'Alternativa e l''onda araba: no a un nuovo intervento militare'

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2 Marzo 2011 - 23.37


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Alternativa saluta con favore le rivolte popolari che in Tunisia e in Egitto hanno fatto cadere dittature pluridecennali, corrotte, incapaci e asservite agli interessi stranieri.
Spetta alle forze popolari di quei paesi, ora finalmente libere di agire, indirizzare la vita politica verso il soddisfacimento delle richieste della gran massa della popolazione, sconfiggendo i tentativi di chi vorrebbe indirizzare i mutamenti in corso verso la salvaguardia di privilegi, di interessi privati subalterni a potenze straniere.

Mentre in Tunisia ed Egitto la contrapposizione fra la gran massa della popolazione e l”apparato di potere appare netta, diversa è la situazione in Libia, dove sia il popolo che l”apparato di potere appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali.
Il rischio è che i paesi occidentali strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e sofferenze, per giustificare l”ennesimo intervento militare.
L” Iraq e l” Afghanistan mostrano ogni giorno, in modo inequivocabile, come i cosiddetti “interventi umanitari” siano in realtà tappe di un progetto strategico finalizzato al controllo delle risorse (soprattutto energetiche).
Si tratta di vere e proprie guerre sanguinose, che il nostro Paese combatte in violazione della Costituzione e della volontà popolare, e che hanno portato ulteriori sofferenze a popolazioni già provate.
Non facciamoci coinvolgere in un altro intervento militare.‘

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