'La burla delle Primarie Dem e l''erba di Orfini'

Intervista a Giulietto Chiesa. Il completo trasloco a destra del PD, i riflessi lenti di Fassina, e quello sguardo di Orfini al mondo-erba.

'La burla delle Primarie Dem e l''erba di Orfini'
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8 Marzo 2016 - 16.08


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Intervista a Giulietto Chiesa a cura di Lucia Bigozzi.

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E’ uno spaccato duro da digerire per un uomo con un passato di sinistra doc, quello che Giulietto Chiesa tratteggia ragionando con Intelligonews sul post-primarie Pd a Roma. Che poi sono uno spaccato del partito a trazione renziana. Il giornalista e scrittore spiega perché buona parte del popolo dem non va più a votare e ne individua i responsabili. 

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Affluenza down: più che primarie sembrano “secondarie”. Lei che dice? 

«Dico che Marco Travaglio mi ha bruciato sul tempo la battuta quando ha detto che non votano più neanche i cinesi: l’ho trovata bellissima. E’ esattamente così: la gente non va più a votare o è sempre meno quella che va, perché ha capito che queste primarie sono una burla. La gente lo capisce, magari con una certa lentezza ma lo capisce, perché è già stata abbondantemente presa in giro. La reazione principale è l’assenteismo, cosa che avviene alle elezioni e in queste primarie. In realtà il problema non è da riderci sopra: è stata una trovata che avrebbe dovuto servire a superare la fine della democrazia rappresentativa che è in corso; si sono accorti che la gente non va più a votare perché ormai prendono le decisioni in cinque, e hanno cercato di far vedere che esiste un ruolo dell’uomo e della donna della strada, ma non può funzionare perché la soluzione tecnica nasconde un problema politico, cioè la fine della democrazia liberale, tradizionale. E non c’è alternativa a questa commedia. Piano, piano le primarie moriranno ed è già morta la democrazia rappresentativa»

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A Intelligonews Fassina ha detto che ha perso il Pd e questo conferma la validità della sua candidatura a sindaco e del suo progetto alternativo al renzismo. E’ così?

«Se fosse una persona ragionevole, Fassina avrebbe dovuto dire le cose che ho appena detto, molto tempo fa. Invece, fa la sua campagna elettorale che un tempo era una grande campagna elettorale in cui si parlava a migliaia di persone, oggi invece parlano a quattro amici che devono trascinare ai seggi miserabilmente deserti per vincere le elezioni. Non è serio dire che io sono il migliore degli altri…».

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Perché?

«Perché il problema è strutturale: le primarie sono fatte per compensare l’assenza completa di democrazia all’interno del Pd così come in qualunque tipo di primarie. Non sono che un palliativo di assenza di democrazia chiunque le faccia, a cominciare dal Pd che le ha inventate col sostegno di Repubblica perché sappiamo bene come è nata la cosa, ovvero come una grande operazione mediatica, di marketing politico. Ora, il marketing è finito, si vive di inerzia, si perdono per strada migliaia e migliaia di cittadini e di voti. Tornando a Fassina, ma di che stiamo parlando? Quelli che hanno fatto rovinare la democrazia sono proprio loro, a cominciare dallo stesso Fassina che invece di denunciare le cose quando stavano andando a picco, erano dentro. Ora, invece, stanno fuori ma non hanno capito neanche dove sono»

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Il Pd perde un pezzo di elettorato perché il renzismo ha “rinnegato” i valori tradizionali della sinistra?

«E’ così. Mettiamola dal punto di vista demografico. La cosa è questa: è un problema di estinzione, nel senso che l’operazione di traslocamento del Pci da sinistra a destra si è compiuta con Renzi. Il Pci di una volta era a sinistra e attraverso tutte le tappe dei vari D’Alema, Veltroni e chi è seguito, è stato trasferito a destra. Ma c’è un problema…».

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Quale? 

«I vecchi elettori del Pci muoiono per sopravvenute esigenze di età e quindi quelli che hanno creduto in buona fede nell’operazione pensando di rimanere di sinistra, se ne stanno andando. E con loro se ne va la memoria storica che è stata ingannata. E chi viene al loro posto? I giovani? No, perché i giovani non hanno più idee e memoria storica, non sanno più che cosa era il Pci. Quelli che restano sono polli di batteria educati in pieno tempo di corruzione e scalata al potere, l’unica cosa che li tiene legati, ma sono pochi perché pochi sono i posti di potere; quindi le nuove generazioni se ne vanno dal Pd e da tutti i partiti. E dove vanno? Nel qualunquismo, sul web, o altrove. Quanto durerà ancora? Qualche decennio se vogliamo metterla così, poi non esisteranno più idee e valori, i binari portanti della collettività. E questo perché non hanno formato una nuova classe dirigente, o meglio, ne hanno formata una incline al potere e normalmente stupida e incolta»

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Come legge le dichiarazioni di Orfini che rivendica con orgoglio l’assenza di “truppe cammellate” dai seggi delle primarie? 

«Lui è proprio l’emblema di ciò che stavo dicendo. Mi spiego meglio con un’immagine: se uno sta sdraiato col naso rivolto a terra, vede solo l’erba che sta a pochi centimetri dal suo naso. Quindi Orfini sta sdraiato con la faccia sopra l’erba a gli sfugge l’orizzonte; per questo dice sciocchezze e uno che pensa che il mondo sia fatto di fili di erba è uno col naso per terra».

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