Colloqui difficili sulla Siria in Kazakhstan

Iniziati ad Astana i colloqui per una soluzione politica alla crisi siriana. Presenti la delegazione di Damasco e i rappresentanti di 15 gruppi di opposizione.

Colloqui difficili sulla Siria in Kazakhstan
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23 Gennaio 2017 - 20.13


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di:

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Bogdana Ivanova, Astana

Talal Khrais, Beirut

Paola Angelini, Roma

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In Kazakistan sono iniziati i colloqui per ottenere una soluzione politica alla crisi siriana. La capitale Astana ospita la delegazione del governo della Repubblica Araba Siriana, guidata da Bashar al-Jaafari, oltre ai rappresentanti di altri quindici gruppi dell’opposizione.


Ieri alla vigilia del meeting, gli esperti della Federazione Russa, della Turchia e della Repubblica Islamica dell’Iran hanno esaminato per diverse ore i temi oggetto dell’incontro e la questione del consolidamento del cessate il fuoco (una tregua molto precaria: sono 9 le vittime solo oggi, 23 gennaio).

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Sono stati esclusi dai colloqui i Curdi, le Forze democratiche siriane, un gruppo armato multietnico e multi confessionale. Nemmeno i Paesi del Golfo non sono stati coinvolti.

Milleseicento cinquanta (1650) giornalisti provenienti da tutto il mondo, compresa l”Associazione Assadakah, rappresentata da Bogdana Ivanova.

Gruppi armati tentano di migliorare le loro condizioni sul campo di battaglia ma l’Esercito governativo e gli alleati guadagnano sempre più terreno. Dall’assediata Deir Ezzor, nell’est della Siria, lungo l’Eufrate giungono i gruppi armati che hanno tentato un assalto per occupare il famoso aeroporto militare, difeso dalle forze governative. La parte della città controllata dai governativi dopo la caduta di Palmira è tagliata fuori da qualsiasi possibilità di un contrattacco da occidente. L’esercito siriano guadagna più terreno e gli alleati hanno preso d’assedio, 3 giorni fa, la maggiore parte di Wadi Barada, vicino Damasco, settore chiave per la fornitura di risorse idriche alla capitale siriana.

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Una guerra molto difficile da raccontare: si dovrebbe combattere lo Stato Islamico, tutti insieme, ma si prevede un fallimento del negoziato, e la gente continua a soffrire e a morire.

Il governo turco, all’inizio, chiedeva al Presidente siriano di andarsene, ma al-Assad non è andato via. Adesso la Turchia si accontenta che i curdi di Siria vengano fermati.

La Federazione Russa fin dalle prime ore di colloqui tra le parti in conflitto, ha fatto sapere che le notizie non sono positive. Sembra che le forze armate russe tentino di trovare una vittoria diplomatica.

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Nel frattempo Mosca ha firmato un accordo di lungo termine con la Siria, il primo nella base dell’aviazione militare di Latakia, città molto vicina al confine con la Turchia, sulla costa del Mediterraneo, il secondo riguarda l’ampliamento della base navale a Tartus con un’intesa lunga 45 anni.





Fonte: http://assadakah.com/2017/01/23/e-uno-scenario-ancora-confuso-in-kazakistan/.




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