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Timori di un rinnovato stallo sul bilancio a Washington
di Peter Beaumont – The Guardian.
Il capo della più grande agenzia di rating cinese, la Dagong Global Credit Rating, avvisa che potrà di nuovo declassare il rating del debito sovrano statunitense a causa dell”insuccesso di Washington nell”affrontare il deficit del bilancio federale.  Le osservazioni del presidente della Dagong, Guan Jianzhong, in un”intervista ad Al-Jazeera che andrà in onda sabato mattina, arrivano alla fine di un”altra settimana di profonda agitazione per l”economia mondiale.
Dagong, che ha mantenuto una visione pessimista sulla politica fiscale degli Stati Uniti, ha indicato la tendenza verso il downgrade del debito americano negli ultimi 12 mesi, abbassando il rating degli Stati Uniti da AA ad A + un anno fa.
Nel mese di agosto aveva di nuovo declassato il debito degli Stati Uniti portandolo ad A. Giorni dopo, Standard & Poor”s ha seguito la sua scia, diventando la prima agenzia occidentale a declassare il debito degli Stati Uniti dopo che la minaccia di un default è stata evitata per un pelo a seguito di settimane di dispute politiche a Washington sulla questione se dovesse essere consentito o meno al presidente Obama di aumentare il massimale del debito degli Stati Uniti.
L”intervento di Guan si presenta come un altro imbarazzante remora a carico delle linee guida della politica di bilancio a Washington. La “supercommissione” bipartisan a cui è stato dato il compito di trovare modi per ridurre il deficit di bilancio si dice sia in fase di stallo, con i repubblicani che rifiutano di accettare l”aumento delle tasse proposto dai democratici. Il rapporto della commissione dovrà essere emesso il prossimo 23 novembre, ma si teme che un accordo tra le parti non venga raggiunto in tempo, e che si ricada in una nuova crisi.
Fondata nel 1994 dal governo cinese e la Banca Popolare della Cina, Dagong è l”unica agenzia di rating in Cina che valuta il debito sovrano e le obbligazioni di altri Paesi.
In un”intervista a “Talk to Al-Jazeera”, Guan concorda sul fatto che sia quasi inevitabile che la sua agenzia tagli ulteriormente il rating del debito americano, sostenendo che l”unica soluzione plausibile per l” economia degli Stati Uniti consista in un”ulteriore iniezione di nuova moneta.
“Le misure a loro disposizione [degli USA] non possono essere efficaci perciò hanno un”altra via d”uscita che sta nello svalutare il dollaro, stampare più moneta”, sostiene Guan. “E ciò provocherà anche cose peggiori, è questo che ha influenzato il loro credito, e sta influenzando negativamente le loro prospettive di credito: – così che la loro capacità complessiva di ripagare il debito continuerà a diminuire.
Alla domanda diretta se lui creda che un altro taglio del rating sia inevitabile, Guan risponde: “Ritengo di sì.”
E continua dicendo:.. “Stiamo continuando a monitorare da vicino la situazione. Prima di tutto abbiamo bisogno di guardare alla crescita economica di quest”anno e prevedere le tendenze del prossimo. Se nel 2012 le proiezioni nel complesso non sono molto buone, nel senso che le risorse per i pagamenti – e le passività – sono negative, e non possono essere cambiate, o cambiano in peggio, conseguentemente abbasseremo ulteriormente il rating.
Qualsiasi ulteriore declassamento del rating degli Stati Uniti, mentre rende l”indebitamento degli USA più oneroso, costituirebbe anche un motivo di preoccupazione per Pechino.
La Cina è il maggiore acquirente straniero del debito pubblico degli Stati Uniti – pari a circa il terzo di tutti i titoli statunitensi detenuti all”estero – nonostante la progressiva riduzione del proprio pacchetto a pqrtire dall”abbassamento del rating da parte di S & P e che abbia anche avuto pesanti perdite sulle sue grandi riserve di valuta statunitense.
Fin dall”estate – e dalla crisi legata al tetto del debito – la Cina ha intensificato le sue esternazioni su quello che descrive come la “dipendenza” degli Stati Uniti dal debito, lanciando l”allarme lo scorso agosto sul fatto che i sempre più “devastanti tagli di rating” e l”imminenza di una tempesta economica globale a meno che Washington non avesse imparato a vivere con i propri mezzi.
L”agenzia di notizie Xinhua ha pubblicato un commento che avverte: “Il governo degli Stati Uniti deve affrontare la dolorosa realtà sul fatto che i bei vecchi tempi in cui poteva chiedere in prestito la sua via d”uscita dai pasticci che esso stesso aveva causato sono definitivamente andati”.
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Fonte:Â http://www.guardian.co.uk/business/2011/nov/12/chins-threatens-us-with-new-debt-downgrade.
Traduzione per Megachip a cura di Tullio Cipriano.
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