La lezione di Stiglitz a Monti

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3 Maggio 2012 - 07.59


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di www.contropiano.org

Stiglitz non è un santo. Ex presidente della Banca mondiale, keynesiano convinto, nella crisi è diventato una icona del centrosinistra.

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È la dimostrazione che basta poco per dire cose intelligenti quando si è governati da talmudisti del capitale finanziario che puntano ad affamare milioni di persone pur di “pareggiare il bilancio”.

Un breve elenco delle “pillole di saggezza” che Joseph Stiglitz, che si è guadagnato il suo premio Nobel, ha ammannito ieri a un Monti recalcitrante e in palese debito d”ossigeno (ovvero competenza in macroeconomia).

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Nessuna grande economia mondiale, mai, è uscita da una crisi di questo tipo con l”austerità.

L”austerità non funziona, basta guardare ai dati: essa smonta anche i rientri dei bilanci pubblici verso il pareggio.

In Europa c”è questa follia dove le istituzioni si affidano a regole di contabilità assurde. Nessuno valuterebbe un”azienda soltanto guardando solo al suo livello di debito: se quel debito viene usato per fare investimenti che fanno crescere l”azienda, è un debito benvenuto. Purtroppo nel settore pubblico tutti parlano del debito e non di come questo viene usato. Negli Stati Uniti, vi assicuro, tanta spesa in infrastrutture, in istruzione ha avuto un rendimento maggiore del costo del debito utilizzato per finanziarla.

Potranno pontificare quanto vogliono gli esperti che bisogna avere fiducia per rilanciare la crescita, ma con l”austerità crollano sia la fiducia che la crescita.

Le riforme? Le riforme che servono anche nel breve periodo sono quelle che migliorano la situazione dell”accesso al credito per le piccole imprese e quelle che aumentano il sostegno alle università. Le riforme sono utili, ma hanno bisogno di tempo e, nel frattempo a volte riducono la domanda nel sistema, che già manca. Il mercato del lavoro americano è certamente flessibile eppure ciò non ha impedito che si raggiungesse una disoccupazione del 10%.

In questa crisi non si creano posti di lavoro senza maggiore domanda aggregata. Bisogna fare politiche per il breve periodo. E il breve periodo può durare a lungo se si mantiene l”austerità.

I terremoti accadono. Anche gli tsunami. Non è colpa nostra se accadono. Ma perché a queste tragedie dobbiamo aggiungere dei disastri causati da noi stessi? È criminale questa ignoranza di quanto è avvenuto nel passato, l”economia deve essere al servizio della gente, e non viceversa.

L”aggettivo è quello giusto: ignoranza criminale. Ma soprattutto interessata, visto che favorisce alcuni a scapito di tutti gli altri.

Fonte: http://www.contropiano.org/it/economia/item/8550-la-lezione-di-stiglitz-a-monti

 

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