'L''Iran, non la Siria, vero bersaglio dell''Occidente'

'L''Iran è sempre più coinvolto nel proteggere il governo siriano: una vittoria di Bashar è una vittoria dell''Iran. E vittorie iraniane non son tollerate ad Ovest [R. Fisk]'

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30 Agosto 2013 - 20.29


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di Robert Fisk.

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Prima che la più stupida
guerra occidentale nella storia del mondo moderno abbia inizio– mi
sto naturalmente riferendo all”attacco alla Siria che tutti noi
dobbiamo ancora ingoiare – potrebbe essere bene dire che i missili
cruise, che fiduciosamente ci attendiamo che si scaglino su una delle
città più antiche dell”umanità, non hanno assolutamente nulla a
che fare con la Siria .

Sono destinati a
danneggiare l”Iran. Sono destinati a colpire la repubblica islamica,
ora che ha un nuovo e brillante presidente – a differenza di quel
picchiatello di Mahmoud Ahmadinejad – proprio nel momento in cui
potrebbe essere appena più stabile.

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L”Iran è il nemico di
Israele. L”Iran è quindi, naturalmente, nemico dell”America. Perciò
si sparano i missili contro l”unico alleato arabo dell”Iran.

Non cӏ nulla di
gradevole da dire sul regime di Damasco. Né questi commenti
scagionano il regime in materia di uso massiccio di gas. Ma io sono
abbastanza vecchio per ricordare che quando l”Iraq – allora alleato
degli Stati Uniti – aveva usato i gas contro i curdi di Hallabjah nel
1988, noi non abbiamo aggredito Baghdad. In realtà, tale attacco
dovette aspettare fino al 2003, quando Saddam non aveva più alcun
gas o una qualsiasi delle altre armi su cui abbiamo avuto degli
incubi.

E a me capita anche di
ricordare che la CIA nel 1988 ha architettato la storiella che l”Iran
fosse responsabile per le gasazioni di Hallabjah, una tangibile bugia
che si è concentrata sul nemico dell”America che Saddam stava allora
combattendo per nostro conto. E migliaia – non centinaia – morirono
ad Hallabjah. Ma così va il mondo. Tempi diversi, standard diversi.

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E suppongo che valga la
pena notare che quando Israele ha ucciso fino a 17mila uomini, donne
e bambini in Libano nel 1982, in una invasione ipoteticamente
provocata dal tentativo dell”OLP di assassinare l”ambasciatore
israeliano a Londra – era in realtà il compagno di Saddam Abu Nidal
ad aver organizzato l”uccisione, non l”OLP, ma questo non conta, ora
– l”America semplicemente si limitò a far appello a entrambe le
parti affinché esercitassero “moderazione”. E quando,
pochi mesi prima di quella invasione, Hafez al-Assad – padre di
Bashar – inviò suo fratello fino ad Hama per spazzare via migliaia
di ribelli dei Fratelli Musulmani, nessuno mormorò una sola parola
di condanna. “Regole di Hama” fu il modo in cui il mio
vecchio collega Tom Friedman cinicamente definì questo bagno di
sangue.

In ogni caso, cӏ una
Fratellanza diversa in campo oggigiorno – e Obama non ha potuto
nemmeno dire né a né ba quando il loro presidente eletto è stato
deposto.

Ma aspetate un
attimo. Non fu che forse che l”Iraq – quando era il “nostro”
alleato contro l”Iran – fece anch”esso uso di gas contro l”esercito
iraniano? Lo fece. Ho visto le persone colpite da ferite come quelle
di
Ypres
in conseguenza di questo folle attacco di Saddam – ufficiali
statunitensi , dovrei aggiungere, hanno visitato il campo di
battaglia più tardi e riferito a Washington – e non ce n”è fregato
un fico secco. Migliaia di soldati iraniani nella guerra 1980-1988
sono stati avvelenati a morte da questa arma vile.

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Sono tornato aTeheran
durante la notte su un treno di feriti militari e ho sentito la puzza
di questa roba per davvero, aprendo i finestrini nei corridoi per
liberare i miasmi del gas. Questi giovani avevano ferite su ferite –
letteralmente. Avevano piaghe orribili in cui galleggiavano piaghe
ancora più dolorose che si avvicinano all”indescrivibile. Eppure,
quando i soldati sono stati inviati agli ospedali occidentali per
ricevere delle cure, noi gazzettieri definimmo questi feriti – dopo
prove fornite dall”ONU infinitamente più convincenti di quelle che
stiamo probabilmente per ottenere da fuori Damasco – “presunte”
vittime del gas.

Ebbene, cosa stiamo
facendo in nome del cielo? Dopo che innumerevoli migliaia di persone
sono morte nell”impressionante tragedia della Siria, improvvisamente
– ora , dopo mesi e anni di soperchierie – ci stiamo arrabbiando
per qualche centinaio di morti. Terribile. Inconcepibile. Sì, questo
è vero. Ma avremmo dovuto essere traumatizzati sul campo da questa
guerra nel 2011. E nel 2012. Ma perché ora?

Sospetto di saperne il
motivo. Io penso che lo spietato esercito di Bashar al-Assad potrebbe
essere proprio in procinto di vincere contro i ribelli che noi
segretamente armiamo. Con l”assistenza del libanese Hezbollah –
alleato dell”Iran in Libano – il regime di Damasco ha debellato i
ribelli a Qusayr ed è lì per lì per sgominarli anche a nord di
Homs. L”Iran è sempre più profondamente coinvolto nella protezione
del governo siriano. Per questo motivo una vittoria per Bashar è una
vittoria per l”Iran. E vittorie iraniane non possono essere tollerate
dall”Occidente.

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E già che siamo in tema
di guerra, che cosa è successo a quei magnifici negoziati
israelo-palestinesi di cui si vantava John Kerry? Mentre esprimiamo
la nostra angoscia per le orribili gasazioni in Siria, la terra di
Palestina continua ad essere divorata. Le politiche Likudiste di
Israele – ossia negoziare per la pace fino a quando non sarà rimasta
alcuna Palestina – continuano a ritmo sostenuto, ed è per questo che
l”incubo del re Abdullah di Giordania (assai più opprimente di
quello delle “armi di distruzione di massa ” da noi
vagheggiato nel 2003) diventa ancora più grande: che la “Palestina”
sarà in Giordania, non in Palestina.

Ma se dobbiamo
credere alle sciocchezze che escono da Washington, Londra, Parigi e
dal resto del mondo “civilizzato”, è solo una questione di
tempo prima che la nostra spada rapida e vendicativa si scagli sui
damasceni. Il fatto di osservare i leader del resto del mondo arabo
mentre applaudono a questa distruzione è forse la più dolorosa
esperienza storica che la regione debba sopportare. E la più
vergognosa. Se non fosse per il fatto che staremo attaccando i
musulmani sciiti e i loro alleati al ritmo del battimani dei
musulmani sunniti. Ed è ciò di cui la guerra civile è fatta.

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Traduzione per Megachip a cura di
Sebastian Versus.

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