Ricorso respinto per la deportazione del Nobel per la pace, Maguire

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5 Ottobre 2010 - 18.42


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di Mark Weiss – irishtimes.com.

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Gerusalemme – La corte suprema israeliana ha respinto ieri un ricorso presentato da Mairead Maguire contro la sua espulsione da Israele.

Durante l”audizione, un giudice della Corte suprema israeliana ha detto alla signora Maguire di tenersi “la sua propaganda per sé”, dopo che la stessa aveva definito Israele uno “Stato di apartheid”. La signora Maguire (66 anni) ha esortato Israele a porre fine alla “politica di apartheid” contro i palestinesi e all”assedio di Gaza, ma è stata zittita da uno dei giudici che le ha detto che l”Aula non è un luogo di propaganda.

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I giudici hanno detto al Premio Nobel per la Pace di non credere alla sua affermazione di non sapere che Israele avesse disposto nei suoi confronti il divieto di ingresso nel paese per 10 anni.

La signora Maguire è rimasta in un centro di detenzione dell”aeroporto Ben Gurion, vicino a Tel Aviv da martedì scorso, quando è atterrata con una delegazione di donne per la pace per partecipare a una conferenza insieme ad altri cinque Premi Nobel per la Pace.

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L”accusa ha respinto il compromesso proposto dal tribunale in base al quale si sarebbe consentito alla signora Maguire di far parte della delegazione di pace per due giorni per poi lasciare il paese.

La signora Maguire si trovava a bordo della Rachel Corrie, che nel giugno scorso fu intercettata da un commando della marina israeliana e scortata fino al porto di Ashdod, e fu espulsa dopo essere stata trattenuta per due giorni. Il fatto avvenne cinque giorni dopo che i nove attivisti turchi erano stati uccisi negli scontri, quando i soldati israeliani scesero a bordo della Mavi Marmara, una delle imbarcazioni della flottiglia di aiuti internazionali a Gaza.

Secondo le autorità israeliane, la signora Maguire, prima di essere espulsa lo scorso giugno, aveva firmato un documento che sanciva il suo divieto di ingresso in Israele per 10 anni.

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Ma il suo avvocato, Orna Cohen, ha affermato che dopo che gli attivisti a bordo della Rachel Corrie furono condotti ad Ashdod, era stato deciso che nei loro confronti non sarebbe stato emesso un divieto permanente di ingresso in Israele. Ha inoltre affermato che nessuna disposizione del genere sia stata presentata alla sua assistita al suo arrivo in Israele e di essere stata informata dalle autorità aeroportuali israeliane che la disposizione risultava sul sistema informatico dell”aeroporto.

 

Fonte: www.irishtimes.com.

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Traduzione per Megachip a cura di Manlio Caciopo.

 

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