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di Fiorangela Altamura.
Un’aula
universitaria all’Università di Salerno, a Fisciano. Proiettano “Maidan, The
Aftermathâ€, un documentario sul battaglione Azov, il reparto militare
di ispirazione nazifascista che il governo ucraino scaglia contro le
popolazioni del Donbass. Segue il dibattito. Quando mi sono alzata in piedi e
ho preso parola non ho potuto che cominciare dal significato del progetto che
sta dietro la presentazione del documentario, a Salerno e in altre 20 cittÃ
d”Europa. Lo spunto di questa campagna è il terzo anniversario delle manifestazioni
di piazza ucraine poi passate alla storia come EuroMaidan. Iniziarono pacifiche,
confluirono in un colpo di Stato trainato da USA/NATO/UE e sfociarono in una
guerra civile perché le popolazioni russofone dell’est non vollero
sottomettersi.
universitaria all’Università di Salerno, a Fisciano. Proiettano “Maidan, The
Aftermathâ€, un documentario sul battaglione Azov, il reparto militare
di ispirazione nazifascista che il governo ucraino scaglia contro le
popolazioni del Donbass. Segue il dibattito. Quando mi sono alzata in piedi e
ho preso parola non ho potuto che cominciare dal significato del progetto che
sta dietro la presentazione del documentario, a Salerno e in altre 20 cittÃ
d”Europa. Lo spunto di questa campagna è il terzo anniversario delle manifestazioni
di piazza ucraine poi passate alla storia come EuroMaidan. Iniziarono pacifiche,
confluirono in un colpo di Stato trainato da USA/NATO/UE e sfociarono in una
guerra civile perché le popolazioni russofone dell’est non vollero
sottomettersi.
Il
documentario proposto è frutto di un programma finanziato da un”agenzia dell”UE
che “sostiene i progetti meritevoli che rendono coesa l”Europa”. L”UniversitÃ
di Salerno, tramite una società che organizza eventi e volontari, si è prestata
a proiettarlo in anteprima in Italia.
documentario proposto è frutto di un programma finanziato da un”agenzia dell”UE
che “sostiene i progetti meritevoli che rendono coesa l”Europa”. L”UniversitÃ
di Salerno, tramite una società che organizza eventi e volontari, si è prestata
a proiettarlo in anteprima in Italia.
Leggiamo
nei dettagli dell”evento e ancor prima nella pagina che sponsorizza il
documentario, dove si mostrano le magnifiche e progressive “prospettive
dei giovani ucraini”, per “spiegare la situazione ucraina ai
cittadini europei”.
nei dettagli dell”evento e ancor prima nella pagina che sponsorizza il
documentario, dove si mostrano le magnifiche e progressive “prospettive
dei giovani ucraini”, per “spiegare la situazione ucraina ai
cittadini europei”.
In
definitiva: per affrontare il tema della guerra in Ucraina si è scelto di
raccontare il punto di vista di un giovane volontario del nazi-battaglione che
combatte al fianco dell”esercito ucraino contro le popolazioni resistenti del
Donbass, proclamatesi Repubbliche autonome.
definitiva: per affrontare il tema della guerra in Ucraina si è scelto di
raccontare il punto di vista di un giovane volontario del nazi-battaglione che
combatte al fianco dell”esercito ucraino contro le popolazioni resistenti del
Donbass, proclamatesi Repubbliche autonome.
Parlo
al pubblico – poche persone – che ha appena assistito alla proiezione e vado
dritta al nocciolo della questione. Questo documentario rappresenta una chiara
scelta politica visto che l”UE ha voluto il golpe ucraino e sostiene l”attuale
governo antidemocratico, in guerra contro la propria popolazione e nella cui
compagine governativa vede partiti della destra estrema.
al pubblico – poche persone – che ha appena assistito alla proiezione e vado
dritta al nocciolo della questione. Questo documentario rappresenta una chiara
scelta politica visto che l”UE ha voluto il golpe ucraino e sostiene l”attuale
governo antidemocratico, in guerra contro la propria popolazione e nella cui
compagine governativa vede partiti della destra estrema.
Il
documentario umanizza la figura del giovane volontario del battaglione Azov e
dei suoi amici, di cui mostra fidanzatine e famiglie, e passa per
l”addestramento e i combattimenti di quelli che vengono presentati come patrioti
liberatori contro l”aggressore russo.
documentario umanizza la figura del giovane volontario del battaglione Azov e
dei suoi amici, di cui mostra fidanzatine e famiglie, e passa per
l”addestramento e i combattimenti di quelli che vengono presentati come patrioti
liberatori contro l”aggressore russo.
Il
moderatore ha tentato di sdrammatizzarne la portata politica e richiesto
interventi che si attenessero al documentario in sé. Gli organizzatori hanno
ammesso che si trattasse di una “prospettiva di parte” e fosse
complicato segnare “la linea di demarcazione tra nazionalismo e degenerazione
neo-nazistaâ€, ma naturalmente la discussione che si è sviluppata è stata tutta
politica.
moderatore ha tentato di sdrammatizzarne la portata politica e richiesto
interventi che si attenessero al documentario in sé. Gli organizzatori hanno
ammesso che si trattasse di una “prospettiva di parte” e fosse
complicato segnare “la linea di demarcazione tra nazionalismo e degenerazione
neo-nazistaâ€, ma naturalmente la discussione che si è sviluppata è stata tutta
politica.
