Tecnologia: di fotografi, macchine da scrivere e stufe a benzina

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Redazione Modifica articolo

22 Marzo 2012 - 21.11


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I fotografi soppiantati dai cellulari, come le vecchie Olivetti dai personal computer. E le auto? Fedeli a se stesse: ora e sempre stufe a benzina. 

di Debora Billi.

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Leggo un interessante articolo su Repubblica: parla della protesta dei fotografi professionisti, in seguito alla pubblicazione di “autoscatti” del Potere poi diffusi su Twitter. I fotografi temono che la moda di immortalarsi da soli e diffondere via web dia il colpo finale alla loro professione, e che queste foto un po” bruttine ma assai “saporite” ed esclusive sostituiscano definitivamente i loro scatti perfetti ma, ammettiamolo, spesso senza personalità. La discussione infuria, e i fotografi vengono accusati di non saper arrendersi al fatto che la tecnologia va avanti.

 Non sapendosi adeguare (magari scattando foto più azzardate), invocano un assurdo protezionismo.

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La tecnologia ha ucciso più di un settore, nel corso degli ultimi decenni. Mio zio aveva un negozio di macchine da scrivere. Riuscite ad immaginare nulla di più obsoleto, oggi? Quando arrivarono i primi PC, mio zio si affrettò ad affiancarli alle sue Olivetti e riuscì a sfangarla fino alla pensione. Tanti altri suoi colleghi, rifiutandosi di accettare la novità, furono in breve costretti a chiudere. Quando si parla di nuove tecnologie e posti di lavoro, penso sempre allo zio.

Ci penso anche quando vedo qualche spot in TV. In particolare, quelli delle automobili.

Ogni santo giorno i giornali raccontano della crisi del settore auto, di industrie che chiudono, di lavoratori a spasso, di Marchionne che fa il piagnisteo nella speranza di ricevere qualche bell”aiuto di Stato (italiano o statunitense, poco importa). Il mercato è saturo, c”è una crisi nella domanda, la gente non compra più auto, eccetera eccetera.

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Malgrado ciò, continuo a vedere in TV la promozione di nuove automobili identiche alle precedenti. Identiche a se stesse da anni, e senza alcuna innovazione tecnologica sostanziale, pretendono di piacere all”utente stufo marcio che non ne ha alcun bisogno. Un loop demenziale, se si pensa che le innovazioni tecnologiche ci sono eccome, le stesse che potrebbero convincere chi ha ancora qualche lira in tasca a comprare un”auto nuova. Dove sono le auto ibride? Dove sono le auto elettriche? Dove quelle “3 litri x 100 km” da sempre strombazzate? Ancora nei centri studi per essere “testate”?

Il mondo dell”auto somiglia ad un fotografo che vorrebbe proibire il telefonino ai politici, o a un commerciante che vorrebbe costringerci ancora a pestare sui tasti dell”Olivetti. Sta praticando un protezionismo ostinato e cieco che lo porterà alla morte. Potrebbe anche non importarcene un fico secco: in fondo, con gli attuali prezzi dei carburanti, il parco auto circolante ci basterà per altri vent”anni.

Dispiace, però, per i posti di lavoro e per l”occasione persa.

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Foto – Olivetti Valentine, 1968.


Fonte: http://petrolio.blogosfere.it/2012/03/tecnologia-di-fotografi-macchine-da-scrivere-e-stufe-a-benzina.html.

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