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La manovra di Tremonti varata in queste ore dal governo affossa ancora di più il paese nella depressione economica, deprime le possibilità di ripresa dell”economia, fa pagare alla parte più esposta del paese il peso e le conseguenze di questa crisi. Il pareggio di bilancio del 2014 non ci è stato imposto dall”Unione Europea. E” una scelta politica di Tremonti che in questo mondo rischia di portare il paese ancora di più nella recessione. E” una manovra tutta concentrata furbescamente nel 2013-2014, quando -speriamo- potrebbe esserci un altro governo a fronteggiare l”emergenza economica.
Dopo mesi di inutile ottimismo e di stupida sottovalutazione della portata della crisi, il governo si trova a dover prendere amaramente atto del fallimento della sua politica economica, della fallacia delle sue previsioni iniziali, della futilità delle speranze dell” “effetto traino” legato alla possibile ripresa dell”economia mondiale.
Dopo tre anni di provvedimenti tappabuchi, di mezzemisure all”insegna del marketing e di fumo negli occhi, la situazione economica del paese è gravissima, ed il peggio deve ancora venire. Avere tenuto sotto (parzialissimo) controllo i conti pubblici, senza rilanciare l”economia e la domanda interna, senza dare adeguata protezione sociale ed ai redditi si è dimostrata una strategia fallimentare ed autolesionista, senza futuro.
La manovra di queste ore ne è la dimostrazione, e ora ne paghiamo il prezzo E ancora una volta a subirne le conseguenze è la parte più debole del paese: pensionati, lavoratori a basso reddito, consumatori, utenti dei servizi pubblici.. La reintroduzione dei ticket, l”inserimento dei costi standard nella sanità , la riduzione dei trasferimenti agli enti locali, il blocco degli stipendi nella pubblica amministrazione, l”intervento sulle pensioni stanno lì a dimostrare quanto ancora una volta il prezzo della crisi è pagato dalla fasce sociali più deboli. Tra i più colpiti sono i giovani: e con loro organizzeremo a Lamezia Terme la prossima edizione della controcernobbio, dal 1 al 3 settembre, in cui discuteremo di un piano nazionale del lavoro per i e rilanciare la scuola e l”università publica.
E” possibile, era possibile fare diversamente?
Sbilanciamoci -con la sua manovra da 51 miliardi di euro in 3 anni (per le proposte nel dettaglio www.sbilanciamoci.org- – dimostra che si può fare. Anche tagliando la spesa pubblica: quella militare, delle grandi opere, per le scuole private, per il business della sanità privata. E con una politica fiscale che colpisca le rendite e non i salari, i grandi patrimoni e non i bassi redditi, i consumi ecologicamente dannosi e non i consumi pubblici ed i servizi sociali. E” possibile garantirsi in questo modo un flusso costante di risorse da destinare da una parte all”abbattimento del debito e dall”altra a dare protezione sociale a chi è colpito dalla crisi e a rilanciare un”economia diversa fondata su un nuovo modello di sviluppo.
Serve una tassa sui patrimoni milionari (che ci porterebbe oltre 10 miliardi di euro di entrate), bisogna portare la tassazione delle rendite al 23% e bisogna aumentare l”imposizione fiscale sui redditi superiori ai 70mila euro annui dal 43 al 45%. Nel contempo è necessario ridurre del 20% la spesa militare e cancellare il programma di 131 cacciabombardieri F35 (che ci costano più di 16miliardi di euro). Questi sono passi obbligati in tempi di crisi: in Germania e in Gran Bretagna sono state ridotte le spese militari, in Italia, ancora no.
E servono misure per rilanciare l”economia attraverso un programma di “piccole opere” (cancellando Ponte sullo Stretto e Tav), di sostegno alla green economy (energie rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura biologica, ecc), di incentivo e difesa dei redditi, unica garanzia perchè possa riattivarsi una domanda interna. In questo senso la lotta al precariato, il sostegno alle pensioni più basse, il recupero del fiscal drag e il reddito di cittadinanza sono misure assolutamente necessarie in questa fase.
