutili ordini del giorno, i guappi che siedono in Parlamento smontano ad uno ad uno gli articoli ed i commi che li danneggiano, e non dimenticano tassisti, avvocati, farmacisti.con i quali hanno forti legami. Così, saltano le licenze dei tassisti, i preventivi degli avvocati, le nuove farmacie.mentre tornano i vitalizi e le pensioni d”oro per i parlamentari.
Solo la CGIL dimentica con chi è legata: decide un”ora di sciopero nella scuola e poi passa ai “tavoli” con la Fornero per parlare d”articolo 18, del nuovo welfare senza un quattrino, della lotta alla disoccupazione che non ci sarà .
Speriamo, almeno, che la Camusso – a forza di passare da un tavolo all”altro – si becchi almeno una bella indigestione.
Chi, invece, è andato in pensione (magari nell”attesa d”essere ripescato dalla politica) è Guglielmo Epifani il quale, annoiandosi, si dedica ad operazioni immobiliari da svariati milioni di euro: dove ha preso tutti quei soldi? Potranno anche essere legittimi, ma un segretario sindacale ha un dovere in più di trasparenza.
Casi isolati? Gente che non ce la fa più? Non ci sembra: da Piedimonte Matese a Treviso, da Pavia a Vittorio Veneto.sembra una mattanza d”insegnanti “depressi” oppure così “normali” da buttarsi dalla finestra.
Solo gli insegnanti s”ammazzano?
Da Vigonza a Catania, da Montebelluna a Paternò, da Padova a Firenze. gli imprenditori che si suicidano non si contano più: ovvio, erano gente onesta, la quale s”aspettava che, terminato un lavoro, nel volgere dei rituali 30-60-90-120 giorni giungessero i soldi.
Invece, le pubbliche amministrazioni non pagano, poiché i governi bloccano i mandati di pagamento, e molti privati benestanti cominciano a sostenere: ti costa di più farmi causa, per il credito che hai con me. perciò. non ti pago! Capita sempre più spesso per le piccole parcelle, quelle inferiori ai mille euro, che colpiscono soprattutto gli artigiani.
Per chi rimane chiuso, fra la visione del fallimento di una vita e l”impossibilità d”ottenere aiuto, la lunga partita con la morte inizia, una mossa dopo l”altra, un pezzo dopo l”altro scompare, la scacchiera si svuota e l”alba è sempre più cupa.
Poi.
Poche tribù resistono, lassù – fra lo Yellowstone ed il Platte – nascoste nelle valli, incalzate da Capelli Lunghi Custer e da Cappotto d”Orso Miles, e le provano tutte: attaccano persino lontano, il Fort Fetterman di Roma va in fiamme.
Le colonne inviate dai forti della pianura, però, non si fanno attendere ed i guerrieri più coraggiosi salgono addirittura su alti tralicci per mostrare la loro determinazione.
Dalla capitale, però, non mollano: vogliono, ancora una volta, dei Black Hills, delle Terre Sacre da violare, profanare, aggredire per trasformarle in deserti di fumo e fiamme, ferro e dolore.
L”ultima parola l”ha pronunciata Re Giorgio stesso, il quale non ha permesso ai capitribù di scendere per parlamentare: persino l”imperatore Meiji accettò di parlare con i samurai in guerra contro il suo governo.
Re Giorgio no, lui è il sovrano dei soli pro-TAV, di quelli che già si sfregano le mani pensando ai proventi che il cavallo di ferro porterà loro, quando finalmente le montagne saranno sventrate, i pascoli tranciati, le foreste annichilite.
Re Giorgio doveva essere il sovrano di tutte le tribù, non solo di quelle che vendono alcool e tabacco negli spacci in cambio di dollari e pellicce: Re Giorgio ha dimenticato il suo mandato, ha tradito il suo Credo, ha mandato al macero una parte della popolazione senza nemmeno ascoltarla.
Anche i sovrani, però, muoiono: che facciano i conti con la loro coscienza.
Fonte:Â http://www.lolandesevolante.net/blog/2012/03/07/la-danza-degli-spettri-e-iniziata/
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