Iraq, L'“emergenza silenziosa” delle donne irachene

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14 Marzo 2009 - 18.01


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da osservatorioiraq.it

Osservatorio Iraq

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Una “emergenza silenziosa”. Così descrive la condizione delle donne irachene una delle maggiori organizzazioni umanitarie internazionali, a quasi 6 anni dall”invasione guidata dagli Usa che ha rovesciato il regime di Saddam Hussein.

Le donne in Iraq sono “intrappolate in una spirale discendente di povertà, disperazione, e insicurezza personale, nonostante la violenza nel Paese sia in generale diminuita”, dice Oxfam International, in un rapporto [pdf] diffuso in occasione della Giornata internazionale della donna.

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Jeremy Hobbs, direttore esecutivo dell”organizzazione umanitaria internazionale, definisce le donne “le vittime dimenticate dell”Iraq”, sottolineando che “nonostante i miliardi di dollari riversati nella ricostruzione dell”Iraq, e i recenti miglioramenti nella sicurezza, un quarto delle donne intervistate tuttora non ha accesso quotidiano all”acqua, un terzo non può mandare i propri figli a scuola, e, dall”inizio della guerra, più di metà sono state vittima di violenza”.

Particolarmente grave è la situazione delle vedove. Più di tre quarti non ricevono la pensione governativa alla quale avrebbero diritto, anche se molte di loro hanno perso i mariti nel conflitto, fa notare Hobbs.

In molte sono troppo povere per poter offrire alle famiglie acqua pulita, elettricità, cibo, una istruzione, e cure mediche.

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Nonostante la situazione della sicurezza in Iraq di recente sia migliorata, i risultati dell”indagine mostrano che per il 60% delle donne intervistate la preoccupazione numero uno è ancora la sicurezza e l”incolumità personale.

E comunque i miglioramenti sul fronte della sicurezza nel Paese non si sono tradotti in un migliore accesso ai servizi di base, che, secondo la maggioranza delle donne intervistate per la stesura del rapporto, sono peggiorati o rimasti uguali rispetto al 2006, quando i livelli di insicurezza in Iraq erano più alti.

Un quarto delle donne intervistate – il 24% – non ha accesso all”acqua pulita. Di quelle che hanno accesso, il 48% dice che l”acqua non è potabile. Per il 69%, rispetto al 2006 e al 2007, le cose sono rimaste uguali o sono peggiorate.

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Disastrosa la situazione dell”elettricità: l”82% delle donne intervistate ha detto che la fornitura è peggiorata o non è migliorata rispetto al 2006. Un terzo ha elettricità al massimo tre ore al giorno; due terzi al massimo sei ore.

Altri dati contenuti nel rapporto diffuso oggi:

* Per il 45% delle intervistate, la situazione del reddito è peggiorata nel 2008, rispetto al 2007 e al 2006
* Il 33% non riceve assistenza umanitaria dal 2003
* Il 76% delle vedove non riceve una pensione dal governo
* Quasi metà delle donne intervistate dicono che è più difficile avere assistenza sanitaria di qualità rispetto al 2006 e al 2007
* Il 40% delle donne che hanno figli hanno riferito che i loro figli – sia maschi che femmine – non frequentano la scuola.

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Hobbs sottolinea che “una intera generazione di iracheni è a rischio. Le madri sono costrette a fare scelte difficili, come se spendere i soldi per mandare i figli a scuola e ricevere assistenza sanitaria, oppure pagare per avere energia elettrica privata e acqua”.

“Queste sono scelte che nessuna madre dovrebbe dover fare, e non stanno mettendo a rischio solo le famiglie singole; stanno mettendo a rischio il futuro stesso dell”Iraq”, afferma il direttore esecutivo di Oxfam International.

I dati per il rapporto pubblicato oggi – dal titolo In Her Own Words: Iraqi Women Talk about their Greatest Concerns and Challenges [pdf] – sono stati raccolti nel 2008, per conto di Oxfam, dall”Ong irachena “al Amal”, intervistando un campione di circa 1.700 donne, di estrazione diversa, residenti sia in zone urbane che rurali, in cinque delle 18 province dell”Iraq: Baghdad, Bassora, Ninive, Ta”amim, e Najaf. Le rilevazioni sono state completate a fine maggio 2008.

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Oxfam ha ritirato il proprio personale dall”Iraq nel 2004, a causa del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza, e oggi sostiene le organizzazioni che operano tuttora nel Paese.

[O.S.]

Il comunicato stampa di Oxfam

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Leggi il rapporto:

In Her Own Words: Iraqi Women Talk about their Greatest Concerns and Challenges [pdf]

 

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