L”Italia con questo governo e con le politiche fatte negli ultimi tre anni rischia di “uscire” dalla crisi ancora peggio da come ci era entrata. Altri paesi stanno aggiustando la mira, stanno cambiando in parte le loro politiche, si stanno dando, almeno in parte, una vera politica economica ed industriale. Il governo Tremonti ha assecondato un nefasto mix di corporativismo, assistenzialismo e neoliberismo che sta portando l”economia italiana verso una situazione di neofeudalesimo economico. La distruzione del capitale umano e sociale (l”università , la scuola, la coesione sociale, il welfare) rischia di avere effetti nefasti per il futuro e di produrre un livellamento verso il basso accompagnato però dall”accentuazione della forbice delle diseguaglianze, dalla crescita dei privilegi e del disagio sociale. E” ora di cambiare rotta, mettere questo governo quanto prima nelle condizioni di non nuocere e ricostruire le ragioni della speranza di un paese diverso: con un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ed i diritti.
LA CONTROMANOVRA DI SBILANCIAMOCI 2012-2014
50 MILIARDI PER DIFENDERE IL LAVORO, I DIRITTI ED IL WELFARE, RILANCIARE UN”ECONOMIA SOSTENIBILE E GIUSTA, RIDURRE IL DEBITO
Le misure in sintesi
ENTRATE (O MINORI USCITE)
Politiche fiscali
Tassa patrimoniale
In questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo. Anzi lo scudo fiscale e l”allentamento della lotta all”evasione fiscale li hanno ancora di più premiati. Il peso della crisi ricade interamente sulle fasce più povere della popolazione. Proponiamo perciò una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 3 milioni di euro. In questo modo potrebbero entrare nelle casse dell”erario una somma intorno ai 10miliardi e 500milioni di euro.
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ProgressivitÃ
Il nostro sistema fiscale ha perso in questi anni un carattere di vera progressività . Non si tratta solo di raccogliere più risorse, quanto di dare un maggiore senso di giustizia fiscale. Per questo Sbilanciamoci! propone l”aliquota del 45% per i redditi al di sopra dei 70.000 euro e al 49% l”aliquota oltre i 200.000 euro. Si potrebbero recuperare così 1 miliardo e 200 milioni che sarebbero soprattutto (per il 77%) a carico dei contribuenti al di sopra dei 200.000 euro annui. La stima potrebbe aumentare a causa dell”espansione della classe oltre i 200.000 euro a seguito delle misure anti evasione realizzate dal Governo.
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Rendite
Oggi gli interessi sui depositi bancari vengono tassati al 27%, mentre gli interessi sulle obbligazioni, le plusvalenze e i rendimenti delle gestioni individuali e collettive subiscono un prelievo di appena il 12,5%. L”unificazione delle rendite finanziarie ha rappresentato per anni una delle priorità di politica fiscale promossa da Sbilanciamoci! e rappresenterebbe un importante risultato per la giustizia fiscale nel nostro paese. E” possibile portare la tassazione di tutte le rendite al 23%, una soglia che ancora resta allineata con i grandi paesi europei e che non presenta quindi rischi di fughe di capitali. In questo modo sarebbe possibile ottenere almeno 2 miliardi di euro l”anno.
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Tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo
Come per la pubblicità , il business dello sport-spettacolo ha effetti distorsivi sul mercato e distoglie risorse dallo sport per tutti. Si propone pertanto di adottare il metodo francese di tassazione dei diritti televisivi per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Con un”aliquota del 5% sul totale dei diritti versati si potrebbero raccogliere circa 40 milioni di euro l”anno.
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Tassa automobilistica sull”emissione di C02.
