L'assassinio di Vittorio Arrigoni: la sicurezza del depistaggio

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16 Aprile 2011 - 22.12


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di Lorenzo Declich.

Allora, parliamoci chiaro.

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Io cito spesso DEBKAfile, un sito di spie israeliane. Fanno soprattutto letteratura, non giornalismo, fanno spy litterature nella quale inseriscono elementi di verità e non. Tirano l”acqua al loro mulino, va bene? E se c”è una cosa su cui davvero delirano è la Palestina. Se c”è una fonte da non considerare affidabile – o comunque da leggere con attenzione – in quel contesto è proprio DEBKAfile. E invece sembra che ci sia stata una specie di epidemia di amanti di DEBKAfile, specialmente in Italia. Stavolta è facile capire chi ne sia stato contagiato perché gli articoli di DEBKAfile sulla vicenda di Vittorio Arrigoni contengono un refuso abbastanza evidente e ripetuto, tanto da farmi pensare che sia stato fatto apposta: al-tahwir al-jihad invece di al-tawhid wa al-jihad (trattasi di uno dei nomi di uno dei gruppi salafiti estremisti della Striscia).

Bene, fate ”st”esercizio:

  1. su google digitate fra virgolette al-tahwir al-jihad;
  2. fatevi un giro fra i link che escono fuori dalla ricerca e determinate chi ha citato la fonte e chi no.

Per la cronaca questi qua nel video chiedevano la liberazione del leader dei Jahafil al-Tawhid wa al-Jihad, Hisham al-Su`aydani (o Sa`idani), un giordano detto anche al-Walid al-Maqdisi, messo in prigione da Hamas lo scorso marzo e del quale sono in grado di darvi la foto:

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Nel sito da cui l”ho presa si dice che questo qui è uno che ha preso un sacco di soldi dai Giordani per fare attacchi contro Hamas a Gaza.

Ma andiamo avanti.

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Non mi risulta che si autoproclamino “Brigata Mohammed bin Moslama” bensì che citino Muhammad Ibn Maslama (591-666), un compagno del Profeta che andò, secondo la sira, a punire un tale di una tribù che aveva fatto una poesia offensiva nei confronti del Profeta.

Una citazione che, se ci pensate, giustifica il fatto di ammazzare e non rapire qualcuno.

Ma comunque.

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A quanto so nessuna “brigata” di qaidisti o jihadisti etc. etc. prende il nome da personaggi coevi di Maometto, da quelli che l”islam chiama a??ab, o compagni del profeta.

Ma potrei sbagliarmi, fattostà che c”è un po” di confusione nell”identificare questo gruppo salafita e jihadista che avrebbe contatti con al-Qaida.

Cӏ chi lo associa al Jaysh al-islam, chi no.

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Il Jaysh al-islam, esercito dell”islam, emerge in 3 casi:

  1. cattura di Gilad Shalit nel 2006, il soldato isaeliano che è tuttora prigioniero di Hamas;
  2. rapimento del giornalista Alan Johnston sempre nel 2006;
  3. la bomba a inizio 2011 contro la chiesa copta di Alessandria che fece 23 morti.

Nel 1° caso la cattura avviene, sembra, a nome di un buon numero di sigle palestinesi (motivo per cui oggi molti filo-israeliani dicono che “i palestinesi ammazzano i loro amici” riferendosi al link che in quel contesto si costituì fra quelle sigle, un argomento al limite del demenziale).

Curioso, però, che oggi la vulgata voglia che a rapire Gilad sia stato solo Hamas.

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Nel 2° caso il giornalista fu rilasciato dopo che Hamas aveva posto in arresto diversi membri dell”Esercito.

Nel 3° caso l”Esercito negò il proprio coinvolgimento (sulla bomba di Alessandria ci sono forti sospetti che siano coinvolti i servizi egiziani, vedi qui).

Lasciatemi notare quanto sia strana la sequenza di atti malevoli perpetrati da questi qua.

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2 cose nel 2006 e una nel 2011 (fra l”altro smentita).

Andiamo all”attività dei Jahafil al-Tawhid wa al-Jihad:

  1. attentati alla città turistica del Sinai (Egitto) di Dahab nel 2006;
  2. una fatwa del summenzionato Hisham al-Su`aydani datata 5 febbraio 2011 in cui si dice che cristiani ed ebrei sono obiettivi del jihad (seguendo in questo al-Qaida iraqena che intimava di uccidere i cristiani prima del suddetto attentato di Alessandria)
  3. attacchi su Nahal Oz con razzi lo scorso 10 aprile.

Nel 1° caso si è appurato che a fare l”attentato furono i beduini del Sinai.

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Lasciatemi notare anche qui quanto sia strana la sequenza di atti malevoli perpetrati da questi qua.

Lasciatemi fare un po” di entrambistica:

  1. Entrambe le organizzazioni “nascono” nel 2006 ma nel 2006 fanno praticamente nulla.
  2. Entrambe sono accusate di grandi attentati che loro smentiscono di aver fatto e che ulteriori ispezioni confermerebbero non essere opera loro.
  3. Entrambe ringalluzziscono improvvisamente nel 2011.

E ora pensate al fatto che Vittorio Arrigoni è stato ammazzato prima della scadenza dell”ultimatum.

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Anzi, devo essere franco (e un po” brutale) fino in fondo: a me sembra che fosse già morto quando hanno girato il video.

Anche qui, come purtroppo in tanti altri casi, l”unica cosa che davvero sappiamo è che c”è in atto un depistaggio.

E, sia chiaro, non abbiamo sufficienti elementi per determinare chi ne sia l”autore, o anche vi siano all”opera diversi tentativi di narrare la vicenda nella maniera A o B o C.

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I presunti autori del video, intanto, smentiscono di essere coinvolti nella vicenda.

E gli alqaidisti “puri” dicono che chi ha ammazzato Arrigoni è un criminale.

Voglio dire. Ma di che cosa stiamo parlando?

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E” offensivo vedere sui giornali quanto poco spazio si dia all”individuazione delle responsabilità della morte di Vittorio Arrigoni.

C”è chi fa “schede” per spiegare “chi sono i salafiti” etc. etc., dando per scontato – dunque – che siano coinvolti solo loro in questa vicenda.

Cosa che non è, dico davvero.

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Fonte: http://in30secondi.altervista.org/2011/04/16/lassassinio-di-vittorio-arrigoni-la-sicurezza-del-depistaggio/.

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