Speranze diverse dagli stessi numeri

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23 Giugno 2010 - 18.26


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Gli analisti economici del Global Europe Anticipation Bulletin (GEAB) ci hanno abituato, un bollettino dopo l”altro, a letture sorpendenti e originali della Grande Crisi. E” istruttivo leggere l”impressionante mole di fatti proposta nel recente Bollettino n. 45.

Alla loro interessante analisi si affianca un diverso modo di collegare i fatti da parte di Stefano D”Andrea. Si tratta di visioni che ci permettono di non renderci prigionieri né del vicolo cieco del caso Fiat-Pomigliano né di qualsiasi illusione sul rilancio della crescita a debito.

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di Stefano D”Andrea – da appelloalpopolo.it.

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Felice Capretta e i suoi collaboratori hanno tradotto ottimamente il GEAB n. 45 di LEAP/E2020, del 16 maggio 2020. LEAP/E2020 “tifa”, evidentemente, per l”Europa continentale (mi sembra indubitabile).

E quindi può sbagliare previsioni e analisi a favore dell”Europa. Inoltre, se anche volessimo tralasciare il tifo, è comunque certo che LEAP/E2020 non ha alcun interesse a tener conto dell”impoverimento “momentaneo” (come minimo potrebbe durare qualche anno) dei cittadini degli stati europei.

Agli autori del rapporto non interessa se i cittadini degli stati europei, per sopravvivere, si indebiteranno, se perderanno parte delle tutele sociali che avevano. Né ad essi interessa che i cittadini degli Stati europei hanno già perduto alcune tutele e già da tempo, in grande percentuale, non risparmiano ma, anzi, in molti stati hanno comprato a credito, con mutui trentennali, immobili che tra dieci anni, forse, “se tutto andrà bene”, avranno il valore che avevano due anni fa e in altri stati hanno svolto, in percentuale notevole, vacanze a credito. Figuriamoci, poi, se LEAP/E2020 ha un minimo di interesse per tutte le conseguenze non materiali, ma spirituali e culturali, che la scelta europea e globalista dell”ultimo ventennio ha comportato sulla nuda vita dei cittadini europei. LEAP/E2020 narra la lotta tra alcune volontà di potenza.

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Le volontà di potenza sono quelle dell”Europa continentale, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Nel narrare questa lotta LEAP/E2020 è ottimista. Vede unità, determinazione e coraggio in Europa, cecità e ormai impossibilità di reagire in Gran Bretagna e incapacità-impossibilità negli Stati Uniti.

Può anche darsi che i bravi analisti di LEAP/E2020 abbiano ragione. Io mi limito ad osservare che coloro che hanno interesse a far sparire le automobili dalle città, a tassare gravemente l”automobile, a far tornare i bambini in strada, a bandire giocattoli mostruosi, a vietare il credito al consumo, a limitare il finanziamento degli immobili al 50% del prezzo e il tempo di restituzione del prestito a quindici anni, a reintrodurre l”equo canone, ad abrogare la legge antitrust e a ridare efficacia all”art. 43 della Costituzione della Repubblica Italiana, a ridare al Governo sotto il controllo del Parlamento la manovra sulla riserva frazionaria, ecc. ecc. (i lettori di www.appelloalpopolo.it hanno ormai un”idea ben chiara di quelle che a nostro avviso sono le priorità), coloro che hanno questi interessi, dicevo, non riceverebbero alcun vantaggio dalla vittoria netta della volontà di potenza europea.

Certo, se alla fine LEAP/E2020 avesse ragione, “a conclusione” della crisi, mutato il concetto di occidente (ossia spostatosi l”occidente verso oriente, o meglio identificatosi con quella che ora è la parte orientale), i capitali affluirebbero in Europa e i cittadini potrebbero cominciare a vivere a credito come hanno fatto per tanto tempo gli Statunitensi e i cittadini del Regno Unito; per poi scoprirsi uomini pieni di larve (cfr. Il capitalismo parassitario e gli uomini pieni di larve, http://www.appelloalpopolo.it/?p=892), pedine schiave di una forma organizzativa che genererà un”altra crisi.

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Noi speriamo che l”ultimo passaggio, quello “sperato” da LEAP/E2020 non si verifichi. Che l”Europa giunga alla battaglia finale stremata e sia moribonda al momento della vittoria. A quel punto i popoli europei, liberati dal fantasma anglosassone, e stanchi dell”Europa del capitale, della moneta e del credito, recederanno dai Trattati e attaccheranno l”ordine giuridico (europeo) che vorrebbe farli divertire e così di-vertere dalla loro storia; mentre troveranno in quest”ultima – esclusi gli ultimi venti anni, ossia proprio gli anni più “importanti” della storia europea – le fonti di un rinnovato ordine giuridico e morale.

La pace tra i popoli europei risiederà in un”alleanza militare europea e non più in uno spazio disciplinato dalla libera circolazione del capitale, delle merci e del lavoro, dal dogma della concorrenza, da quello monetarista, dal feticcio della libertà di impresa e da quello delle merci. La nostra “fede” non è più irragionevole di quella di LEAP/E2020. Anzi, l”idea potrebbe realizzarsi anche se per l”Europa del capitale le cose non andassero così bene come LEAP/2020 prevede. Se LEAP/E2020 esprime così impunemente le sue speranze, perché noi non dovremmo esprimere le nostre?

Ecco l”intero GEAB n. 45 http://www.scribd.com/doc/33232559/GEAB-45-italiano

 

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