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Il ministro per lo sviluppo economico Passera ammette: la tenuta del Paese è gravemente a rischio. “Se mettiamo insieme disoccupati, inoccupati, sottoccupati e sospesi arriviamo a 5-6- forse 7 milioni di persone“*.
E se aggiungiamo i precari, le partite iva, e altri schiavi salariati, forse arriviamo ad almeno 10 milioni di individui. Ma a parte il dibattito sui numeri, notiamo che sono ormai alcuni giorni che i tecnocrati che ci sgovernano mostrano un interesse, diremmo “umanitario”, per la sorte che sta colpendo il Paese. Monti si discolpa per far sì che nessuno colleghi i suicidi degli ultimi tempi alle manovre di austerità realizzate dal suo Governo; la Fornero – che già aveva pianto la nostra sorte – si mostra addolorata per il fatto che la riforma delle pensioni è stata un enorme sacrificio per molti italiani (http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/12/05/10/fornero-esodati-sindacati.html). Insomma, stiamo morendo ma ci sono tutti vicini. Ci tengono la mano e auspicano per noi miglior vita. Il volto severo e dolce che si china su di noi, al nostro capezzale, è quello di chi finge di avere la morte nel cuore.
Tale atteggiamento, che unisce compassione e sommo senso di responsabilità (Napolitano gradirà il contegno e i modi tutt”altro che berlusconiani), ha il sapore indigeribile della vaselina, ma denuncia una debolezza reale. I recenti risultati delle elezioni amministrative confermano, infatti, che sta nascendo in Italia un diffuso sentimento anti-casta che cerca sbocchi politici al di fuori delle stantie opposizioni tra destra e sinistra. Io penso che quest”aria sia stata ben fiutata dai nostri sgovernanti. Ecco perché sembrano profondersi in scuse quando sono chiamati a fare ciò per cui vengono pagati: farci a pezzi.
Moltissimo, oggi come oggi, è nelle mani del Movimento 5 Stelle e delle forze democratiche che credono in un modello alternativo di convivenza sociale e ambientale. Si uniscano, in fretta, e si organizzino. Perché lorsignori iniziano ad avere paura e ce ne stanno mandando i primi segnali.
* http://notizie.tiscali.it/articoli/economia/12/05/10/rete-imprese-allarme-napolitano.html
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