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di Daniele Basciu.
Abbiamo sotto gli occhi, per Eurozona e Italia, la fotografia di
un’economia export-oriented. Standard di vita interni che precipitano,
ed export in crescita. Si producono beni che non si riesce a consumare
internamente.
Nell”Eurozona e nella UE:
e in Italia diminuiscono sia import che export, e
“A luglio 2014 il saldo commerciale è positivo (+6,9 miliardi) in
ampliamento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+6,0
miliardi). Si registra un avanzo sia con i paesi extra Ue (+3,5
miliardi) sia con quelli Ue (+3,3 miliardi). La bilancia commerciale al
netto dei prodotti energetici è attiva per 10,9 miliardi†[ISTAT, 17.9.14]
Confindustria
ha chiaro che il mercato interno italiano è ormai condannato alla
distruzione, e spinge apertamente per il Job act di Renzi e la totale
destrutturazione della regolamentazione del lavoro, in modo da ottenere
sempre crescenti masse di manodopera debole e a basso costo:
Confcommercio
è la confederazione costituita da coloro che lavorano sul mercato
interno e che, a cascata, saranno spazzati via dal risultato ultimo delle
“riformeâ€.
Le riforme precarizzeranno il lavoro e ridurranno i redditi, a
meno redditi seguiranno meno acquisti, meno vendite, e sempre
crescenti fette degli associati Confcommercio andranno incontro a
fallimenti e chiusure perchè avranno sempre meno clienti, e clienti che
spendono meno.
La linea per Confcommercio in realtà potrebbe essere molto semplice, ormai:
Ciò che Confindustria chiede è distruttivo per Confcommercio, e sfortunatamente sarà sempre più evidente nei prossimi mesi e anni.
Fonte: http://econommt.wordpress.com/2014/09/17/confindustria-ha-puntato-sul-cavallo-dellexport/.
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