Fino ad oggi la tassazione dei veicoli avviene sulla base della cilindrata e dei cavalli fiscali. Chiediamo che la tassazione sui veicoli avvenga in modo progressivo sulla base dell”emissione di C02 che colpirà progressivamente i veicoli più potenti ed ecologicamente inefficienti (come i SUV o i veicoli di vecchia immatricolazione). Le maggiori entrate derivanti da questo diverso modo della tassazione dei veicoli ammonta a 500milioni di euro.
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Tassare la pubblicitÃ
Gli investimenti pubblicitari in Italia sono circa 9 miliardi di euro. Nell”era della grandi concentrazioni dei media e delle agenzie pubblicitarie nessuno può negare l”effetto distorsivo che questa ha su consumi, stili di vita e sulla stessa regolarità della concorrenza tra le imprese. La proposta, dunque, è di frenare i margini di profitto dell”intero comparto pubblicitario aumentando del 5% il prelievo sugli utili, con il duplice obiettivo di ridimensionarne l”invadenza e di drenare risorse da dedicare alla scuola e ad attività culturali per tutti. L”introito atteso è di circa 450 milioni di euro l”anno.
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Riduzione della spesa pubblica
Riduzione stanziamenti grandi opere. Si propone l”abbandono della logica delle grandi opere a favore della ottimizzazione delle reti esistenti e del loro uso (con i necessari adeguamenti e potenziamenti), logica che nel recente passato è stata spesso tralasciata a favore di nuove infrastrutture, più costose, più impattanti, più incerte sotto il profilo attuativo. Il miglioramento sostanziale della qualità della pianificazione e progettazione delle opere pubbliche, basate su indagini e studi di fattibilità economico-finanziaria che consentano di compiere, contestualmente, un raffronto comparativo costi/benefici tra le varie soluzioni per scegliere quelle più efficaci, a minor impatto ambientale, economico, sociale. Il superamento delle procedure speciali derivanti dalla Legge Obiettivo che non consentono di compiere una valutazione ambientale, economica e sociale comparativa tra le diverse ipotesi ed emarginano dai processi decisionali le popolazioni e gli enti locali. La campagna Sbilanciamoci! propone la riduzione degli stanziamenti previsti nei provvedimenti della manovra finanziaria per le infrastrutture. Si tratta di 3,850 miliardi in tre anni.
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Riduzione delle spese militari. Chiediamo la riduzione di 4miliardi di euro della spesa militare che corrisponde a circa il 20% delle spese militari. Questo potrebbe avvenire grazie alla la riduzione degli organici delle forze armate a 120 mila unità , al contenimento delle spese per i sistemi d”arma, ad una integrazione -con economie di scala- dentro la cornice europea e delle Nazioni Unite, naturalmente prevedendo un ruolo delle Forze Armate legato ad autentici compiti di prevenzione dei conflitti e mantenimento della pace e rifiutando ogni interventismo militare.
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Ritiro dall”Afganistan. Chiediamo il ritiro delle truppe italiane dalla missione in Afghanistan (il ruolo e la presenza dell”ISAF sono strettamente intrecciati ad Enduring Freedom in una funzione bellica e di lotta militare al terrorismo) e da tutte quelle missioni internazionali che non abbiano la copertura e il sostegno delle Nazioni Unite. Questa misura farebbe risparmiare 750 milioni di euro alle casse pubbliche.
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No ai caccia F35-JSF. Chiediamo al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter. La rinuncia a proseguire il programma di costruzione dei cacciabombardieri farebbe risparmiare al nostro paese ben 14 miliardi di euro nei prossimi 16 anni. La somma risparmiata in tre anni sarebbe di 1,950 miliardi di euro.
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Chiusura dei CIE. La chiusura dei Centri di Identificazione e Espulsione porterebbe ad un risparmio di circa 115 milioni di spesa per ciascun anno dal 2012 al 2014.
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Copy left. Sbilanciamoci propone l”adozione del software libero da parte di amministrazioni centrali e locali potrebbe portare risparmi molto ingenti. Si otterrebbe un risparmio attorno ai 2 miliardi di euro l”anno sui costi delle licenze (di cui 680 milioni solo per le soluzioni Microsoft). I vantaggi non sarebbero solo economici ma anche quelli di un”eccezionale strumento di trasparenza amministrativa e di controllo della spesa.
