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di Debora Billi.
Leggo divertita l”articolo che su Repubblica dà già per morta l”auto elettrica. “Non la vuole nessuno”, è il succo. Si pensava che il mercato si sarebbe gettato a corpo morto sulla novità , invece (almeno in USA) l”elettrico arriva e resta nei piazzali. Mi pare un filino prematuro, fare simili annunci, se non per influenzare la percezione dei potenziali acquirenti.
Si sa, l”auto è alla fine un prodotto “emotivo” e sarò mica scemo a comprare qualcosa che nessuno vuole, preferisco l”ultima moda io. Così, annunciando che non piace finirà davvero col non piacere. In realtà , nell”articolo si fa un”osservazione quantomeno interessante: i modelli disponibili costano la bellezza di 40 mila dollari. Una cifra esagerata, specialmente in periodo di crisi. L”auto elettrica deve farmi risparmiare: se per risparmiare 50 euro di benzina alla volta devo anticiparne 20 mila, suona tanto di presa per i fondelli.
Interessanti anche i numerosi commenti sul blog di Borgomeo. Il più gettonato è: se l”auto elettrica non è in grado di offrire le performances di cui ho bisogno, non la compro. Sarà colpa della comunicazione, stampa o pubblicità , ma nessuno percepisce il vero punto della questione performances: ossia, che dovremo ridimensionare le pretese e ciò a cui siamo abituati. L”auto elettrica non serve a sostituire in modo identico l”auto termica, serve a mettere una pezza ai problemi di mobilità che ci troveremo ad affrontare. Questo dovrebbe entrare bene in testa agli automobilisti, che non sono arrivati neanche lontanamente a tale sorprendente conclusione. L”elettrico non riuscirà mai a farmi andare a 150 km orari per 600 km di fila, ma verrà il giorno in cui saremo contentissimi di poterci spostare a 90 all”ora per 200 km senza dover spendere 5 euro al litro di benzina.
Fin qui, ovviamente, il discorso per i lettori moderati e per i “profani”. Parlando invece a chi è addentro alla questione, segnalo un articolo di Kurt Cobb su Energy Bulletin. Titola “Il feticcio dell”auto elettrica”, e fa naturalmente il passo ulteriore. Ovvero, smentisce che l”elettrico sia la soluzione per la mobilità individuale mondiale. Semplicemente, non ci sono più risorse, materie prime, energia, per fornire a tutti (e mantenere) una nuova auto elettrica.
E” tempo di chiudere con la cultura dell”auto così potremo liberarci della miriade di dannosi effetti collaterali. Ed è tempo di chiudere col feticcio dell”auto elettrica, che è meramente un”estensione della rovinosa cultura dell”auto.
Il futuro, se saremo previdenti e fortunati, sarà dei mezzi pubblici e di poche auto elettriche condivise da un gran numero di persone.
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Fonte: http://petrolio.blogosfere.it/2011/01/le-auto-elettriche-gia-annunciano-il-flop.html.
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