Come uno sciita siriano ucciso dai ribelli diventa un martire cristiano tunisino

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20 Settembre 2012 - 07.34


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di Miguel Martinez – Kelebek Blog.

Da Loonwatch, un interessante esempio di manipolazioni mediatiche.

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A maggio, un certo TimeToFightBack1 – il cui account è stato poi terminato da Youtube – posta in rete un video, intitolato ”Free Syrian Army” Behead a Civilian. E cioè, “l”Esercito  Siriano Libero [la guerriglia antigovernativa] decapita un civile”.  Il contesto non è chiaro, ma “il dialetto, il terreno e l”abbigliamento indicano tutti la Siria“. Soprattutto, gli assasini chiamano la vittima rafi?i, un termine usato negli ambienti sunniti estremisti per indicare gli sciiti, e per estensione anche gli aleviti (alawiti).

 

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Non possiamo dire molto altro, ma l”odio antisciita è certamente forte nella guerriglia siriana, e noi messicani non abbiamo il monopolio dei video, come dire, dimostrativi.

A giugno, il video viene ripreso in parte dal presentatore Tawfiq Okasha sul canale egiziano Masr al-Youm, in un contesto di intensa polemica con i Fratelli Musulmani: senza dare alcuna spiegazione, dichiara che si tratta della decapitazione di “un cristiano convertito in Tunisia, dove aveva appunto trionfato un partito vicino ai Fratelli Musulmani.

Evidentemente, ci sono pochi sciiti e molti cristiani in Egitto, e la situazione siriana è troppo ingarbugliata da lasciarsi facilmente manipolare, quindi la polemica è meglio servito creando un contesto del tutto nuovo per il video.

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Un paio di settimane fa, Okasha ha anche fondato un partito espressamente basato sulla lotta contro i Fratelli Musulmani.

Il passaggio in TV viene colto da Raymond Ibrahim, uno statunitense di origine copta che lavora come ricercatore presso il David Horowitz Freedom Center ed è un “associate fellow” del Middle East Forum di Daniel Pipes: David Horowitz è un signore che sta seduto al centro stesso di una gigantesca ragnatela di strutture e think tank islamofobi, che in otto anni ha incassato 8,5 milioni di dollari da una serie di fondazioni di destra.

Raymond Ibrahim fa il rilancio sul sito del Gatestone Institute di New York, fondato da Nina Rosenwald, ereditiera dell”impero commerciale Sears Roebuck e figlia del fondatore dell”United Jewish Appeal, la primaria organizzazione di raccolta di fondi a sostegno di Israele.

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Nina Rosenwald è anche membro del direttivo di AIPAC, la lobby israeliana negli Stati Uniti, ed è presidente di MEMRI, l”agenzia specializzata nella diffusione di notizie parziali sul Medio Oriente.

Il servizio di Masr al-Youm ricompare così su Youtube, con il titolo “Graphic Video: Muslims Slaughter Christian Convert in ”Moderate” Tunisia“.

In Italia, il video è stato ripreso dal quotidiano Libero.

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Sulla pagina del sito di Libero che ospita il video, leggiamo un tipico commento:

Postato da Florian | 22:54 05/07/2012
Stupido occidente corrotto e vigliacco!
Lo avete guardato fino in fondo questo filmato? Avete avuto il coraggio di guardarlo? Questi filmati dovrebbero essere proposti giornalmente. Io odio l”Islam io odio gli islamici, sono miei nemici. Il motivo risiede nella loro bestiale ottusità. Quanti nostri fratelli cristiani sono costretti a subire queste torture. Io non chinerò mai la testa di fronte a questi rifiuti dell”umanità, non porgerò mai l”altra guancia e se dovesse rendersi necessario li caccerò e li stanerò come si fa con i ratti, nessuna pietà.la stessa che non hanno avuto per questo povero ragazzo sgozzato come una capra. Siano maledetti tutti coloro che consentono giornalmente a questi sgozzatori di circolare per le nostre strade, se esiste l”inferno hanno un posto assicurato. Vorrei un giorno poter vendicare quel ragazzo, non userei una lama, ma a mani nude strapperei le braccia a quel boia e gliele farei ingoiare, maledetto lui e maledetto il dio per il quale sta uccidendo.

 

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Fonte: http://kelebeklerblog.com/2012/09/20/come-uno-sciita-siriano-ucciso-dai-ribelli-diventa-un-martire-cristiano-tunisino.

 

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