Il Capo dello Stato che difende la gente di Gaza

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1 Novembre 2011 - 00.14


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di Pino Cabras – Megachip.

È un uomo prudente e misurato, proviene da una lunga militanza nel partito più importante della sinistra ed è presidente della Repubblica. Poco tempo fa ha preso la parola con parole fermissime, argomentazioni lucide e allo stesso tempo accalorate per condannare l”embargo israeliano che strozza Gaza. Tranquilli però, il mondo non si sta rovesciando, non è Giorgio Napolitano. Figuriamoci se lui solleva la questione. Non lo farà mai. È invece il nuovo presidente dell”Irlanda, il politico-poeta laburista Michael D. Higgins, eletto con il 61 per cento dei voti. A metà del 2010 Higgins pronunciò nel parlamento di Dublino un vibrante atto d”accusa nei confronti del governo israeliano. Vi proponiamo il video che attesta il discorso. 

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Higgins contesta il blocco attuato dalle forze armate di Tel Aviv come “illegale”, enumera la lunga serie di violazioni del diritto internazionale perpetrate dallo stato ebraico, delinea la drammatica condizione umanitaria della striscia di Gaza (dove Higgins si è recato in diverse occasioni), e non manca di criticare la politica estera comunitaria, laddove questa mette al bando Hamas e con ciò si impedisce qualsiasi via negoziale.

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Attorno al minuto 6”50”” del video Higgins s”infervora contro la decisione di alcuni paesi europei (tra cui l”Italia) che si sono rifiutati di pronunciare la condanna del bombardamento di una scuola delle Nazioni Unite effettuato dall”aviazione israeliana durante l”operazione Piombo Fuso del 2008-2009, mentre altri paesi europei si erano pronunciati senza problemi.

Nel corso della sua carriera politica, Higgins ha pronunciato discorsi e petizioni contro le violazioni dei diritti umani avvenute in tanti paesi.

Non per questo appoggia la truffa delle “guerre umanitarie”. Da buon poeta ama il senso delle parole e non asseconda le loro derive orwelliane.

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Higgins non sembra avere le intermittenze di quei politici che giustificano la guerra alla Libia «per evitare una catastrofe umanitaria a Bengasi» e poi coprono l”assedio che ha martoriato Sirte girandosi dall”altra parte.

Possiamo anche augurargli buon lavoro e scrivergli due righe di incoraggiamento per il suo nuovo ruolo istituzionale, grazie al quale la sua voce sarà udita con più forza: http://www.president.ie/index.php?section=4&lang=eng. 

 

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