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Abolizione dei fondi alle scuole private e del buono scuola: 700 milioni di euro. Questo si risparmierebbe dalla eliminazione dei sussidi pubblici alle scuole private. Si tratta di utilizzare le stesse risorse per rilanciare la scuola pubblica, intervenendo su quelle che sono le emergenze del sistema pubblico: il diritto allo studio, l”edilizia scolastica, la qualità dell”offerta formativa.
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Convenzioni con le strutture private. Sbilanciamoci propone l”istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta che esamini lo stato delle convenzioni con le strutture private, che costituiscono una grossa fetta della spesa sanitaria e dei suoi sprechi ed abusi.
Sbilanciamoci stima in 1 miliardo di euro il risparmio nelle attività di riordino delle convenzioni con le strutture private nel 2012, 700 nel 2013 e 500 nel 2014.
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Riduzione costi della politica. Con il dimezzamento del numero dei senatori e dei deputati, il dimezzamento dei rimborsi elettorali alle forze politiche, la riduzione delle indennità di parlamentari nazionali e regionali al livello della Spagna ed altre misure legate al funzionamento della politica e della rappresentanza nelle istituzioni si calcola possa esserci un risparmio complessivo in tre anni di circa 4miliardi e 600milioni.
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ENTRATE (O MINORI USCITE)
Welfare
Introduzione dei Livelli essenziali di Assistenza.
Nonostante la Costituzione italiana prevede che l”assistenza sociale sia un diritto sociale per tutti i cittadini, così non è. Nello stesso tempo vi è una grandissima diversificazione nella erogazione dei servizi sociali a seconda delle Regioni e dei Comuni. Per questo Sbilanciamoci propone lo stanziamento, su base capitaria, di 4,5miliardi di euro in tre anni per il fondo per la per il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, l”introduzione dei LIVEAS (livelli essenziali di assistenza), previsti dalla legge 328 del 2000 e ancora oggi lettera morta.
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Piano nazionale asili nido.
Di fronte ai drammatici tagli ai fondi per le politiche della famiglia, per l”infanzia e l”adolescenza, per le pari opportunità , Sbilanciamoci propone uno stanziamento straordinario di 1,5miliardi di euro per l”avvio di almeno 5000 asili nido nel periodo 2012-2014. Si tratta di un servizio concreto, molto più utile e continuativo di elargizioni una tantum che non risolvono i problemi della quotidianità delle famiglie.
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Fondo per la non autosufficienza. Oggi il livello delle politiche pubbliche per la non autosufficienza sono a livelli pressoché simbolici. Dal 2011 il Fondo per la non autosufficienza è praticamente azzerato. Chiediamo perciò il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) l”anno per le politiche a favore delle politiche pubbliche per la non autosufficienza. Ricordiamo che anche questa è una cifra ancora assai modesta, visto che le stime parlano di ben 2miliardi e 500 milioni necessari per mettere in campo politiche pubbliche adeguate a questo problema sempre più diffuso.
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Sostegno sociale all”affitto e per l”edilizia residenziale pubblica. Sbilanciamoci propone la costituzione di un fondo straordinario per il sostegno sociale all”affitto per le classi a basso reddito. Proponiamo inoltre di sostenere il “Fondo Nazionale di sostegno per l”accesso alle abitazioni in locazione” previsto dalla legge 431/98, che consente di fornire a cittadini con particolari requisiti di basso reddito contributi per il pagamento dei canoni. In tutto 1,2miliardi in tre anni
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Interventi per l”accoglienza e l”integrazione dei migranti. Tra gli interventi che proponiamo: il finanziamento di corsi di lingua pubblici e gratuiti per migliorare le opportunità di inserimento sociale e di partecipazione alla vita pubblica; la predisposizione, anche grazie all”auto-recupero, di abitazioni dignitose che consentano ai rom di abbandonare i campi; l”istituzione di un Osservatorio Nazionale contro il Razzismo indipendente dal Governo; la creazione di una rete di sportelli legali anti-discriminazione diffusi in tutti i Comuni capoluogo, alla tutela legale e alla promozione di campagne di sensibilizzazione contro il razzismo; la promozione di iniziative di formazione per gli insegnanti, riorganizzare l”accoglienza e l”inserimento scolastico dei ragazzi di origine straniera, predisporre strumenti di supporto agli insegnanti. Propiniamo di destinare 450milioni in tre anni.
