Giorgio Cremaschi: La Fiom in politica? Una follia

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29 Maggio 2012 - 21.47


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di Tommaso Cinquemani – www.affaritaliani.libero.it

“Penso che quello che stanno facendo Maurizio Landini e Giorgio Airaudo sia un grandissimo errore. Non è compito della Fiom aggiungere dei personaggi alla foto di Vasto”.

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Giorgio Cremaschi, ex presidente dei metalmeccanici, sceglie Affaritaliani.it per bocciare l”idea di un nascente Partito dei Lavoratori voluto dal gruppo dirigente della Fiom. “Siamo sempre stati indipendenti dagli schieramenti politici, anche da quelli di Centrosinistra”. E sull”incontro indetto per il 9 giugno a Roma con i leader di Pd, Idv e Sel afferma: “Non è compito della Fiom lavorare perché ci sia la pace tra Di Pietro, Vendola e Bersani”.

Secondo alcuni commentatori la Fiom, l”ala più dura della Cgil, sarebbe in procinto di fondare un suo partito. Come ex presidente sarebbe d”accordo con una iniziativa del genere?
 “Penso che quello che sta facendo l”attuale gruppo dirigente della Fiom, cioè Maurizio Landini e Giorgio Airaudo, sia un grandissimo errore. Non è compito della Fiom aggiungere dei personaggi alla foto di Vasto”.

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Il 9 giugno a Roma Landini ha indetto un incontro invitando i leader di Pd, Idv e Sel. Sembra proprio per metterli davanti ad un aut aut: o proteggete i diritti dei lavoratori schierandovi compattamente assieme, oppure ci faremo il nostro partito. E” così?
“Questa iniziativa apre dei problemi veri nella Fiom che si è sempre detta indipendente dagli schieramenti politici, anche da quelli di Centrosinistra. Non è compito della Fiom lavorare perché ci sia la pace tra Di Pietro, Vendola e Bersani. Ma c”è di più”.

Dica…
 “Sul paino dei contenuti mi pare evidente che se la Fiom vuole essere coerente con le cose dette e fatte in questi mesi deve porre una questione che ha al centro il no alla politica economica del governo Monti. Trovo contraddittorio che si possa fare una grande assemblea con Bersani, il principale sostenitore del governo Monti. Questa iniziativa è da bocciare in toto”.

Se i partiti non sono più in grado di rappresentare il sindacato, è il ragionamento di Landini, il sindacato deve fare il suo partito. Non è così?
“Una idea del genere la Fiom la può affrontare solo con un Congresso straordinario.  E poi ci sono troppi sindacalisti che si mettono a fare partiti”.

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Ad esempio?
“Non le sto qui a fare nomi, lo dice la storia”.

Quindi niente sindacalisti in politica?
“I sindacalisti hanno diritto a fare politica, ma prima devono lasciare il sindacato”.

Ci può essere una commistione tra sindacato e politica quindi?
“No, è una scelta definitiva. Come per i magistrati ci deve essere una ”legge del non ritorno”. Un sindacalista della Fiom può fondare il Partito del Lavoro solo uscendo dalla struttura dirigente della Fiom. Questo è il punto che mi fa più inviperire. Mi attendo smentite da Airaudo e Landini che tuttavia non saranno sufficienti. Perché  è evidente che c”è una confusione nell”iniziativa della Fiom che va chiarita”.

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Lei vuole fare politica?
“No, io no. Assolutamente”.

 Fonte: www.affaritaliani.libero.it.

 

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