Destino beffardo

Destino beffardo per le due ragazze sparite in Siria: inneggiavano ad Al-Nusra che ora rivendica il rapimento.
[Francesco Gori]

Destino beffardo
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2 Gennaio 2015 - 13.38


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di Francesco Gori.

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Il Fronte Jabat al Nusra, gruppo siriano legato ad Al Qaeda, conferma
di tenere in ostaggio Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. “E’ vero,
abbiamo noi le due italiane, perché il loro Paese sostiene i raid in
Siria contro di noi”, afferma Abu Fadel, membro dell’organizzazione,
contattato dalla Dpa dopo il video delle due ragazze diffuso mercoledì.
Anche l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato la
notizia.

Il portavoce, Rami Abdel Rahman, ha dichiarato: “Ho ricevuto
informazioni a conferma che Al Nusra detiene le due donne italiane
rapite alla periferia occidentale di Aleppo”.

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All’indomani del loro rapimento, avvenuto il 31 luglio scorso in un
villaggio nei pressi della città di Aleppo, i media avevano fatto
circolare numerose immagini delle due ragazze, da anni impegnate come
attiviste al fianco dell’opposizione anti Assad. Tra le tante foto, una in particolare aveva suscitato molti dubbi sulla reale attività svolta dalle due ragazze, descritte sempre come due volontarie impegnate in progetti di cooperazione in Siria. In una immagine si
vedono Ramelli e Marzullo, nel corso di una manifestazione contro
Assad, mentre tengono in mano un cartello che recita: “Agli eroi di Liwa
Shuhada grazie per l’ospitalità e se Dio vuole vediamo la città di
Idlib libera quando ritorneremo”.

Liwa Shuhada al-Islam è un gruppo ribelle islamista il cui nome
significa “La Brigata dell’Islam”. La Brigata inneggiata dalle due
ragazze lombarde è considerata dagli esperti di terrorismo
internazionale una sigla vicina al Fronte al Nusra, braccio di al Qaeda
in Siria, di chiara matrice jihadista. Questa brigata ha rivendicato
inoltre l’attentato che nel luglio del 2012 ha ucciso a Damasco dei
funzionari governativi.

La notizia del rapimento era stata data per prima dal quotidiano
libanese Al-Akhbar, che raccontava come le due giovani fossero state
attirate con l’inganno nella ”casa del capo del Consiglio rivoluzionario
di Alabsmo” con il giornalista de Il Foglio Daniele Ranieri,
che era riuscito a scappare.  Una ricostruzione, però, quella del
rapimento e della fuga solitaria del giornalista che da anni intrattiene
rapporti con l’opposizione armata in Siria, che non ha mai convinto
fino in fondo.

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Secondo altre versioni, le due ragazze erano ospiti del capo del
Consiglio Rivoluzionario, in un villaggio controllato dall’Esercito
Libero di Siria, l’alleanza di cui fa parte proprio Liwa Shuhada,
fazione islamista con cui le due erano in contatto. Nella zona da tempo è
presente anche Jabat Al Nusra, che ha rivendicato, dopo mesi di
silenzio, il rapimento delle due ragazze. Potrebbe essere stato il
gruppo Liwa Shuhada a cedere Ramelli e Marzullo al braccio siriano di al
Qaeda.

Il quotidiano italiano La Repubblica parla invece di una “gestione
collettiva” del rapimento, che vedrebbe i miliziani dell’Esercito
Siriano Libero (che l’Occidente considera “moderati”) ricoprire il ruolo
di carcerieri delle due italiane. E proprio la vicinanza tra alcune
fazioni dell’ELS  (come Liwa Shuhada) e al Nusra avrebbe reso possibile
questo tipo di rapimento, rendendo particolarmente complicato il
percorso per la liberazione di Ramelli e Marzullo.

I sequestri di persona sono un terreno di alleanza tra i jihadisti in
Siria. Spesso, ricorda Maurizio Molinari su La Stampa, Ã¨ Isis a gestire
i sequestri con maggiori risvolti politici o di propaganda, mentre ad
altri gruppi jihadisti, come al Nusra, spetta il compito di condurre
trattative di ostaggi tese a ottenere riscatti necessari ad alimentare
le casse dell’organizzazione. Fra
gli stranieri più ambiti vi sono quelli di Paesi noti per pagare i
riscatti, come l’Italia e la Francia. Da Parigi i gruppi jihadisti hanno
ottenuto  in questi anni una cifra stimata attorno ai 18 milioni di
dollari. 

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Secondo una fonte dei servizi di informazione e sicurezza, la
trattativa per liberare le due ragazze italiane è “in una fase
delicatissima”. Il video è ritenuto autentico dagli 007 italiani, anche
se c’è qualche dubbio sulla data (il 17  dicembre), indicata sul foglio
tenuto in mano da una delle ragazze.

«Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo», dice in inglese con un
forte accento italiano e tenendo gli occhi bassi, la prima delle
ragazze. «Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di
riportarci a casa prima di Natale. Siamo in estremo pericolo e potremmo
essere uccise», prosegue con tono provato. «Il governo e i suoi
mediatori sono responsabili delle  nostre vite», conclude senza mai
guardare la telecamera mentre l’altra giovane italiana la fissa per
pochi secondi.

Il link al video pubblicato su YouTube è stato postato da un giornalista
arabo, Zaid Benjamin, su twitter (@ziadbenjamin) con l’hashtag #Syria A
Video shows 2 Italian hostages believed they were aid workers held by
Jabhat Al-Nusra http://youtu.be/ma6RoszaMPE (`un video mostra due
ostaggi italiane, probabilmente volontarie, tenute da Jabhat al-Nusra/).

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Fonte: http://spondasud.it/2015/01/destino-beffardo-per-le-due-ragazze-sparite-in-siria-inneggiavano-al-nusra-che-ora-rivendica-il-rapimento-6177.

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