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Medicina territoriale. Il potenziamento della medicina del territorio in grado di rispondere 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, come primo canale di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Crediamo che si potrebbero stanziare almeno 400 milioni in tre anni per il potenziamento della medicina territoriale.
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Lavoro, ambiente ed economia
Restituzione fiscal drag, aumento pensioni, reddito minimo. Proponiamo una serie di misure: a) l”introduzione della 14° per i pensionati sotto i mille euro lordi mensili, b) la restituzione del fiscal drag ai lavoratori dipendenti; c) la reintroduzione del Reddito Minimo d”Inserimento (cancellato nella 14ma legislatura) per i disoccupati e per chi non gode di altre forme di ammortizzatori sociali. Stima della spesa: 10,5 miliardi di euro in tre anni.
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Ammortizzatori sociali per co.pro e paraubordinati. Proponiamo l”istituzione di un”indennita minima netta di 700 euro fino a 9 mesi per tutti i lavoratori a progetto monocomittenti e i lavoratori parasubordinati che perdano il posto di lavoro. Costo della misura in tre anni 3,6 miliardi di euro.
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Sostegno innovazione e ricerca. Proponiamo di destinare almeno 700 euro l”anno ad investimenti nell”innovazione e nella ricerca pubblica attraverso una serie di misure specifiche come i crediti di imposta per l”assunzione dei ricercatori, l”aumento della retribuzione dei dottorandi di ricerca, il finanziamento di progetti di ricerca pilota.
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Sostegno alle produzioni ed ai consumi della green economy. Proponiamo di stanziare 1miliardo e 200 milioni l”anno per una politica industriale volta a sostenere con incentivi e servizi le produzioni della green economy: dalle energie rinnovabili alla bioedilizia, dalla mobilità sostenibile, alle produzioni in generale a impatto ambientale zero. Proponiamo la formazione di distretti di economia verde.
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Fondo per l”agricoltura biologica. Si propone uno stanziamento triennale di 100 milioni di euro l”anno sul capitolo per il Fondo di sviluppo per l”agricoltura biologica vincolato alla realizzazione di un nuovo Piano d”Azione per l”Agricoltura biologica, con lo scopo di incrementare la domanda di prodotto biologico da parte dei consumatori, sia migliorando il sistema dell”offerta da parte dei produttori.
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Sostegno all”altra economia. Proponiamo di stanziare almeno 50 milioni di euro l”anno per sostenere le diverse forme dell”altra economia, attraverso la creazione di 50 distretti di economia solidale in Italia per il sostegno delle diverse attività dell”altra economia: finanza etica, commercio equo e solidale, gruppi di acquisto solidale, ecc.
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Programma di “piccole opere” . Di fronte ai faraonici programmi di “grandi opere” che producono ingente spesa pubblica, scarsi benefici sociali e danni ambientali per il territorio (e business per poche imprese), si propone invece un programma di “piccole opere” che riguardi interventi integrati -sociali, ambientali, urbanistici, ambientali- che possono andare dalla sistemazione della rete idrica locale, al recupero urbanistico dei piccoli centri, al risanamento ambientale di coste e aree montane. Ovviamente tra le “piccole opere” non rientrano i porti turistici ed altri interventi invasivi e ambientalmente distorsivi. Proponiamo di spendere in 3 anni 1,3 miliardi di euro.
