‘
Meno 6,65 per cento. Un abisso che sprofonda nel crepaccio che si è aperto alcune settimane fa e che si allarga ogni giorno di più trascinandosi dietro mezza Europa e mezzo mondo, oltre che tutto un sistema capitalistico fondato sulle sabbie mobili della finzione di una crescita infinita. Forse il meno 6,65 di Milano è colpa della Francia (Parigi perde il 3,75). Forse. La cosa chiara è che la manovra italiana è già bruciata. Una dei nostri garanti in cambio di sacrifici, Sarkozy, è in piena bufera, nel mirino degli speculatori ai quali per un breve e dimenticato periodo aveva provato a dichiarare guerra limitatamente alle materie prime alimentari. La politica europea sta affondando sempre più nelle sabbie mobili generosamente sparse (con la sua collaborazione), dalla finanziarizzazione dell”economia, dal turbo-capitalismo e dal neo-conservatorismo mercatista.
Ci vorrebbe un nuovo ”New deal” invece la ricetta è più liberismo, mentre il Paese dove la ricetta è stata applicata per prima sulla carne dei minatori, la Gran Bretagna, affoga nel suo esausto welfare e scopre che i poveri che sognano di diventare ricchi sono più pericolosi dei poveri che sognano la giustizia sociale.
Â
E così, mentre ci ripropongono Margaret Tatcher e il fantasma di Ronald Reagan invece di Franklin Delano Roosevelt (La libertà di una democrazia non è salda se la sua economia non garantisce occupazione e non distribuisce beni per sostenere un livello di vita accettabile. Franklin D. Roosevelt, 1938), la politica e i popoli sembrano in balia di poteri misteriosi che la gente non riesce a decifrare, padroni del mondo e dei destini di milioni di persone senza dover rispondere democraticamente a nessuno, spostatori di punti in borsa che bruciano con un clic speranze e vite di chi la Borsa non sa nemmeno cosa sia.
Un gioco da fermare, una giostra infernale senza conducente (o con troppi conducenti) che la politica non ha saputo o voluto controllare: prima complice premurosa e oggi terrorizzata e impotente spettatrice.
Â
Fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=11823.
‘