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La vittoria di Barack Obama e la recente approvazione del pacchetto clima in sede europea costituiscono due eventi di fondamentale importanza per lo sviluppo di un”economia meno dipendente dai combustibili fossili e a basso impatto ambientale.
A ciò si aggiunge che la crisi del mercato e dell”ideologia liberista sta riportando in auge l”intervento dello Stato, indispensabile per promuovere e accelerare la ricerca e gli investimenti nelle nuove tecnologie e nei nuovi prodotti. Dunque, oggi si sono create delle condizioni che possono permettere di coniugare i valori e gli obiettivi dell”ambientalismo con un”impostazione di politica economica di sinistra. Ciò significa che a prescindere dallo sbarramento elettorale, dobbiamo impegnarci per costruire un”ampia coalizione “rosso-verde” per rilanciare una politica di programmazione dello sviluppo. Â
Uno dei pilastri di questa politica consiste nella programmazione degli investimenti per ridurre il divario Nord-Sud, per accelerare il processo di riconversione energetico-ambientale dell”economia e per accrescere l”occupazione stabile e ben retribuita.
Per essere più precisi, in una strategia di riconversione energetico-ambientale che punti allo sviluppo dell”energia rinnovabile ed al risparmio ed efficienza energetica, lo Stato deve svolgere un ruolo trainante sia utilizzando la domanda pubblica e le imprese ancora sotto il controllo pubblico, cui si affiancano il sistema delle università e dei centri di ricerca; sia potenziando la scuola pubblica e l””educazione ambientale”; sia attraverso il fisco, gli standard e i divieti.
Anche nel settore del credito è necessario un intervento politico poiché oggi le banche sono diventate dei soggetti autoreferenziali in cerca di profitti di brevissimo termine ed hanno accumulato un enorme potere economico che condiziona lo sviluppo dell”intera società . Â
Una strada potrebbe essere quella di coinvolgere le banche in un patto con sindacati e imprese affinché le banche si assumano le loro responsabilità e i loro impegni in modo chiaro e trasparente di fronte al paese. In sintesi, occorre un nuovo intervento dello Stato per una distribuzione della ricchezza più equa e per canalizzare le risorse finanziarie verso l”economia reale.
Per concludere, vorrei sperare che i gruppi dirigenti dei partiti ambientalisti e di sinistra siano abbastanza responsabili e lungimiranti per cogliere le opportunità che si stanno prospettando nella nuova fase storica.
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