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Ferrovie locali per i pendolari. Sempre nell”ottica di ridurre la mobilità privata, al fine di incentivare al massimo il trasporto su rotaia, si propone un intervento straordinario dell”ammontare complessivo di 750 milioni di euro per l”ammodernamento e il potenziamento delle linee locali di collegamento, in particolare al Sud, all”interno dei cosiddetti Sistemi Locali del Lavoro.
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L”applicazione del protocollo di Kyoto, nel rispetto, almeno, dei nuovi obiettivi europei al 2020 (riduzione di almeno il 20% delle emissioni di Co2, traguardo del 20% di produzione energetica da rinnovabili e miglioramento dl 20% nell”efficienza energetica), la riconversione ecologica delle attività produttive, avendo però come obiettivo ottimale la riduzione delle emissioni nazionali per i Paesi sviluppati tra il 25% e il 40% sotto il livello del 1990 entro il 2020, che si sostanzi anche nell”individuazione di un percorso di riduzione delle emissioni che consenta di rimanere ben al di sotto di un aumento medio globale di 2 gradi centigradi della temperatura (rispetto ai livelli pre-industriali), conseguendo il raggiungimento del picco e la diminuzione delle emissioni di CO2 entro 10-15 anni e con il conseguimento entro il 2050 dell”obiettivo di riduzione dell”80%, rispetto ai livelli del 1990. Chiediamo di stanziare 200milioni di euro sul “fondo rotativo destinato a finanziare le misure di attuazione del protocollo di Kyoto”, dal 2007 non finanziato.
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Trasporto pubblico locale. Il rilancio e la riforma del trasporto pubblico locale con servizi integrati su scala metropolitana e con potenziamento dei servizi ferroviari sulla media e corta distanza (IC, regionali e locali), dove si concentra l”80% circa dell”utenza, incentivando la formazione di Consorzi ed Agenzie interistituzionali al servizio della città diffusa. Si chiede di stanziare 750 milioni di euro in tre anni per rafforzare e sviluppare la mobilità sostenibile ed il trasporto pubblico locale.
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Scuola ed universitÃ
Unversità pubblica. L”università pubblica è al collasso. La politica del governo sta demolendo progressivamente il sistema pubblico dell”istruzione e della formazione. Chiediamo invece un finanziamento aggiuntivo del Fondo di funzionamento ordinario (FFO) delle università di almeno 2 miliardi e 100 milioni di euro i tre anni.
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Borse di studio, corsi di recupero, miglioramento della didattica. Si propone di finanziare borse di studio per gli studenti con famiglie a basso reddito e di sostenere lo svolgimento di corsi di recupero stanziando annualmente una somma di almeno 200 milioni di euro. Si propone inoltre di stanziare almeno 200 milioni di euro per il miglioramento della didattica, il servizio di stage, di alternanza scuola-lavoro.
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Edilizia scolastica. Quello dell”edilizia scolastica è un tema sempre trascurato nonostante lo stato in cui versano gli istituti italiani. Proponiamo un piano di finanziamento straordinario per l”edilizia scolastica di 10 miliardi di euro spalmati in 10 anni con risultati tangibili nel tempo. Sbilanciamoci! chiede la realizzazione di un piano pluriennale di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole italiane: almeno 1,2 miliardi di euro per mettere in sicurezza 2mila scuole italiane.
Autonomia scolastica ed offerta formativa. L”autonomia scolastica deve essere potenziata, rendendo possibile un percorso di riqualificazione e aggiornamento dell”offerta formativa. Per questo è necessario ripristinare i finanziamenti destinati al funzionamento didattico amministrativo, che negli ultimi anni ha subito un taglio per 200 milioni. Vanno riportati alla quota del 2001 anche i finanziamenti per la legge 440/97 sull”offerta formativa. In totale servono 1,2 miliardi in tre anni da mettere a disposizione nelle scuole.
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CONTROMANOVRA DI SBILANCIAMOCI
Fonte: http://www.sbilanciamoci.org/2011/06/la-contromanovra-di-sbilanciamoci-2.
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