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La sezione italiana della Commissione Trilaterale (Trilateral Commission), influente think tank internazionale, ha tenuto a Roma, il 24 novembre scorso, un “seminario ristretto” sul tema “Scenari di crescita e ”new players” nel Mediterraneo: cosa fa l”Europa (e l”Italia)?”, in collaborazione con l”Istituto Affari Internazionali (IAI), storico centro studi di ispirazione atlantica, da sempre particolarmente attento alle questioni di carattere strategico, in modo particolare afferenti al bacino mediterraneo. L”analisi si è concentrata sul ruolo dei BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), paesi che stanno dimostrando negli ultimi anni una vitalità superiore a quella per l”appunto del cosiddetto sistema trilaterale, composto da Stati Uniti, Europa e Giappone.
Mario Deaglio dell”Università di Torino, e Jacob Kolster, direttore della sezione della Banca Africana di Sviluppo competente per la regione settentrionale del continente, hanno rilevato il dinamismo che questi paesi dimostrano anche sulla scena nord-africana affacciata sul Mediterraneo, citando una serie interessanti di dati, tra i quali, ad esempio, l”export petrolifero dalla Libia verso la Cina, aumentato di ben il 210% nel corso dell”ultimo anno, o il fatto che la Cina è oggi il primo investitore estero in Egitto, con oltre mille imprese attive.
La Commissione Trilaterale annovera in Italia dei soci, tutti scelti per cooptazione, di particolare riguardo: da Enrico Letta a Carlo Pesenti (Italcementi), Roberto Poli (ENI), Luigi Ramponi (senatore, ex capo di Stato Maggiore della Difesa), Gianfelice Rocca (vice-presidente Confindustria, Techint), Carlo Secchi (ex rettore della Bocconi, vice presidente Ispi), Maurizio Sella (Banca Sella, presidente ABI), Marco Tronchetti Provera (amministratore delegato Pirelli, ex presidente Telecom), Franco Venturini (Corriere della Sera), Ferdinando Salleo (ex ambasciatore negli Usa, vice-presidente Medio Credito Centrale), Mario Monti (ex commissario europeo, presidente europeo della Trilateral), Pierfrancesco Guarguaglini (Finmeccanica), Federica Guidi (Ducati, vice-presidente giovani industriali italiani), Enrico Tomaso Cucchiani (Allianz).
Come si vede i vertici di quell”establishment politico-economico italiano che si colloca a cavallo tra politica e industria, fra pubblico e privato, il mondo insomma che fa strategia nel nostro paese.
Fonte: http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1423.
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