'Rischio politico sull''orlo del baratro'

'L''Alternativa c''è - Puntata numero 82. Appuntamento settimanale di approfondimento. Videoeditoriale di Giulietto Chiesa.'

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18 Maggio 2013 - 01.32


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LA TRASCRIZIONE COMMENTATA DEL VIDEOEDITORIALE DI GIULIETTO CHIESA A CURA DI LIBREIDEE.ORG:

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Aspettiamoci di tutto: la crisi
sta precipitando e il “governuccio” di Enrico Letta punta solo ad
arrivare fino alle elezioni tedesche di settembre, mentre i pm di
Palermo vorrebbero convocare Napolitano come testimone al processo sulla
trattativa Stato-mafia. E Berlusconi
è al governo inseguito dalle condanne: interdizione dai pubblici uffici
per quattro anni, che la Boccassini vorrebbe diventasse “perpetua”.
Tentazione forte: elezioni anticipate, visto che il Pdl (evaporato il Pd
e frenato Grillo) è nuovamente in pole position. Stiamo per vivere
un’estate anomala e pericolosa, avverte Giulietto Chiesa, perché i
politici di Roma sono allo sbando, obbediscono solo a Bruxelles e ora
hanno l’esatta percezione della loro precarietà: tutto potrebbe
crollare, con scenari aperti a possibili “colpi di testa”. Prima
domanda: «Ma il presidente Napolitano non poteva pensarci prima? Perché
questo governo l’ha voluto lui. L’ha voluto in primo luogo lui, l’ha
fatto lui». Diceva Mao: spesso i reazionari sollevano i massi sopra la
loro testa, e poi se li lasciano cadere sui piedi. «Bisogna vedere dove
andrà a cadere questo sasso: sicuramente sui piedi di Napolitano, ma
anche sui nostri».

Berlusconi
farà saltare il “governuccio” se diventerà irresistibile la voglia di
elezioni anticipate (che potrebbe vincere), o resterà sotto la
protezione delle â€œlarghe
intese” beneficiando ancora per un po’ «della grazia dello spread, che è
“garantita Napolitano”». Il giovane Letta? «Ha riunito tutti in un
monastero perché si conoscessero, ma l’incontro forse è servito a questo
risultato: arrivare – col respiro più corto possibile – fino alle
elezioni tedesche, poi si vedrà». Intanto, prolungando questa agonia,
«sperano nel logoramento di Grillo, che a forza di liti sui rimborsi
finisce che si suicida da solo», dice Chiesa in un video-editoriale su “Megachip”.
«Così, chiunque lo capisce, il paese va allo sfacelo». E aumentano i
rischi: come quelli evocati dal livido finale del “Caimano”, il film di
Moretti, col palazzo di giustizia assaltato da una folla inferocita. «Io
non sarei tranquillo – aggiunge Giulietto Chiesa – perché quei signori
che stanno lassù non possono non avvertire la precarietà estrema della
loro situazione: e trattandosi di persone con scarso senso di
responsabilità, dobbiamo aspettarci gravi ripercussioni possibili di
questa situazione di crisi».

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Le onde del mare non vengono mai da sole: se quella del 25 febbraio è
stata «un’onda alta, molto alta e molto forte», ora «dobbiamo
prepararci a una seconda onda alta e a una risacca, l’una opposta
all’altra». Per cui, «non aspettatevi un’estate tranquilla, di routine,
dove magari si va meno in vacanza perché abbiamo meno soldi ma comunque
si va al cinema la sera. Non credo che sarà così – dice Chiesa – perché
la crisi
procede a ritmi crescenti e dunque le bocce sono in movimento, sul
biliardo della nostra vita, sempre più rattoppato». A settembre “farà
caldo”, «sia che in Germania vinca la Merkel, cioè l’austerità diventi
insopportabile per tutti noi, sia che la Merkel perda, cioè salti in
aria l’euro». Problema: sono sempre “loro” che hanno in mano il bastone
del comando, e noi potremo influire ben poco. «L’unica certezza è che,
con questo governo e con questo presidente, l’Italia affonda nel
disastro di Roma e nella melma di Brescia: chi ha visto cos’è accaduto a
Brescia si è reso conto che siamo già dentro un incubo, non solo dentro
una crisi». Unico appiglio: il popolo italiano, quello della “spallata” del
25 febbraio. «Non restano che i cittadini, nei quali credo che dobbiamo
avere fiducia: non c’è che attenderci la speranza da noi stessi».

E soprattutto: dalla crisi politica
si può cominciare a uscire solo con nuove elezioni, anticipate. «Ci
sono milioni di elettori del Partito Democratico che sono allo sbando:
senza una guida, che non hanno comunque mai avuto, ma comunque
certamente e giustamente delusi». Il problema, aggiunge Giulietto
Chiesa, è quello delle opposizioni: «In Parlamento ce ne sono due, ma
non si sentono e non si vedono». Sul tema, Vendola e Grillo per ora non
si pronunciano: così facendo, consentono a Letta di tacere e al
Cavaliere di fare la prima mossa. Meglio se, invece, parlassero Sel e
grillini: «Aspettiamo che ci dicano quale legge elettorale vogliono»,
ora che persino la magistratura ha dichiarato incostituzionale l’orrido
Porcellum. Il direttore di “Megachip” ribadisce la sua preferenza:
proporzionale puro con sbarramento al 4%, «perché qualunque altra discussione
significa non solo perdere tempo, ma avere una leggere elettorale che
ci deprederà ancora una volta della possibilità di decidere».

Obiezione: non è rischioso tornare al voto in mezzo a questo vuoto di
potere? No, perché siamo già oltre il peggio: «Il vero governo non sta a
Roma: a Roma c’è l’inciucio, c’è l’acquitrino, c’è la vergogna, c’è
l’incubo. Il vero governo è a Bruxelles: là hanno il potere, e quindi
continueranno a fare quello che stanno facendo». Al contrario, una nuova
spallata – la seconda onda – potrebbe indurre a più miti consigli
addirittura la Troika, e potrebbe anche dare il senso di una nuova
situazione, in Italia. E dare aria anche al Sud dell’Europa, che è
semi-asfissiato: alla Grecia, alla Spagna, al Portogallo, persino alla
Francia. «Io penso che lassù e quaggiù devono capire che l’austerità noi
non l’accettiamo», conclude Giulietto Chiesa, che propone di adottare
anche in Italia l’articolo della Costituzione tedesca che sancisce il
diritto dei cittadini a “resistere” quando vengono violate le loro
prerogative. Resistere: «Se non faremo così, allora è inutile sperare
che questi e quelli capiscano. E poi si potrà rileggere il saggio che
diceva: coloro che perdono la libertà e la dignità senza difendersi
meritano di perderla, perché non ne sono degni».

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Fonte della trascrizione: http://www.libreidee.org/2013/05/giulietto-chiesa-sono-allo-sbando-aspettiamoci-di-tutto/.

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