In
aula c’erano anche giovanissime ragazze ucraine dei progetti Erasmus favorevoli
all”azione del battaglione Azov. Due di loro sostenevano di aver conosciuto
personalmente, a Mariupol, quei giovani che combattono “per l”orgoglio ucraino,
per la libertà â€.
aula c’erano anche giovanissime ragazze ucraine dei progetti Erasmus favorevoli
all”azione del battaglione Azov. Due di loro sostenevano di aver conosciuto
personalmente, a Mariupol, quei giovani che combattono “per l”orgoglio ucraino,
per la libertà â€.
“LibertÃ
da chi?â€, chiedevamo io e la compagna Svetlana -intervenuta a spiegare chi
fossero questi volontari e di quali crimini si fossero macchiati- e loro zitte
o flebilmente: “dall”invasione, ingerenza russa”.
da chi?â€, chiedevamo io e la compagna Svetlana -intervenuta a spiegare chi
fossero questi volontari e di quali crimini si fossero macchiati- e loro zitte
o flebilmente: “dall”invasione, ingerenza russa”.
Le
ragazze confondevano le aspirazioni a vivere in un paese democratico – essendo il
loro modello quello degli altri paesi UE – con la negazione di ingerenze
esterne e la degenerazione politica attuale che ha messo fratelli contro
fratelli e fa dire loro “l”Ucraina non è mai stata unita”. Quali sono i valori trasmessi adesso alla “generazione Erasmus” da questa Europa? L”Europa che vorrebbe unire i popoli, ma che incoraggia nuovi odi.
ragazze confondevano le aspirazioni a vivere in un paese democratico – essendo il
loro modello quello degli altri paesi UE – con la negazione di ingerenze
esterne e la degenerazione politica attuale che ha messo fratelli contro
fratelli e fa dire loro “l”Ucraina non è mai stata unita”. Quali sono i valori trasmessi adesso alla “generazione Erasmus” da questa Europa? L”Europa che vorrebbe unire i popoli, ma che incoraggia nuovi odi.
Solo
una si è smarcata dalla propaganda occidentale.
una si è smarcata dalla propaganda occidentale.
Gli
italiani presenti in sala, invece, non hanno preso espressamente posizione ma
annuito alle nostre denunce, alle nostre ricostruzioni e infine ci hanno
ringraziate per aver portato alla discussione un punto di vista imprescindibile
e volutamente ignorato in partenza.
italiani presenti in sala, invece, non hanno preso espressamente posizione ma
annuito alle nostre denunce, alle nostre ricostruzioni e infine ci hanno
ringraziate per aver portato alla discussione un punto di vista imprescindibile
e volutamente ignorato in partenza.
Abbiamo
presentato le ragioni di chi sostiene i valori dell”antifascismo,
dell”autodeterminazione dei popoli e della democrazia, abbiamo parlato delle
ingerenze USA/NATO e della propaganda antirussa, abbiamo ricordato la tragedia
di Odessa e i bombardamenti e le sofferenze che soffrono i civili, la
resistenza dei partigiani del Donbass.
presentato le ragioni di chi sostiene i valori dell”antifascismo,
dell”autodeterminazione dei popoli e della democrazia, abbiamo parlato delle
ingerenze USA/NATO e della propaganda antirussa, abbiamo ricordato la tragedia
di Odessa e i bombardamenti e le sofferenze che soffrono i civili, la
resistenza dei partigiani del Donbass.
E di
fronte al moderatore che continuava ad affermare “la guerra è brutta, mai
più guerre”, non ho potuto che concludere affermando che la pace può
nascere solo dalla maturazione di una coscienza popolare che rifiuta le
ingiustizie e pretende democrazia e giustizia sociale.
fronte al moderatore che continuava ad affermare “la guerra è brutta, mai
più guerre”, non ho potuto che concludere affermando che la pace può
nascere solo dalla maturazione di una coscienza popolare che rifiuta le
ingiustizie e pretende democrazia e giustizia sociale.
“Vogliamo
la pace” è affermazione vana e inefficace se non accompagnata dalla
rivendicazione dei propri valori e dal rifiuto degli obiettivi dietro i
conflitti che si servono anche della sporca e subdola propaganda cui abbiamo
dovuto assistere, in data 21 novembre 2016, in un”università pubblica italiana.
la pace” è affermazione vana e inefficace se non accompagnata dalla
rivendicazione dei propri valori e dal rifiuto degli obiettivi dietro i
conflitti che si servono anche della sporca e subdola propaganda cui abbiamo
dovuto assistere, in data 21 novembre 2016, in un”università pubblica italiana.
DONAZIONE
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